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Ostra Vetere: Anniversario della morte dell’abate don Pietro Bonucci il 26 giugno 1978 PDF Stampa E-mail
Lunedì 26 Giugno 2023 19:09

Ostra Vetere: Anniversario della morte dell’abate don Pietro Bonucci il 26 giugno 1978Ricorre oggi l’anniversario della morte dell’abate don Pietro Bonucci. Era nato ad Arcevia il 19 marzo 1910 e appena trentenne, giovane sacerdote, venne nominato abate dell’abbazia di Santa Maria Annunziata di Piazza di Ostra Vetere, dove giunse da Senigallia il 24 aprile 1940 e dove rimase per lunghi decenni alla guida della parrocchia. Nei primi anni del suo ministero visse il terribile periodo della seconda guerra mondiale, compreso il tragico passaggio del fronte di guerra nel 1944. Stava celebrando la Messa mattutina quando una delle cannonate che funestarono il paese colpì anche l’abside della chiesa, provocando gravi danni, tanto che dovette interrompere la celebrazione per spostarsi presso il rifugio sotto il Palazzo Marulli, coperto di polvere delle macerie. Guidò poi con

 
Ostra Vetere: Mensilario della nascita a Jesi il 26 dicembre 1194 dell’imperatore Federico II che voleva sottomettere Montenovo PDF Stampa E-mail
Lunedì 26 Giugno 2023 19:05

Ostra Vetere: Mensilario della nascita a Jesi il 26 dicembre 1194 dell’imperatore Federico II che voleva sottomettere MontenovoFederico Ruggero di Hohenstaufen nacque a Jesi (AN) il 26 dicembre 1194, è stato re di Sicilia con il titolo di Federico I dal 1198 al 1250, duca di Svevia con il titolo di Federico VII dal 1212 al 1216, re dei Romani dal 1212 e poi imperatore del Sacro Romano Impero con il titolo di Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal papa nel 1220 e re di Gerusalemme dal 1225 per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229. Apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen. Discendeva per parte di madre dai normanni di Altavilla (Hauteville in francese), conquistatori di Sicilia e fondatori del regno di Sicilia. Conosciuto con l'appellativo di stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, Federico Barbarossa. Il carisma di Federico II è stato tale che, all'indomani della sua morte avvenuta a Fiorentino di Puglia (Torremaggiore) il 13 dicembre 1250, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV, lo citava così: "Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace". Questo il comprensibile elogio filiale. E tale il comprensibile elogio sia della città natale, Jesi in provincia di Ancona nelle Marche, dove era fortunosamente nato sotto una tenda nella piazza a lui ora dedicata, e che gli dedicò anche una statua di bronzo e un Museo a lui intitolato, come pure della città dove morì il 13 dicembre 1250 a Fiorentino di Puglia (Torremaggiore). Eppure tali giubilazioni non sono unanimi e generalizzate. Infatti non facciamo altrettanto noi di Montenovo (Ostra Vetere), per i motivi ampiamente illustrati in uno dei volumi della nostra collana di testi, il n. 7 di Alberto Fiorani e p. Rolando Maffoli o.f.m., Il processo del 1252 per l'incastellamento di alcune famiglie barbaresi a Montenovo, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1981, pp. 64, che così ci informa, alle pagine 15-18: “Nella Marca d’Ancona la fine del XII secolo vede l'affermarsi dei liberi Comuni stretti in una lega, capeggiata da Ancona ed Osimo, e sostenuta dal pontefice Innocenzo III, lega che costringe l'ultimo marchese imperiale Marqualdo d'Anweiler a fuggire in Sicilia. La morte dell'imperatore Enrico VI e la minore età di Federico II, privando dell'appoggio militare le signorie locali, accelerano il processo di proliferazione delle nuove realtà comunali. La progressiva affrancazione delle popolazioni della nostra zona (V. VILLANI,  Nascita di un Comune - Serra de' Conti nel Comitato di Senigallia (sec. X-XIII) - Comune di Serra de' Conti, Biblioteca Comunale 1980 - p. 90) vede prima il fiorire dell'autonomia locale dei Comuni di Monte Bodio (oggi Ostra), di Rocca Contrada (oggi Arcevia) ai quali si aggiungono poi i Comuni di Corinaldo e di Montenovo (oggi Ostra Vetere) che troviamo già organizzati e riconosciuti nel 1230, mentre a

