Ostra Vetere: Mensilario della conclusione della Miscelanea Veritas di Francesco Procaccini il 20 dicembre 1840 |
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Venerdì 20 Gennaio 2023 18:40 |
1840 – Dopo alcuni giorni di notazioni sempre più tremolanti, l'ultima nota di “Miscelanea Veritas” di Francesco Procaccini è del 20 dicembre 1840. Cessa così, con la morte dell’autore, il diario venticinquennale di Montenovo del primo Ottocento. (Alberto Fiorani, Teatro e Teatranti a Montenovo, testo 011, 1983, p. 145). Una monografia edita dal Centro di Cultura Popolare ha reso omaggio alla memoria del primo “cronista”-giornalista del Comune di Montenovo (oggi Ostra Vetere), Francesco Procaccini, nato il 31 ottobre 1770 a Montesanvito dal medico di quel Comune e
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Ostra Vetere: Anniversario del titolo di Operaio d'onore al sampietrino Giovanni Segoni il 19 gennaio 1951 |
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Giovedì 19 Gennaio 2023 19:23 |
Era stato il capo dei “sampietrini” Giovanni Segoni di Ostra Vetere a effettuare la scoperta della reliquia di San Pietro sotto la Basilica Vaticana e per questo venne insignito il 19 gennaio 1951 del titolo di “operaio d’onore” e della croce “Pro Ecclesia et Pontifice” dal papa Pio XII, come riporta l’edizione dell’Osservatore Romano del giorno dopo, riprodotto nella foto. Nella foto al centro della prima pagina dell’Osservatore Romano Giovanni Segoni è ritratto, il primo a destra, insieme al Papa Pio XII e ai membri della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/14408-vaticano-due-nuovi-membri-nella-pontificia-commissione-di-archeologia-sacra-per-la-quale-lavoro-il-montenovese-giovanni-segoni). Papa Pio XII, pochi mesi dopo la sua elezione a pontefice, volle iniziare gli scavi sotto il pavimento della Basilica Vaticana e specialmente sotto l'altare della Confessione dove, secondo l'ininterrotta tradizione, si sarebbe dovuta trovare la tomba dell'Apostolo san Pietro. Questi scavi, diretti da monsignor Ludovico Kaas coadiuvato dagli archeologi professor Enrico Josi, Padre Antonio Ferrua e Padre Engelbert Kirschbaum e dall'architetto Bruno Maria Apollonj Ghetti, durarono circa un decennio (dal 1941 al 1950) e portarono dapprima alla scoperta, sotto la Basilica Vaticana, di una vasta necropoli di epoca precristiana, orientata da ovest a est, che l'estrema zona ovest comprende un cortile abbastanza vasto, delimitato sulla sinistra da un muro che va da nord a sud, detto "Muro rosso", dal colore dell'intonaco che lo ricopre. Al centro di questo "Muro rosso" è visibile una piccola nicchia semicircolare e un poco più in alto un piccolo muro, ricoperto sul lato nord da numerosi graffiti, che fa da sfondo alla Edicola del II secolo e la base delle due colonnine marmoree che sostenevano la lastra di travertino che costituivano l'Edicola o "Trofeo di Gaio" del II secolo. Tra la nicchia e la base delle due colonnine, ossia proprio al centro del
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Ostra Vetere: Mensilario della nascita di San Giovanni Paolo II a Wadowice in Polonia il 18 maggio 1920 |
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Mercoledì 18 Gennaio 2023 18:43 |
Il 18 maggio si commemora l’anniversario della nascita di San Giovanni Paolo II, Karol Jósef Wojtyla, nato a Wadowice in Polonia e defunto nella Città del Vaticano a Roma il 2 aprile 2005. E’ stato il 264° papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 6° sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1º maggio 2011 è stato proclamato beato dal suo immediato successore papa Benedetto XVI e viene festeggiato annualmente nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre. Nella storia della Chiesa, non accadeva da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore. Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, è stato proclamato santo da papa Francesco. San Giovanni Paolo II, primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522-1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco della storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo in assoluto, dopo quello del beato papa Pio IX senigalliese e quello tradizionalmente attribuito a san Pietro apostolo. A san Giovanni Paolo II la comunità di Ostra Vetere è particolarmente legata, fin da quando centinaia di nostri compaesani si recarono con una decina di autobus e numerose auto a Roma in udienza presso la Sala Nervi in Vaticano il mercoledì 12
