Santo del giorno 8 luglio: San Procopio di Cesarea di Palestina martire |
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Giovedì 08 Luglio 2021 00:00 |
Lo storico Eusebio di Cesarea, nella sua opera “I martiri della Palestina” ci dà un’informazione di primaria importanza, riguardo i cristiani morti per la loro fede, negli anni che seguirono il decreto di persecuzione di Diocleziano del 303, subito attuato in Palestina. Eusebio cita Procopio come il primo dei martiri della Palestina; egli fu condotto davanti al tribunale del governatore dove gli fu chiesto di sacrificare agli dei, ma Procopio si rifiutò, allora fu invitato a fare delle libagioni ai quattro imperatori, ma ancora una volta egli rispose, citando un motto di Omero “Non è bene che vi sia un governo di molti; uno sia il capo, uno il re”. Giacché fu una risposta che non garbò ai suoi giudici, ebbe subito troncata la testa. Il giorno del martirio è stato variamente interpretato, ma poi è prevalsa la versione dei calendari bizantini che dicono l’8 luglio, l’anno comunque è il 303. Da una traduzione siriana e latina, di una narrazione più lunga, di cui si conservano frammenti in greco, si può aggiungere che Procopio, nativo di Aelia
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Santo del giorno 7 luglio: Sant'Apollonio di Brescia vescovo e martire |
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Mercoledì 07 Luglio 2021 00:00 |
Sono poche le notizie certe su Apollonio, quarto vescovo di Brescia e martire. Egli deve la sua fama allo stretto legame con le origini cristiane della città e soprattutto con i suoi santi patroni: Faustino e Giovita. Egli fu infatti responsabile della conversione, oltre che dei due soldati martiri, anche di Afra e Italico. Addirittura, secondo la Passio dei Santi Faustino e Giovita, documento dell’VIII-IX secolo, gli sarebbe attribuita la consacrazione presbiterale di Faustino e quella diaconale di Giovita. Sempre secondo questo testo medievale, sarebbe stato martirizzato sotto l’imperatore Adriano (117-138). Tuttavia, poiché il quinto vescovo di Brescia, Ursicino, intervenne al concilio di Sardica (342-43), non è possibile collocare il martirio di Apollonio nella prima metà del II secolo; ma, nonostante la necessità di questa correzione cronologica, lo stesso tentativo di porre la vicenda nell’epoca d’oro dei martiri attesta la grande venerazione di cui il santo godeva sin dall’antichità. Venerazione confermata anche dal trasferimento del suo corpo nella cattedrale di San Pietro (ora il
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Santo del giorno 6 luglio: San Romolo di Fiesole vescovo e martire |
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Martedì 06 Luglio 2021 00:00 |
Secondo la tradizione il cristianesimo giunse a Fiesole nel I secolo con Romolo – discepolo di Pietro – primo vescovo della diocesi di cui ora è patrono. Fu martirizzato con alcuni compagni nel 90. La sua vita è raccontata da tre codici redatti tra l’XI e il XIV secolo. A lui è dedicata la cattedrale, eretta dal vescovo Jacopo il Bavaro nel 1028. Sempre secondo la tradizione un gruppo di cristiani fuggiti da Fiesole con Romolo – il quale avrebbe portato in Toscana la sacra immagine della Vergine dipinta dall’evangelista Luca – edificò il primo nucleo del futuro santuario dell’Impruneta, vicino Firenze. Le qualifiche di vescovo e di martire, non comparivano in documenti del 966, mentre nel 1028 egli era già considerato tale e così per i
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Santo del giorno 5 luglio: Santa Filomena di San Severino Marche vergine |
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Lunedì 05 Luglio 2021 00:00 |
Nel 1527, compiendosi scavi sotto l'altare maggiore di San Lorenzo in Doliolo a San Severino Marche (l'antica Settempeda), fu rinvenuto un corpo di donna con una schedula (non facilmente leggibile) nella quale si afferma trattarsi della salma di santa Filomena della stirpe dei Chiavelli traslata da san Severino vescovo in quella chiesa al tempo del re dei goti Totila. Nello stesso anno il cardinale Ciocchi del Monte sistemò il corpo sotto l'altare dedicato alla santa. La festa, dapprima celebrata il 5 luglio, data nella quale Filomena figura nel Martirologio Romano, successivamente fu rinviata alla prima domenica dello stesso mese. Il corpo ritrovato è veramente quello di una santa martire? Da un punto di vista strettamente storico la risposta è negativa, giacché prima del secolo XVI nessuna menzione né del nome, né del culto, né del corpo di una santa Filomena si ha a San Severino Marche. Lo stesso contenuto della schedula, attribuente la depositio a san Severino, non presenta elementi che possano essere sostenuti certi dalla critica storica. E' molto probabile perciò che si tratti di un "corpo santo", analogo a quello più famoso della
