Santo del giorno 5 febbraio: Sant'Agata Vergine e martire |
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Domenica 05 Febbraio 2023 00:00 |
Sant'Agata vergine e martire nacque nei primi decenni del III secolo (235?) a Catania; la Sicilia era soggetta in quei tempi alle persecuzioni contro i cristiani, che erano cominciate, sia pure occasionalmente, intorno al 60 d.C. con Nerone. Nel III secolo, l’editto dell’imperatore Settimio Severo stabilì che i cristiani dovevano essere invitati ad abiurare in pubblico la loro nuova fede. Se accettavano di ritornare al paganesimo, ricevevano un attestato (libellum), che confermava la loro appartenenza alla religione pagana, in caso contrario se essi rifiutavano di sacrificare agli dei, venivano prima torturati e poi uccisi. Era un sistema spietato e calcolato, perché l’imperatore tendeva a fare più apostati possibile che martiri, i quali venivano considerati più pericolosi dei cristiani vivi. Nel 249 l’imperatore Decio, visto il diffondersi comunque del cristianesimo, fu ancora più drastico; tutti i cristiani denunciati o no, dovevano essere ricercati automaticamente dalle autorità locali, arrestati, torturati e poi uccisi. Catania aveva un proconsole o governatore, che rappresentava il potere decentrato dell’impero, di nome Quinziano, uomo brusco, superbo e prepotente, che dimorava nel ricco palazzo Pretorio. Secondo la ‘Passio Sanctae Agathae’ risalente alla seconda metà del V secolo e di cui esistono
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Santo del giorno 4 febbraio: San Rabano Mauro abate di Fulda |
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Sabato 04 Febbraio 2023 00:00 |
San Rabano Mauro abate di Fulda nacque a Magonza verso il 780; frequentò come oblato (consacrato) la scuola monastica di Fulda, fondata nel 744 da san Bonifacio Winfrid (680-755), monaco anglosassone, evangelizzatore della Germania e che nel Medioevo divenne famosa, insieme al monastero benedettino da cui prendeva il nome. Da lì si spostò a Tours in Francia, per proseguire la sua formazione alla “Schola Palatina” fondata da Carlo Magno e guidata dal grande teologo, filosofo, letterato, il beato Alcuino (735-804), il quale poi gli impose il soprannome di Mauro, dal discepolo di san Benedetto. Tornato a Fulda, venne ordinato sacerdote nell’814 e dall’817 divenne direttore della Scuola, per divenire poi
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Santo del giorno 3 febbraio: San Biagio vescovo e martire |
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Venerdì 03 Febbraio 2023 00:00 |
San Biagio vescovo e martire fu medico a Sebaste in Armenia dove venne eletto vescovo. Biagio governava la comunità di Sebaste d’Armenia quando nell’Impero romano venne concessa la libertà di culto ai cristiani nel 313, sotto gli imperatori Costantino e Licinio, entrambi “Augusti”, cioè imperatori (e pure cognati: Licinio aveva sposato una sorella di Costantino). Licinio governava l’Oriente, e perciò aveva tra i suoi sudditi anche Biagio. Il quale però muore martire intorno all’anno 316, ossia dopo la fine delle persecuzioni. Perché? Il fatto sembra dovuto ai contrasti scoppiati tra i due imperatori-cognati nel 314, e proseguito con brevi tregue e nuove lotte fino al 325, quando Costantino farà strangolare Licinio a Tessalonica (Salonicco). Il conflitto provocò in Oriente anche qualche persecuzione locale – forse a opera di governatori troppo zelanti, come scrive lo storico Eusebio di Cesarea nello stesso IV secolo – con distruzioni di chiese, condanne dei cristiani ai lavori forzati, uccisioni di vescovi, tra cui Basilio di Amasea, nella regione del Mar Nero. Il martirio del vescovo Biagio avvenne durante una di quelle persecuzioni locali di cristiani, intorno al 316. Catturato dai Romani fu picchiato e scorticato vivo con dei pettini di ferro, quelli che venivano usati per cardare la lana, e infine