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Ostra Vetere: Mensilario dei Galli Senoni di Brenno che sconfiggono i romani all'Allia il 18 luglio 390 a.C. |
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Mercoledì 18 Gennaio 2023 18:32 |
Brenno unificò le tribù dei Galli Sénoni conquistando tutte le terre tra Romagna e Piceno. Quindi, durante una incursione contro gli Etruschi, assediò Chiusi che invocò l'aiuto di Roma. Il Senato romano inviò tre emissari appartenenti alla Gens Fabia, per mediare tra Galli e assediati (WWW Brenno = http://it.wikipedia.org/wiki/Brenno). Diodoro (XIV, 113-117) dice che i Romani erano andati a Chiusi per vedere cosa stava succedendo e vi avevano trovato 30.000 Galli che combattevano contro la città (KRUTA-MANFREDI, p. 87). L'ambasceria romana tuttavia non rimase neutrale e i Romani dichiararono guerra ai Sénoni (WWW Brenno = http://it.wikipedia.org/wiki/Brenno). Si venne a battaglia ma gli stessi legati romani, violando il diritto delle genti (noi diremmo il «diritto internazionale»), si gettarono nella mischia combattendo dalla parte degli Etruschi e uno di loro, Quinto Fabio, uccise di sua mano addirittura il duce nemico. Fu però riconosciuto e i Galli abbandonarono la battaglia contro gli Etruschi per rivolgersi contro Roma
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Ostra Vetere: Il Centro di Cultura Popolare per la Giornata del Dialetto |
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Martedì 17 Gennaio 2023 18:33 |
Il 17 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali, ideata nel 2016 dall’ UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco D’Italia), per contribuire alla salvaguardia delle lingue locali quali patrimonio culturale del Paese. E del “paese” di Montenovo, aggiunge il Centro di Cultura Popolare, che da quando è stato costituito, ormai quasi cinquant’anni fa (e quindi non da soli pochi anni fa), sta raccogliendo un ricchissimo vocabolario di termini dialettali che stanno ormai scomparendo, purtroppo. Se davvero accadesse, sarebbe una perdita di umanità e cultura che il Centro di Cultura Popolare vorrebbe scongiurare. Per questo ha ormai raccolto migliaia e migliaia di lemmi tipici della
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Ostra Vetere: Anniversario della festa di Sant'Antonio Abate |
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Martedì 17 Gennaio 2023 18:30 |
Ricorre oggi la festività di Sant’Antonio Abate protettore degli animali, santo cui la devozione popolare locale aveva dedicato una chiesa al Borgo Santa Croce, inglobata nell’imponente Palazzo Peruzzi, già dei conti Mauruzj della Stacciola. In una sua vigna fuori Porta Santa Croce, don Giovanni Battista Peruzzi eresse questa chiesa nel 1650. In essa, non privata, ma di dipendenza diocesana, fu eretta nel 1658 la Compagnia del Riscatto degli Schiavi e dotata di capitale sufficiente a mantenere due cappellanie
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Ostra Vetere: Anniversario della restituzione all'Italia della mummia del Similaun il 16 gennaio 1998. Quando a noi la statua dell’imperatore Traiano? |
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Lunedì 16 Gennaio 2023 18:25 |
