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Ancona: Progetto editoriale "Croci dipinte nelle Marche" PDF Stampa E-mail
Sabato 19 Settembre 2015 16:46

Ancona Progetto editoriale Croci dipinte nelle MarcheGiovanni Venturi e l'ideatore e coordinatore di un progetto editoriale rivolto alla catalogazione, conoscenza, promozione e valorizzazione di un notevole patrimonio artistico della Regione Marche e territori limitrofi, costituito dalle  Croci dipinte su tavola, capolavori d’arte e di spiritualità. Il volume d'arte focalizza ed illustra  per la prima volta queste opere straordinarie, uniche per dimensioni e fattura, che hanno segnato la storia artistica, culturale e religiosa, dal ‘200 al ‘600 a seguito della diffusione del francescanesimo, dell’attuale Regione Marche e territori confinanti e che sono pervenute a noi in un numero considerevole (circa 50), ma rimaste confinate per la maggior parte a decoro di chiese, conventi di piccoli centri ed in alcuni musei, quasi mai assurte agli onori di una mostra tematica o di studi a larga diffusione.

 
Castelleone di Suasa: Ieri sera la presentazione del libro “C’era una volta Castelleone” PDF Stampa E-mail
Mercoledì 05 Agosto 2015 19:27

Castelleone di Suasa Ieri sera la presentazione del libro C era una volta Castelleone”Come annunciato, ieri sera a Castelleone di Suasa si è tenuta la presentazione del libro di Vincenzo Fermi intitolato "C'era una volta Castelleone. Un'unica casa per tutti", dedicato a tutti i castelleonesi passati, presenti e futuri. Al libro è premessa una introduzione del direttore del nostro giornale "Gazzetta dj" Alberto Fiorani, presidente del Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere. Ecco quanto aveva scritto nella presentazione: “C’era una volta Castelleone …” è titolo sognante, lieve, da fiaba sospesa nel tempo e nella memoria. Aleggia morbido sul fluire dei ricordi del tempo che fu. Appunto, c’era una volta. Quando una quarantina d’anni fa (era, appunto, una volta), insieme agli amici che nei momenti d’ozio (una volta ci si poteva permettere anche questo) tutti insieme frequentavamo il “bar del Tarugo” a Ostra Vetere (anche questo c’era una volta) fra le quattro (e forse più) chiacchiere che ci scambiavamo, sorseggiando il caffè preparato

 
Ostra Vetere: Vigilia di San Giovanni PDF Stampa E-mail
Martedì 23 Giugno 2015 17:30

Ostra Vetere Vigilia di San GiovanniDomani è la festa del patrono del paese, san Giovanni Battista, e quindi oggi è la vigilia. Già quasi trent'anni fa, al patrono cittadino il Centro di Cultura Popolare aveva dedicato un volumetto, il 19.mo della collana di testi, di Alberto Fiorani, intitolato appunto "Il patrono san Giovanni Battista", edito il 24 giugno 1988 e del quale è stato necessario ristamparne una seconda edizione nel novembre del 2001, una terza a giugno 2005 e infine una quarta nel gennaio 2012, poichè le copie stampate sono andate presto esaurite. L'idea di quella monografia era venuta tempo fa, nell'ambito dei programmi di promozione culturale elaborati per l'attuazione degli scopi istituzionali dal Centro di Cultura Popolare. D'altra parte i motivi di fondo dell'avvertibile esigenza della riscoperta dei valori ideali, culturali, religiosi, civili, storici e artistici legati al culto del santo patrono san Giovanni Battista sono tutti ben presenti nella opinione pubblica locale. Prova ne è non solo l'alto numero di concittadini che si chiamano con

 
Ostra Vetere: Uomini e donne illustri di Casa Sforza PDF Stampa E-mail
Giovedì 16 Ottobre 2014 16:32