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Santo del giorno 4 luglio: Beato Piergiorgio Frassati terziario domenicano |
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Domenica 04 Luglio 2021 00:00 |
Piergiorgio nasce a Torino nel 1901 in una ricca famiglia borghese: il padre Alfredo, giornalista, padrone del quotidiano “La Stampa”, intimo amico di Giolitti dal quale sarà inviato come ambasciatore a Berlino; la madre è una nota pittrice: Vittorio Emanuele III acquista un suo quadro esposto alla Biennale di Venezia. La fede, a casa Frassati, non è proprio “di casa”, ma il Signore sa farsi strada lo stesso nel cuore degli uomini pronti ad ascoltarlo. Il sistema si combatte dall’interno Piergiorgio non si trova molto a suo agio nel ceto sociale al quale appartiene, e nemmeno con la vita che si conduce a casa sua, in cui la fede è un elemento più di forma che di sostanza. Condivide l’infanzia con la sorella Luciana, di appena un anno più piccola, la sua unica confidente appena iniziano i contrasti, presto evidenti, con mamma e papà: non è un grande studente, Piergiorgio, almeno finché non approda all’Istituto Sociale dei Padri Gesuiti e
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Santo del giorno 3 luglio: San Dato di Ravenna vescovo |
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Sabato 03 Luglio 2021 00:00 |
San Dato è stato l’ottavo vescovo di Ravenna. Nella cronotassi ufficiale della diocesi, è stato inserito dopo san Probo I e prima di San Liberio. Ma la cronotassi dei vescovi di Ravenna è incerta per i primi secoli. La tradizione vuole che sant'Apollinare sia considerato il protovescovo. La prima testimonianza di una serie episcopale ravvenate è molto antica risalente al IX secolo ed è attribuita allo storico Agnello ed è chiamata “Codex pontificalis ecclesiae ravennatis” oppure “Liber pontificalis ecclesiae ravennatis”. Le ipotesi più accreditate indicano che diocesi di Ravenna è stata istituita nella Civitas Classis all'inizio del III Secolo. Di sicuro sappiamo l’esistenza del primo vescovo, San Severo che partecipò nel 343 al concilio di Sardica. Sulla figura di San Dato sappiamo che fu sepolto nell’area cimiteriale adiacente alla Basilica Probi di Classe. Fu l’arcivescovo Pietro IV che, nel 963, riesumò le reliquie e le fece trasportare dentro la cattedrale della città. Non si sa quando ebbe origine il culto su questo santo. Si presume che tutto abbia avuto inizio, intorno all’XI secolo, dall’estensione a tutti i primi dodici vescovi
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Santo del giorno 2 luglio: Beato Giovanni Becchetti da Fabriano sacerdote agostiniano |
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Venerdì 02 Luglio 2021 00:00 |
Giovanni Becchetti si consacra al Signore nel convento di sant'Agostino a Fabriano (Ancona) nel secolo XIV. La sua vita di preghiera, di studio della Sacra Scrittura e della Teologia e di predicazione diviene per l’Ordine, organizzato da pochi anni (1226) come Ordine mendicante, esempio e stile di vita. Giovanni, con il titolo di Baccelliere, insegna nel 1385 nello Studio Generale di Rimini. Di lui il Padre Generale Bartolomeo da Venezia scrive che viene “raccomandato per la fama di scienza e di vita”. In quello stesso anno venne destinato allo studio di Oxford dove ottenne il grado di Maestro in Teologia. Nel 1391 si trovava in Italia e l'anno seguente è Reggente dello Studio agostiniano di Perugia. Il Padre Generale scriveva a lui una lettera il 7 maggio 1420. Morì a Fabriano e le sue spoglie, insieme al quelle del cugino b. Pietro Becchetti, sono esposte alla pubblica venerazione dei fedeli nella chiesa di Sant’Agostino. Papa Gregorio XVI confermò il culto dei cugini Beati Giovanni e Pietro Becchetti nel 1835 e l’Ordine agostiniano ne celebra la memoria il 2 giugno. Il Martyrologium Romanum ne dispone il culto al 2 luglio.