Per noi del Centro di Cultura Popolare quella di oggi è una giornata importante: Oetzi, 25 anni fa l'ultimo viaggio da Innsbruck a Bolzano il 16 gennaio 1998. Quel giorno ha avuto fine l'ultimo viaggio dell'uomo dei ghiacciai, trasferito da Innsbruck, capoluogo del Tirolo, a Bolzano nel museo appositamente allestito in città esattamente 25 anni fa. Il 16 gennaio 1998 Oetzi effettuò infatti il suo "ultimo viaggio". La mummia divenne velocemente una vera e propria superstar, attirando in questi anni oltre cinque milioni di visitatori. Il trasporto fu scortato fino al passo del Brennero dalla gendarmeria austriaca e alla frontiera fu preso in consegna dalla polizia italiana. Dietro il convoglio un codazzo di fotografi e di cineoperatori degli organi di informazione di tutta Europa. Le speciali norme di sicurezza furono messe in atto dopo che era stata resa nota una lettera della sigla terroristica Ein Tirol, che minacciava provvedimenti nel caso la mummia fosse stata consegnata ''alla forza di occupazione italiana''. La proprietà della mummia, trovata nel 1991, fu contesa fra Austria e Italia e solo una rimisurazione dei confini nella zona del ritrovamento consentì di stabilire che la mummia era stata trovata in territorio italiano. Aveva così termine una lunga contesa fra i due Stati. La Mummia del Similaun o anche uomo del Similaun, uomo dell'Hauslabjoch e familiarmente Ötzi, è un reperto antropologico casualmente rinvenuto il 19 settembre 1991 in Trentino-Alto Adige, in prossimità del confine austro-italiano, ai piedi del ghiacciaio del Similaun a 3213 m s.l.m. Si tratta del corpo di un essere umano di sesso maschile risalente all'età del rame (circa 3300 - 3100 anni a.C) conservatosi grazie alle particolari condizioni climatiche all'interno del ghiacciaio. L'esame degli osteociti colloca l'età
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Ostra Vetere: Mensilario della fondazione dell’Ospedale “Canova” a Montenovo il 14 dicembre 1832 |
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Sabato 14 Gennaio 2023 19:23 |
Dopo le precedenti esperienze di cui si ha notizia almeno dal XIV-XV secolo, un nuovo Ospedale degli Infermi di Montenovo, venne fondato il 14 dicembre 1832 con rescritto dell'Ordinario Diocesano. Alla sua erezione concorsero anche il celebre scultore Antonio Canova, al quale è appunto intitolato il nostro Ospedale, don Amanzio Monti ed il Vescovo di Senigallia, il cardinale maltese Fabrizio Sceberras Testaferrata. (p. Rolando Maffoli o.f.m., Renzo
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Ostra Vetere: Mensilario della morte dell’imperatore Federico II che voleva sottomettere Montenovo il 13 dicembre 1250 |
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Venerdì 13 Gennaio 2023 19:08 |
Federico Ruggero di Hohenstaufen, nato a Jesi (AN) il 26 dicembre 1194, è stato re di Sicilia con il titolo di Federico I dal 1198 al 1250, duca di Svevia con il titolo di Federico VII dal 1212 al 1216, re dei Romani dal 1212 e poi imperatore del Sacro Romano Impero con il titolo di Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal papa nel 1220 e re di Gerusalemme dal 1225 per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229. Apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen. Discendeva per parte di madre dai normanni di Altavilla (Hauteville in francese), conquistatori di Sicilia e fondatori del regno di Sicilia. Conosciuto con l'appellativo di stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, Federico Barbarossa. Il carisma di Federico II è stato tale che, all'indomani della sua morte avvenuta a Fiorentino di Puglia (Torremaggiore) il 13 dicembre 1250, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV, lo citava così: "Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace". Questo il comprensibile elogio filiale. E tale il comprensibile elogio sia della città natale, Jesi in provincia di Ancona nelle Marche, dove era fortunosamente nato sotto una tenda nella piazza a lui ora dedicata, e che gli dedicò anche