Ostra Vetere Uomini e donne illustri di Casa SforzaQuando, a metà del Quattrocento, grandi rivolgimenti politici e istituzionali coinvolsero gli Stati della Chiesa, fra gli artefici della storia nazionale guadagnarono un posto di rilievo uomini e donne della famiglia degli Sforza. Francesco, capitano di ventura al servizio dei Visconti, riuscì a conquistarsi un suo stato, ai danni della Chiesa Romana: conquistò e tenne sotto rigido controllo la Marca. Fu così che anche Montenovo, l’attuale Ostra Vetere, perse la sua autonomia per un decennio e dovette soggiacere ai luogotenenti dello Sforza, tra cui Manno Barile. Contro gli eserciti che scorrazzavano per le nostre contrade, ai rappresentanti di Montenovo non rimase che rivolgersi alla moglie di Francesco Sforza, Bianca, quell’epoca residente con la sua corte nella vicina Corinaldo. Ma la sorte cambia di frequente fronte e, dopo un decennio di saccheggi e distruzioni, lo Sforza abbandonò la Marca per ereditare dal suocero il Ducato di Milano. Fu allora che Montenovo decise di abbattere il “cassero”, sede del

 
Corinaldo: La leggenda del santo petroliere PDF Stampa E-mail
Lunedì 13 Ottobre 2014 16:21

Corinaldo La leggenda del santo petroliereNell'ambito delle iniziative della sezione senigalliese dell'ANPC "Bartolo Ciccardini", lo scorso sabato 4 ottobre a Corinaldo è stato presentato il libro del giornalista e scrittore Maurizio Verdenelli “La leggenda del santo petroliere Enrico Mattei e Matelica. L’ultimo grande sogno marchigiano”. Il libro narra la esaltante vicenda del grande marchigiano Enrico Mattei, un uomo che, con il suo esempio di vita, ha saputo innalzare fin quasi alla leggenda, la sua figura, il suo lavoro, la sua stessa esistenza. Mattei, nato nel 1906 ad Acqualagna, era salito ai ruoli di imprenditore, politico, dirigente pubblico italiano e molto altro ancora. Le sue gesta, che sicuramente hanno contribuito ad ingigantirne il mito, sono narrate nel libro presentato alle autorità e agli ospiti di un apposito incontro nella sala del Municipio. Si tratta di un saggio sulla vita di Mattei, dallo smantellamento dell’Agip, nell’immediato dopoguerra e per cui Mattei stesso si adoperò

 
Loreto: L’anniversario delle Torri Gemelle fornisce lo spunto per ricordare la battaglia di Vienna del 1683 PDF Stampa E-mail
Sabato 13 Settembre 2014 16:29

Loreto L anniversario delle Torri Gemelle fornisce lo spunto per ricordare la battaglia di Vienna del 1683Sembrerebbe che la data dell’11 settembre rappresenti una data fatidica e ripetitiva per i grandi fatti della storia mondiale. Offriamo ai nostri lettori un contributo storico pervenutoci dal professore Giorgio Nicolini de “La Voce Cattolica” di Ancona, che riflette sui parallelismi di quella data, ricordando un altro 11 settembre, quello del 1683 quando il re di Polonia Giovanni Sobieski riuscì a fermare l’avanzata musulmana che minacciava di travolgere l’Occidente. Sulla quella vicenda, la biblioteca del Centro di Cultura Popolare dispone di numerosa documentazione e fra questa anche lo splendido volume di Andrew Wheatcroft “Il nemico alle porte. Quando Vienna fermò l’avanzata ottomana”, rappresentato a lato. Ma su quella vicenda il professor Nicolini aggiunge ora tanti inediti particolari che aprono nuovi squarci interpretativi e vi collocano a pieno titolo la devozione della Santa Casa di Loreto e l’opera di un frate cappuccino, frate Marco d’Aviano, proclamato beato dal papa polacco Giovanni

 
Ostra Vetere: Un libro per ricordare la storia di Annibale e dei Galli Senoni del nostro territorio in quel 22 giugno di 2.220 anni fa PDF Stampa E-mail
Lunedì 23 Giugno 2014 19:17

Un libro per ricordare la storia di Annibale e dei Galli Senoni del nostro territorio in quel 22 giugno di 2220 anni fa  Preparato da tempo, in vista della ricorrenza anniversaria di quest’anno, il Centro di Cultura Popolare ha distribuito il 156.mo volume della sua collana di testi: “Annibale”. Come è indicato nella premessa, “2400 anni fa arrivò nella nostra terra una popolazione giunta da tanto lontano, quella dei Galli Sénoni guidati dal loro capo Brenno, che si insediò da noi conquistando anche Roma, ma non il Campidoglio a causa delle oche che vanificarono l’ultimo attacco notturno alla rocca. Quei Galli Sénoni, reduci dall’impresa romana, se te tornarono poi nel nostro territorio, carichi dell’oro saccheggiato e di quello del riscatto ottenuto dai vinti, continuando ad accumulare altre ricchezze con il mercenariato militare per oltre un secolo, fin quando i Romani si vendicarono dei Galli Sénoni guidati da Gellio Egnazio nella sanguinosa “Battaglia delle Nazioni” svoltasi poco lontano da Ostra antica, a Sassoferrato, in riva al Sentino. Questo volume vuole narrare le vicende dei Galli