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Santo del giorno 2 febbraio: Presentazione del Signore |
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Giovedì 02 Febbraio 2023 00:00 |
Presentazione del Signore: la festività odierna, di cui abbiamo la prima testimonianza nel secolo IV a Gerusalemme, venne denominata fino alla recente riforma del calendario festa della Purificazione della Santissima Vergine Maria, in ricordo del momento della storia della sacra Famiglia, narrato al capitolo 2 del Vangelo di Luca, in cui Maria, in ottemperanza alla legge, si recò al Tempio di Gerusalemme, quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, per offrire il suo primogenito e compiere il rito legale della sua purificazione. La riforma liturgica del 1960 ha restituito alla celebrazione il titolo di "presentazione del Signore", che aveva in origine. L'offerta di Gesù al Padre, compiuta nel Tempio, prelude alla sua offerta sacrificale sulla croce. Questo atto di obbedienza a un rito
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Santo del giorno 1° febbraio: San Severo di Ravenna vescovo |
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Mercoledì 01 Febbraio 2023 00:00 |
Su san Severo di Ravenna vescovo è dall’antico ‘Catalogo Episcopale’ che si ricava la notizia che san Severo fu il 12° vescovo di Ravenna, dopo Marcellino e prima di Liberio; della sua vita purtroppo non si sa molto, tranne che il suo nome compare tra i partecipanti al Concilio di Sardica (antico nome di Sofia in Bulgaria), tenutosi nel 342-343, inoltre è fra i sottoscrittori dei canoni conciliari, della lettera sinodica a papa san Giulio I (337-352) e di quella a tutti i vescovi. Come riferiscono gli agiografi medioevali Agnello e Liutolfo, Severo morì un 1° febbraio in un anno dopo il 342 e in questo giorno venne ricordato nell’antico Calendario italico, inserito poi nel ‘Martirologio Geronimiano’; venne sepolto nella zona di Classe presso Ravenna, detta del ‘Vicus Salutaris’, in un sacello chiamato “monasterium S. Rophili” aderente al Sud della basilica del secolo VI. Testimonianze dell’antico culto sono le notizie di due traslazioni di reliquie del santo vescovo, una citata nel ‘Martirologio Geronimiano’ al 27 novembre, avvenuta a Milano, poco dopo l’episcopato di sant’Ambrogio (340-397), insieme a quelle di altri quattro santi e un’altra celebrata al 3 settembre ad Aquileia, anche qui con quelle di altri quattro santi, fra cui sant’Andrea apostolo. Grande testimonianza del culto tributatogli a Ravenna sono i mosaici di Sant’Apollinare in Classe (consacrata nel 549), situati nella parte inferiore dell’abside, rappresentanti i vescovi san Severo, sant’Orso,
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Santo del giorno 31 gennaio: Santa Marcella di Roma vedova |
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Martedì 31 Gennaio 2023 00:00 |
Di santa Marcella di Roma vedova alcune lettere di san Girolamo, in particolar modo l'Epistola 127 alla vergine Principia discepola di Marcella, costituiscono le fonti principali per la vita della santa. Appartenne a una delle piú illustri famiglie romane: quella dei Marcelli (secondo altri dei Claudi). Nacque verso il 330, ma non ebbe la giovinezza felice, essendo ben presto rimasta orfana del padre. Contratto matrimonio in giovane età fu nuovamente colpita da un gravissimo lutto per la morte del marito, avvenuta sette mesi dopo la celebrazione delle nozze. Questi luttuosi avvenimenti fecero maggiormente riflettere Marcella sulla caducità delle cose terrene, tanto piú che nella fanciullezza era rimasta assai affascinata dalle mirabili attività del grande anacoreta Antonio, narrate nella sua casa dal vescovo Atanasio (340-343). Lo spirito ascetico propugnato dal monachesimo consiste nell'abbandono di ogni bene mondano. Quando perciò le furono offerte vantaggiose seconde nozze col console Cereale (358), nonostante le premurose pressioni della madre Albina, oppose al ventilato matrimonio un netto rifiuto, motivato dal desiderio di dedicarsi