una statua di bronzo e un Museo a lui intitolato, come pure della città dove morì il 13 dicembre 1250 a Fiorentino di Puglia (Torremaggiore). Eppure tali giubilazioni non sono unanimi e generalizzate. Infatti non facciamo altrettanto noi di Montenovo (Ostra Vetere), per i motivi ampiamente illustrati in uno dei volumi della nostra collana di testi, il n. 7 di Alberto Fiorani e p. Rolando Maffoli o.f.m., Il processo del 1252 per l'incastellamento di alcune famiglie barbaresi a Montenovo, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1981, pp. 64, che così ci informa, alle pagine 15-18: “Nella Marca d’Ancona la fine del XII secolo vede l'affermarsi dei liberi Comuni stretti in una lega, capeggiata da Ancona ed Osimo, e sostenuta dal pontefice Innocenzo III, lega che costringe l'ultimo marchese imperiale Marqualdo d'Anweiler a fuggire in Sicilia. La morte dell'imperatore Enrico VI e la minore età di Federico II, privando dell'appoggio militare le signorie locali, accelerano il processo di proliferazione delle nuove realtà comunali. La progressiva affrancazione delle popolazioni della nostra zona (V. VILLANI, Nascita di un Comune - Serra de' Conti nel Comitato di Senigallia (sec. X-XIII) - Comune di Serra de' Conti, Biblioteca Comunale 1980 - p. 90) vede prima il fiorire dell'autonomia locale dei Comuni di Monte Bodio (oggi Ostra), di Rocca Contrada (oggi Arcevia) ai quali si aggiungono poi i Comuni di Corinaldo e di Montenovo (oggi Ostra Vetere) che troviamo già organizzati e riconosciuti nel 1230, mentre a questa data non compaiono ancora i Comuni di Serra e di Barbara, probabilmente perchè ruotano ancora nell’orbita delle rispettive signorie feudali. Più precisamente la "villa di Barbara" dipende dalla Abbazia di Sitria, il cui dominio si conserva ancora solido nei decenni
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Ostra Vetere: Anche Fano rivuole il suo Atleta Vittorioso di Lisippo. Ma perché Traiano no? |
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Mercoledì 11 Gennaio 2023 19:34 |
Il 2 gennaio 2023, con il nostro nuovo articolo di rivendicazione della statua originale di Traiano, dopo altri precedenti, intitolati “Ostra Vetere: Quanti danni fecero i Nicola Brunetti con la statua di Traiano” (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/68998-ostra-vetere-mensilario-della-rivendicazione-della-statua-originale-di-traiano-il-2-dicembre-2022-), dopo aver fatto la storia del ritrovamento alle Muracce della splendida statua dell’imperatore Traiano descrivendo le peripezie che la legavano a più compaesani tutti chiamati Nicola Brunetti, che tanto si erano dati da fare per farla finire ingloriosamente all’estero presso il Musèe d’Art e d’Histoire di Ginevra in Svizzera, avevamo anche iniziato a informare che la storia sta cambiando e i Paesi originari delle opere d’arte trafugate incominciano a pretenderle indietro, come l'Egitto che rivuole la Stele di Rosetta, il prezioso reperto archeologico che consentì all’archeologo Champollion di decifrare la lingua dei geroglifici degli antichi faraoni (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/68534-ostra-vetere-quanti-danni-fecero-i-nicola-brunetti-con-la-statua-di-traiano). E da lì la storia si ripete pedissequamente, tanto che il giorno dopo, il 5 dicembre 2022 avevamo dato notizia che la Grecia rivuole i suoi marmi del Partenone di Atene (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/68579-ostra-vetere-non-solo-legitto-rivuole-la-stele-di-rosetta-adesso-anche-la-grecia-rivuole-i-marmi-del-partenone) e il giorno successivo ancora, il 6 dicembre 2022, avevamo dato notizia che anche Monteleone di Spoleto rivuole la sua biga etrusca (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/68594-ostra-vetere-non-solo-legitto-e-la-grecia-adesso-anche-monteleone-di-spoleto-rivuole-la-biga-etrusca). E infine anche il caso di Tolentino che rivuole indietro la propria "Venere di Tolentino", il reperto di 12.000 anni fa raffigurante una dea lunare che è la protagonista della mostra di Carlo Gentili al "Politeama Piceno" di Tolentino, ma che è conservata al Museo di Ancona. Ed è quattro. Ora il quinto caso: il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha nelle mani il dossier del Lisippo, l’Atleta di Fano dal 1977 esposto al Getty Museum di Malibù ed è tra le opere su cui Sgarbi intende lavorare per cercare di farla