 
a MONTENOVO i fatti nostri del 26 giugno PDF Stampa E-mail
Lunedì 26 Giugno 2023 00:00

a MONTENOVO i fatti nostri del 26 giugno1837 - Terza recita al Teatro Condominiale di Montenovo, dove fu rappresentata la commedia brillante “Il trionfo del bel sesso” che fu gradita molto. Riscosse alla porta scudi 2.33. (Alberto Fiorani, Teatro e Teatranti a Montenovo, testo 011, 1983, p. 116).

1978 - Don Pietro Bonucci, nato a Arcevia il 19 marzo 1910 e proveniente da Senigallia il 24 aprile 1940, per tanti anni abate parroco dell’Abbazia di Santa Maria Annunziata di Piazza, morì il 26 giugno 1978 (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/37242-ostra-vetere-anniversario-della-nascita-dellabate-don-pietro-bonucci).

Tutte le notizie sono tratte dalle pubblicazioni a

 
Accadde nel Mondo il 26 giugno PDF Stampa E-mail
Lunedì 26 Giugno 2023 00:00

Accadde nel Mondo il 26 giugnoIl 26 giugno è il 177º giorno del calendario gregoriano (il 178º negli anni bisestili). Mancano 188 giorni alla fine dell'anno.

Eventi

363 – L'imperatore romano Giuliano l'Apostata viene ucciso durante la ritirata dall'Impero sasanida. Le truppe eleggono Gioviano nuovo imperatore.

684 – Benedetto II diventa Papa

1288 – A Pieve al Toppo, presso Civitella in Val di Chiana (AR), i ghibellini aretini sconfiggono i guelfi senesi nella battaglia delle Giostre del Toppo

1483 – Riccardo III diventa re d'Inghilterra

 
Santo del giorno 26 giugno San Rodolfo da Fonte Avellana vescovo di Gubbio PDF Stampa E-mail
Lunedì 26 Giugno 2023 00:00

Santo del giorno 26 giugno San Rodolfo da Fonte Avellana vescovo di GubbioSan Rodolfo da Fonte Avellana vescovo di Gubbio, trent’anni di vita, e almeno cinque di episcopato. Lo troviamo infatti al Concilio Romano del 1059, come vescovo di Gubbio. Ha 25 anni ed è il primo di tre vescovi santi della cittadina umbra in un secolo: dopo di lui c’è san Giovanni da Lodi, e terzo è il popolare sant’Ubaldo. Conosciamo Rodolfo soprattutto per quello che ne scrive il suo maestro san Pier Damiani, una delle più forti personalità dell’XI secolo. Pier Damiani aveva guidato l’eremo marchigiano di Fonte Avellana: un vivaio di asceti. E tra questi l’aveva colpito il giovane Rodolfo (che aveva con sé il fratello maggiore Pietro. Poi entreranno in monastero anche la madre Ratia e l’altro fratello Giovanni). Da monasteri ed eremi vengono gli uomini del rinnovamento. Rodolfo, da Fonte Avellana, diventa vescovo della sua Gubbio. Qui avvia il risanamento, bloccando intanto il giro di moneta intorno ai Sacramenti. C’è chi chiede denaro

 
Arcevia (AN): Nessuno tocchi quella croce PDF Stampa E-mail
Domenica 25 Giugno 2023 18:50

Arcevia (AN): Nessuno tocchi quella croceLe parole pronunciate qualche giorno fa dal direttore editoriale del CAI; Club Alpino Italiano, Marco Albino Ferrari, durante un convegno organizzato all'Università Cattolica di Milano, in occasione della presentazione di un libro - "non saranno istallate nuove croci sulle montagne" - finiscono al centro di una polemica, con tanto di richieste di marcia indietro e dimissioni, cui ci associamo convintamente. E' infatti una proposta "insensata e inaccettabile", un "atto di arroganza inutile e offensivo" ed espressione di un "ideologismo talebano", come è stato definito. L'argomento ci tocca da vicino. La croce

 
a MONTENOVO i fatti nostri del 25 giugno PDF Stampa E-mail
Domenica 25 Giugno 2023 00:00

a MONTENOVO i fatti nostri del 25 giugno1837 - Seconda recita al Teatro Condominiale in cui venne rappresentato “Il Discolo, e l'Ipocrita”, opera buffa che restò gradita assai e riscosse alla porta scudi 2.45. Con l’occasione si è rappacificata la nostra Banda musicale, per cui tutti i musicisti suonarono. (Alberto Fiorani, Teatro e Teatranti a Montenovo, testo 011, 1983, p. 116).