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Santo del giorno 30 gennaio: Santa Batilde regina dei Franchi |
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Lunedì 30 Gennaio 2023 00:00 |
Santa Batilde regina dei Franchi era di origine anglosassone, durante un viaggio fu catturata dai pirati e venduta in Francia nel 641 a Erchinoaldo, dignitario di corte di Neustria, il quale poi rimasto vedovo, voleva sposarla. L’ex schiava si rifiutò, accettando poi di sposare Clodoveo II re di Neustria e di Borgogna, antiche regioni della Gallia; ebbe tre figli, Clotario III poi re di Neustria e di Borgogna, Tierrico III che succedette a Clotario III e Childerico II re di Austrasia, regione orientale della Gallia. Nel 657 Batilde divenne vedova e quindi reggente del regno in nome del figlio Clotario; con la guida dell’abate Genesio, si diede alle opere di carità, aiutando i poveri e i vari monasteri. Lottò strenuamente contro la simonia e contro la schiavitù, che fu interdetta per i cristiani, mentre con proprio denaro restituì la libertà a moltissimi schiavi. Come per altre sante regine di quel lontano periodo storico, raggiunta la maggiore età del figlio Clotario III, si ritirò (prima del 673) nel monastero di Chelles, nella diocesi di Parigi, che lei stessa nel 662, aveva fatto restaurare per penitenza. Nel monastero si mise umilmente al servizio delle religiose, lì visse per circa 7-8 anni morendo il 30 gennaio del 680; fu sepolta a Chelles, accanto al figlio Clotario III, morto prima di lei nel 670. La sua tomba fu oggetto di pellegrinaggi di fedeli attirati dalla fama dei miracoli; nell’833 fu fatta una traslazione alla chiesa della Madonna di Chelles.
estratto da: http://www.santiebeati.it
da Centro Cultura Popolare
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Santo del giorno 29 gennaio: San Giuliano l'ospitaliere |
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Domenica 29 Gennaio 2023 00:00 |
San Giuliano L'Ospitaliere, protettore della città di Macerata, è rappresentato dappertutto, come protagonista o come santo laterale, nelle chiese, sulle porte d'accesso intorno alle mura, nelle opere conservate in pinacoteca, nell'antico sigillo dell'università, nelle medaglie commemorative del comune, nei palazzi signorili, sugli stendardi. La sua immagine più antica, a cavallo, è del 1326, una scultura in pietra un tempo nella Fonte maggiore e oggi nell'atrio della pinacoteca comunale; la più scenografica nelle chiesa delle Vergini mentre tiene in mano il modellino della città; la più moderna nel ciclo della vota del presbiterio del Duomo dove negli anni 30 è stata affrescata la storia della sua redenzione dopo un tragico, incredibile evento. Gustave Flubert ne aveva già tratto una novella-romanzo, Saint Julien l'Hospitalier, raccontando con tinte fosche la giovinezza di questo fiammingo patito per la caccia anche violenta, cavaliere infaticabile e carattere vendicativo che non aveva esitato a
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Santo del giorno 28 gennaio: San Tommaso d'Aquino sacerdote e dottore della Chiesa |
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Sabato 28 Gennaio 2023 00:00 |
Tommaso, nacque all’incirca nel 1225 nel castello di Roccasecca (Frosinone) nel Basso Lazio, che faceva parte del feudo dei conti d’Aquino; il padre Landolfo, era di origine longobarda e vedovo con tre figli, aveva sposato in seconde nozze Teodora, napoletana di origine normanna; dalla loro unione nacquero nove figli, quattro maschi e cinque femmine, dei quali Tommaso era l’ultimo dei maschi. Secondo il costume dell’epoca, il bimbo a cinque anni, fu mandato come “oblato” nell’Abbazia di Montecassino; l’oblatura non contemplava che il ragazzo, giunto alla maggiore età, diventasse necessariamente un monaco, ma era semplicemente una preparazione, che rendeva i candidati idonei a tale scelta. Verso i 14 anni, Tommaso che si trovava molto bene nell’abbazia, fu costretto a lasciarla, perché nel 1239 fu occupata militarmente dall’imperatore Federico II, allora in contrasto con il papa Gregorio IX, e che mandò via tutti i monaci, tranne otto di origine locale, riducendone così la funzionalità; l’abate accompagnò personalmente l’adolescente Tommaso dai genitori,