 
Ostra Vetere: Alla ricerca dei Brunacci perduti PDF Stampa E-mail
Mercoledì 05 Febbraio 2014 19:33

Alla ricerca dei Brunacci perduti  Il Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere segue da tempo gli sviluppi di una interessante ricerca storica sui personaggi montenovesi che hanno dato lustro al paese nei secoli passati. Fra questi, anche i numerosi componenti della antica famiglia nobiliare dei Brunacci (vedi il testo n. 187 di Alberto Fiorani e (postumo) Fabrizio Lipani, “I Brunacci” del 2012 di cui all’immagine), da cui sono usciti uomini d’arme, di lettere, scienziati e storici di prima grandezza. Basta ricordare i nomi del capostipite Antonio seniore (che donò i fondi per la costruzione del convento di Santa Croce) e Giuliano (capitano d’armi), i figli Antonio giuniore e Bernardino, che donarono l’ala del palazzo municipale che si affaccia su piazza Grande, e i nipoti don Pietropaolo (storico locale), Gaudenzio (medico e storico di Venezia), Francesco (astronomo e allievo di Galilei) e Claudio (accademico laureato dell’Accademia dei Rinnovati). Il loro palazzo si conserva ancora in piazza Grande (ora piazza

 
Ostra Vetere: Il libro sulle Fave dei Morti da Aquino e Castel Viscardo andrà anche all’EXPO 2015? PDF Stampa E-mail
Domenica 22 Dicembre 2013 15:32

Il libro sulle Fave dei Morti da Aquino e Castel Viscardo andrà anche all EXPO 2015?Avevamo già dato notizie sulla pubblicazione del libro “Le Fave dei Morti” della ricercatrice presso l’Università Federico II di Napoli Alessandra Pelagalli, che ha utilizzato nella sua ricerca anche parti della pubblicazione del Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere “La Fava dei Morti” scritto nell’ormai lontano 1985 da Alberto Fiorani per il Circolo Fenalc del compianto “Tarugo” Franco Segoni (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/biblioteca/18424-ostra-vetere-una-interessante-ricerca-universitaria-sulle-fave-dei-morti-che-parla-anche-di-montenovo). Scrive ora l’autrice: “la ringrazio sempre per la sua disponibilità e le invio i miei più sentiti auguri per le prossime festività. Dopo la serata di presentazione ad Aquino il giorno 9 novembre sono stata invitata a presentare il volume delle Fave dei Morti anche a Castel Viscardo. Sono in contatto con altre comunità molto interessate a mantenere vivo il valore di queste tradizioni. Spero che questo legame che si sta creando possa concretizzarsi in qualcosa

 
Ostra Vetere: La tradizione della Fava dei Morti nel giorno della Commemorazione dei defunti PDF Stampa E-mail
Sabato 02 Novembre 2013 15:48

La tradizione della Fava dei Morti nel giorno della Commemorazione dei defuntiVenticinque anni esatti, era il 1988, il Centro di Cultura Popolare editò il ventesimo volume della collana di testi: Alberto Fiorani, “La Fava dei Morti”, in occasione della riedizione pubblica di una antica tradizione che il Circolo Fenalc, allora presieduto dal compianto “Tarugo” Franco Segoni, aveva voluto ripristinare in quell’anno, quella del pasto rituale della “fava dei morti” nel giorno della Commemorazione dei defunti, distribuendolo al clienti del “Bar dell’Arco”. Una antica tradizione popolare molto praticata un tempo, e allora relegata solo nell’intimità di famiglie più attaccate alle tradizioni. E proprio lo studio di queste tradizioni, diffuse non solo a Ostra Vetere ma anche nel resto d’Italia, hanno formato oggetto di una attenta ricerca scientifica da parte della ricercatrice dell’Università “Federico II” di Napoli, la dottoressa Alessandra Pelagalli, autrice del volume “Le Fave dei Morti tra storia e antichi riti”, edito da Enzo Albano Editore, del quale l’autrice ha voluto farci dono di una copia, della quale riproduciamo il