Tutte le notizie sono tratte dalle pubblicazioni a stampa o dalle pagine elettroniche del sito internet del Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere (AN), che sono indicate singolarmente nelle note, e che sono in continuo aggiornamento. Per approfondire le notizie, consultare i volumi originali, il cui elenco

 
Accadde nel Mondo il 25 giugno PDF Stampa E-mail
Domenica 25 Giugno 2023 00:00

Accadde nel Mondo il 25 giugnoIl 25 giugno è il 176º giorno del Calendario Gregoriano (il 177º negli anni bisestili). Mancano 189 giorni alla fine dell'anno.

Eventi

841 – Battaglia di Fontenoy-en-Puisaye

1183 – Pace di Costanza: dopo la sconfitta nella battaglia di Legnano, Federico Barbarossa riconosce la Lega Lombarda e dà concessioni ai Comuni che la componevano.

1243 – Sinibaldo Fieschi dei Conti di Lavagna diventa Papa Innocenzo IV

1530 – La Confessione di Augusta viene presentata alla Dieta all'Imperatore del Sacro Romano Impero dai principi e principi-elettori

 
Santo del giorno 25 giugno Beato Paolo Giustiniani eremita camaldolese al Monte Cucco PDF Stampa E-mail
Domenica 25 Giugno 2023 00:00

Santo del giorno 25 giugno Beato Paolo Giustiniani eremita camaldolese al Monte CuccoIl Beato Paolo Giustiniani eremita camaldolese al Monte Cucco era figlio della nobile famiglia Giustiniani di Venezia, dove nacque il 15 giugno 1476. Dopo essere diventato superiore maggiore nell'eremo di Camaldoli fino al 1520, ottenne da Leone X il permesso di fondare un nuovo istituto eremitico, il quale da principio fu chiamato la "Compagnia di San Romualdo". Più tardi ebbe il nome canonico di "Congregazione degli eremiti camaldolesi di Monte Corona" anche detti più brevemente "Montecoronesi". Tra gli eremi cui dette vita, dopo quello di Monte Cucco, che fu il primo eremo ad accoglierlo, vanno ricordati tra gli altri quello delle grotte di Cupramontana e quello di San Silvestro sul Monte Soratte. A Macerata fu imprigionato per amore e difesa degli eremiti. Trovandosi a Roma nel 1527, cadde prigioniero dei Lanzichenecchi, in quel terribile sacco. Fu torturato insieme a San Gaetano da Thiene, ma ne scampò riacquistando la libertà. Nella primavera del 1528 contrasse la peste a Viterbo. Non

 
a MONTENOVO i fatti nostri del 24 giugno PDF Stampa E-mail
Sabato 24 Giugno 2023 00:00

a MONTENOVO i fatti nostri del 24 giugno1588 - Gli statuti montenovesi "Statutorum Ecclesiasticae Terrae Monti Novi volumen", stampati a Macerata dalla "Typographia Sebastiani Martellini" - MDLXXXVIII", nel Libro Primo "Degli Uffici", Rubr. I, confermano le norme sulla celebrazione della festa patronale "De pallio offerendo Ecclesiae Sancti Johannis Baptistae" sulla offerta del pallio alla chiesa di San Giovanni rurale di Montenovo, presso la quale si svolgevano i festeggiamenti. (Alberto Fiorani, Il patrono san Giovanni Battista, testo 019, 1988, p. 14).

1837 - In Teatro va in scena la Compagnia Istrionica di Vincenzo Zannoni con la tragedia “Corradina d'Este” dell’Avvelloni, che ebbe gran

 
Accadde nel Mondo il 24 giugno PDF Stampa E-mail
Sabato 24 Giugno 2023 00:00

Accadde nel Mondo il 24 giugnoIl 24 giugno è il 175º giorno del Calendario Gregoriano (il 176º negli anni bisestili). Mancano 190 giorni alla fine dell'anno.