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Santo del giorno 27 gennaio: Beato Giorgio Matulaitis (o Matulewicz) arcivescovo |
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Venerdì 27 Gennaio 2023 00:00 |
Giorgio Matulaitis nacque nel villaggio lituano di Lugine il 13 aprile 1871, ultimo degli otto figli di Andrea e Orsola Matulaitis. A dieci anni era già orfano di entrambi i genitori ed ebbe come tutore il fratello maggiore Giovanni, il quale dopo gli studi elementari lo pose ai lavori di campagna. A 18 anni nel 1889 seguì il cognato Giovanni Matulewicz in Polonia, dove cambiò il cognome da Matulaitis in Matulewicz. Compì gli studi superiori nel seminario di Kielce e poi in quello di Varsavia, perfezionandosi poi all’Accademia Romana Cattolica di Pietroburgo, dove fu ordinato sacerdote il 20 novembre 1898. Nel giugno 1899 divenne Maestro in Teologia, a dicembre si iscrisse all’Università di Friburgo in Svizzera, dove nel 1903 ottenne la laurea in Teologia, con una brillante tesi sul tema “Doctrina Russorum de statu iustitiae originalis”, che fu poi pubblicata a Cracovia. Dal 1902 al 1904 tenne la cattedra di Lettere latine e Diritto Canonico nel Seminario di Kielce. Nel 1904 si manifestò il male della tubercolosi, che lo costrinse a farsi ricoverare all’Ospedale dei
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Santo del giorno 26 gennaio: Santi Timoteo e Tito vescovi |
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Giovedì 26 Gennaio 2023 00:00 |
Il 26 di gennaio la Chiesa celebra la memoria liturgica di san Timoteo vescovo, di padre pagano e di madre ebreo-cristiana, Eunice discepolo e collaboratore di san Paolo e da lui preposto alla comunità ecclesiale di Efeso, e san Tito vescovo, anch’egli compagno di san Paolo nell’attività missionaria, fu posto alla guida della Chiesa di Creta. I due discepoli sono destinatari di tre lettere ‘pastorali’ dell’apostolo, che fanno intravedere i primi lineamenti dei ministeri nella Chiesa. I due santi sono frutto prezioso della predicazione e dell'opera del grande apostolo delle genti. Paolo li ha convertiti, se li è allevati con amore cristiano e paterno e ne ha fatto dei fari luminosi e delle guide per l'umanità. Paolo incontra il giovane Timoteo per la prima volta a
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Santo del giorno 25 gennaio: Conversione di San Paolo apostolo |
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Mercoledì 25 Gennaio 2023 00:00 |
La festa liturgica della "conversio sancti Pauli", che appare già nel VI secolo, è propria della Chiesa latina. Poiché il martirio dell'apostolo delle Genti Paolo viene commemorato al 29 giugno, la celebrazione odierna considera la poliedrica figura dell'Apostolo per eccellenza, che scrisse di se stesso: "Io ho lavorato più di tutti gli altri apostoli", ma anche: "io sono il minimo fra gli apostoli, un aborto, indegno anche d'essere chiamato apostolo". Adduce egli stesso le credenziali che gli garantiscono il buon diritto di essere considerato apostolo: egli ha visto il Signore, Cristo Risorto, ed è, perciò, testimone della risurrezione; egli pure è stato inviato direttamente da Cristo, come i Dodici: visione, vocazione, missione, tre requisiti che egli possiede, per i quali si manifesta quel miracolo della grazia avvenuto sulla via di Damasco, dove Cristo lo costringe a una incondizionata capitolazione, sicché egli grida: "Signore, che vuoi che io faccia?". Nelle parole di Cristo è rivelato il segreto della sua anima:
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