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Ostra Vetere: Anniversario dell'annuncio del primo decesso per Coronavirus in Cina l'11 gennaio 2020 |
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Mercoledì 11 Gennaio 2023 18:54 |
La terribile pandemia del Covid19 (Coronavirus) compie gli anni: era l'11 gennaio 2020 quando la Cina annunciò il primo decesso per una forma di polmonite causata da un nuovo tipo di virus della stessa famiglia della SARS, la sindrome respiratoria acuta grave. Il primo focolaio, dichiararono allora le autorità di Pechino, era stato individuato nel dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella provincia dell'Hubei. La
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Ostra Vetere: Mensilario di pubblicazione della sentenza di Libertà Autonomia e Giustizia per Montenovo il 10 maggio 1252 |
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Martedì 10 Gennaio 2023 18:36 |
”Un popolo che non ha memoria del proprio passato è destinato a non avere nemmeno un futuro”. Per questo il Centro di Cultura Popolare in quasi mezzo secolo di attività ha promosso anche una collana di testi di storia e cultura locale, affinchè nessuno dimentichi si siamo e cosa siamo stati fin dagli albori della Libertà, dell’Autonomia e della Giustizia 900 anni fa. Nella Marca d’Ancona la fine del XII secolo vede l'affermarsi dei liberi Comuni stretti in una lega, capeggiata da Ancona ed Osimo, e sostenuta dal pontefice Innocenzo III, lega che costringe l'ultimo marchese imperiale Marqualdo d'Anweiler a fuggire in Sicilia. La morte dell'imperatore Enrico VI e la minore età di Federico II, privando dell'appoggio militare le signorie locali, accelerano il processo di proliferazione delle nuove realtà comunali. La progressiva affrancazione delle popolazioni della nostra zona (1) (V. VILLANI, Nascita di un Comune - Serra de' Conti nel Comitato di Senigallia (sec. X-XIII) - Comune di Serra de' Conti, Biblioteca Comunale 1980 - p. 90) vede prima il fiorire dell'autonomia locale dei Comuni di Monte Bodio (oggi Ostra), di Rocca Contrada (oggi Arcevia) ai quali si aggiungono poi i Comuni di Corinaldo e di Montenovo (oggi Ostra Vetere) che troviamo già organizzati e riconosciuti nel 1230, mentre a questa data non compaiono ancora i Comuni di Serra e di Barbara, probabilmente perchè ruotano ancora nell’orbita delle rispettive signorie feudali. Più precisamente la "villa di Barbara" dipende dalla Abbazia di Sitria, il cui dominio si conserva ancora solido nei decenni successivi. A fronte dello sviluppo dell'autonomia comunale, numerosi sono i tentativi di penetrazione e di restaurazione imperiale nella Marca, alla riconquista del perduto potere, appoggiati dal ridestato spirito ghibellino di alcune città e dalla nascita di un vero e proprio partito filo-imperiale. Ciononostante la Santa Sede accentua sempre di più la sua presenza provvedendo a effettuare il riordinamento amministrativo della Marca, dividendo il suo territorio in tre Presidiati competenti in materia spirituale, civile e criminale: il territorio senigalliese viene quindi sottomesso al Presidiato di San Lorenzo in Campo. Tuttavia la vittoria dell’imperatore a Cortenuova nel 1237 sui Comuni dell'Italia settentrionale segna la ripresa delle ostilità ghibelline anche nell' Italia centrale. Fra il 1239 e il 1240 entra nella Marca il figlio di Federico II, Enzo, che assume la
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