 
Ostra Vetere: Una interessante ricerca universitaria sulle Fave dei Morti che parla anche di Montenovo PDF Stampa E-mail
Mercoledì 16 Ottobre 2013 16:13

Una interessante ricerca universitaria sulle Fave dei Morti che parla anche di MontenovoGià lo scorso 26 luglio avevano introdotto l’argomento con l’articolo “Ricerca universitaria napoletana sulla nostra “fava dei morti” (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/pubblicazioni/17194-ostra-vetere-ricerca-universitaria-napoletana-sulla-nostra-fava-dei-morti) e poi il successivo 8 ottobre avevamo replicato con il successivo articolo “Una ricerca universitaria sulla Fava dei Morti” (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/18305-ostra-vetere-una-ricerca-universitaria-sulla-fava-dei-morti). Ora siamo in grado di completare la trilogia, grazie all’interessante volume che ci ha inviato la dottoressa Alessandra Pelagalli, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Napoli "Federico II", da sempre grande appassionata di cucina e di tutto ciò che vi ruota intorno. Coltiva da tempo, con lo spirito di curiosità e di ricerca, l’interesse per le tradizioni legate ad aneddoti e storie passate fatte di persone semplici, di genuinità e di tanto amore. Nel suo volume “Le

 
Ostra Vetere: Ricerca universitaria napoletana sulla nostra “fava dei morti” PDF Stampa E-mail
Venerdì 26 Luglio 2013 20:07

Ricerca universitaria napoletana sulla nostra fava dei mortiCi scrive da Napoli la dottoressa Alessandra Pelagalli, ricercatrice di quella Università: “Oggi ho ricevuto il suo libro riguardante la tradizione delle fave dei morti nella località di Ostra Vetere. La ringrazio moltissimo per l'opera i cui contenuti hanno arricchito le notizie in mio possesso in riferimento alle tradizioni del 2 novembre (GIORNO DI COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI) legate alle fave. Come ho già accennato al telefono e come le scrivo sto dedicandomi allo studio di questo interessante argomento partendo dalla domanda. Per quale motivo si mangiano le fave il 2 novembre?. Inoltre, ho desiderato studiare l'origine di una tradizione del paese di origine della mia famiglia Aquino (FR) in cui da circa 200 anni si usava offrire una minestra a base di fave la mattina del 2 novembre. Era allora una tradizione molto sentita da tutta la popolazione di Aquino. Rappresentava non solo l'occasione per alcuni, i più poveri di sfamarsi vista la povertà dell'epoca, ma rappresentava anche una

 
Ostra Vetere: Il sepolcro senigalliese del conte di Montenovo PDF Stampa E-mail
Venerdì 19 Luglio 2013 22:31

Il sepolcro senigalliese del conte di MontenovoNon lo sapevamo. Ammettere di non sapere non significa essere in colpa. Davvero non sapevamo che duecento anni fa ci fosse stato qualcuno che si fregiava del titolo di “conte di Montenovo”. Un titolo di questo genere dovrebbe sottintendere l’attribuzione di poteri comitali, cioè amministrativi e giurisdizionali, su un territorio ben preciso. Ma Montenovo da quasi novecento anni ha goduto della libertà, seppure soggetta allo Stato della Chiesa, da cui dipendeva direttamente e non per il tramite di un altro potere intermedio, se non delegato a titolo di vicarìa o di luogotenenza. E quindi non solo non sapevamo che ci fosse un “conte di Montenovo”, ma nemmeno potevamo pensare che ci fosse. Invece sembra non essere così: a rivelarci la notizia un libro, scritto dal giornalista senigalliese Piero Maria Benedetti, già funzionario comunale e poi in pensione, che lo scrisse una decina di anni fa. Si intitola “Il Sepolcro del Conte, un ricordo di Adolfo Ghreradi-Benigni”, che venne editato

 
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    Di chi è la colpa se il bove è fuggito?
     
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    scelpo 31.08.2012 18:13
    Ma non serve chiudere la stalla quando il bove è fuggito.