Eventi

217 a.C. – Battaglia del Lago Trasimeno. Annibale distrugge l'esercito Romano comandato dal console Gaio Flaminio

1314 – Battaglia di Bannockburn. le forze scozzesi guidate da Robert the Bruce sconfiggono Edoardo II d'Inghilterra. La Scozia riconquista la sua indipendenza

1497 – Amerigo Vespucci raggiunge il continente americano in una spedizione insieme a Juan de la Cosa e Giovanni Caboto sbarca in Nord

 
Santo del giorno 24 giugno Sant'Eros e fratelli martiri di Satala in Armenia PDF Stampa E-mail
Sabato 24 Giugno 2023 00:00

Santo del giorno 24 giugno Sant'Eros e fratelli martiri di Satala in ArmeniaDi Sant'Eros e fratelli martiri di Satala in Armenia nella precedente edizione del ‘Martyrologium Romanum’ i santi Eros, Orenzio, Farnace, Firmino, Firmo, Ciriaco e Longino tutti fratelli, erano commemorati il 24 giugno, data nella quale li aveva posti nel ‘500 lo storico Cesare Baronio, estensore del primo ‘Martirologio Romano’. Il Baronio li trovò scritti

 
Ostra Vetere: Anniversario del riconoscimento del Cannone di Fico il 23 giugno 2010 PDF Stampa E-mail
Venerdì 23 Giugno 2023 18:45

Ostra Vetere: Anniversario del riconoscimento del Cannone di Fico il 23 giugno 2010Ricorre oggi l’anniversario del riconoscimento, il 23 giugno 2010 del famoso “Cannone di Fico” che tanta storia popolare rammenta alla memoria dei montenovesi. Non c’è migliore descrizione del fatto che trascrivere la lettera aperta scritta in quella data dal presidente del Centro di Cultura Popolare agli amministratori comunali per valorizzare il Cannone di fico: "Al Sindaco, Agli Assessori, Ai Viceassessori, Ai Consiglieri di maggioranza e di minoranza del Comune di Ostra Vetere. Oggetto: Il “Cannone di fico”. Partecipando qualche sera fa ad una riunione indetta nella Sala Consiliare in Municipio, ho casualmente notato, seminascosto dietro una delle tende drappeggianti le finestre, un cimelio di singolare interesse per tutta la comunità locale: il famoso “Cannone di fico”, così identificato dalla felice intuizione del compianto Fabrizio Lipani, ex presidente di questo Centro di Cultura Popolare, storiografo, attento osservatore e antiquario. Si tratta di un cimelio sul quale la salacia dell’immaginario popolare montenovese da secoli bonariamente dileggiava il vicino Comune di Corinaldo, dopo l’esito inglorioso della Quattrocentesca “guerra del Gabbianello perduto” che tutti ben conoscono qui a Ostra Vetere, perché tramandata oralmente da generazioni in generazioni. La carica satirica della storiella, un tempo motivo di sdegnata reazione dei nostri convicini corinaldesi, ha superato la fase plurisecolare dell’offensivo dileggio ed è ormai pacificamente accolta anche dagli interessati, che annualmente festeggiano altro “Cannone di fico” in apertura della Sagra corinaldese del “Pozzo della Polenta”. Tutti ritenevano che la storiella popolare fosse una lepida invenzione di qualche locale buontempone, seppure priva di concreta aderenza a fatti veri, fin quando, nel dicembre dell’ormai lontano 1993, il compianto Fabrizio Lipani ebbe una casuale e fortuita intuizione, anche a seguito del ritrovamento di preziosa documentazione storica, che volle approfondire con ricerche mirate e consulti professionali. Giunse così a formulare quella che si dimostrò essere ben più che una intuizione: il pesante ferrovecchio degradato da tempo immemorabile a umile fermaporta del vecchio ufficio d’anagrafe in Municipio era proprio un frammento di una spingarda del secolo XV, forse XIV, di cui ebbe il piacere di divulgare, in bacheca e sulla stampa, una bella fotografia per annunciare il ritrovamento del famoso “Cannone di fico”. Anche il direttore del Museo Nazionale

 
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