estratto da: http://www.santiebeati.it
da Centro Cultura Popolare
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Santo del giorno 1° luglio: Beato Antonio Rosmini sacerdote e fondatore |
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Giovedì 01 Luglio 2021 00:00 |
Infanzia e prima educazione Antonio Rosmini nacque a Rovereto, in provincia e diocesi di Trento, il 24 marzo 1797 da Pier Modesto, patrizio del Sacro Romano Impero, e da Giovanna dei Conti Formenti di Biacesa del Garda. Fu battezzato nella chiesa parrocchiale di San Marco in Rovereto il 25 marzo 1797. Sempre nella medesima parrocchia si accostò alla Prima Comunione e ricevette la Cresima. Trascorse la fanciullezza in un ambiente
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Santo del giorno 30 giugno: San Bertrando vescovo di Le Mans |
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Mercoledì 30 Giugno 2021 00:00 |
Figlio di un ricco proprietario franco della regione di Rouen, Bertrando (Bertigranno, Berteranno, Bertecranno) ricevette la tonsura a Tours, ma fu ordinato prete a Parigi, dove san Germano lo volle arcidiacono. Nel 586, alla morte di Badegisilo, il re Gontrano volle che egli fosse nominato vescovo di Le Mans. Bertrando, appena insediato, dimostrò le sue qualità di amministratore rintuzzando le pretese della vedova del suo antecessore, la quale con molta
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Santo del giorno 29 giugno: San Cassio di Narni vescovo |
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Martedì 29 Giugno 2021 00:00 |
Le notizie più importanti e più sicure intorno a Cassio sono attinte dai Dialogi di san Gregorio Magno (III, 6; IV, 58) e dalla Homilia in Evang. (II, 37) dello stesso. Assai importante come fonte è, inoltre, l'epitafio di Cassio (CIL, X, 2, n. 4164), che è tuttora visibile sulla parete esterna della cappella di San Cassio nel duomo di Narni: nell'epigrafe è Cassio stesso che parla indicando che, davanti al sepolcro dove egli riposa, giace anche Fausta, consorte dilettissima della sua vita, e chiedendo per sé e per lei la preghiera dei visitatori. Per ascendere agli ordini sacri si era separato dalla moglie, ma i due sposi si erano uniti di nuovo nella morte. Sull'orlo inferiore della lastra c'è un alfabeto scolpito contemporaneamente all'epitafio. Dall'epigrafe apprendiamo che Cassio fu consacrato il 9 ottobre 536 e san Gregorio, lodandolo, dice che visse ai tempi di Totila. Cassio illustrò la sede episcopale di Narni nel tempo delle guerre gotiche e fu uno dei vescovi che, in quel triste
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Santo del giorno 28 giugno: Sant'Ireneo di Lione vescovo e martire |
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Lunedì 28 Giugno 2021 00:00 |
Ireneo di Lione è stato il primo teologo cristiano a tentare di elaborare una sintesi globale del cristianesimo primitivo. Vissuto all’interno di un periodo storico marcato da due eventi culturali di grande spessore: l’insorgere dello gnosticismo in ambito cristiano, prima forma di eresia in possesso di un buon impianto dottrinale, capace di affascinare molti cristiani colti; e il diffondersi nel mondo pagano del neoplatonismo, filosofia di vasto respiro, che presentava molte affinità con il cristianesimo. Secondo Ireneo, i filosofi greci ignorano Dio (Contro le eresie, II, 14, 2), ma riconosce in Platone il più religioso degli gnostici. Le notizie biografiche su Ireneo provengono dalla testimonianza, tramandata da Eusebio nel quinto libro della Storia Ecclesiastica. Con tutta probabilità, nacque a Smirne, oggi Izmir in Turchia, da una famiglia cristiana d’origine greca, verso il 135-140. Ancora giovane fu discepolo del Vescovo Policarpo, che, a sua volta, conobbe di persona l’apostolo Giovanni Evangelista. Di preciso, non si sa quando si trasferì dall’Asia Minore in Gallia. Lo spostamento dovette coincidere con i primi
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Santo del giorno 27 giugno: Sant'Arialdo di Milano diacono e martire |
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Domenica 27 Giugno 2021 00:00 |
Arialdo nacque a Cucciago (Como), poco dopo l'anno 1000, sembra da una famiglia di valvassori originaria del vicino villaggio di Alzate Brianza o, secondo altri, di Carimate, paese ugualmente nei dintorni di Cucciago, donde l'appellativo "da Carimate" aggiunto al nome del santo. Ben presto avviato dai genitori alla vita ecclesiastica, Arialdo fu dapprima istruito da maestri locali nelle arti del Trivio e del Quadrivio, e successivamente perfezionò i suoi studi presso scuole superiori, di tipo universitario,forse anche Parigi: è certo, però, che in quel tempo venne a contatto col moto della riforma, di ispirazione cluniacense, detta poi Gregoriana, per l'impulso datovi da Gregorio VII. Ritornato a Milano in età già matura poco prima del 1050, venne ordinato diacono dall'arcivescovo Guido da Velate (1045-1071), aggregato alla cappella arcivescovile e incaricato dell'insegnamento delle arti liberali nella scuola per i giovani aspiranti alla vita ecclesiastica, aperta presso la cattedrale iemale di Santa Maria. Fu allora che Arialdo prese a colpire, con la sua ardente parola, non solo la simoniá, ma soprattutto il grave abuso di ammettere agli ordini sacri persone già sposate e di permettere loro la continuazione della vita
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