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Home Gazzetta dj Comunicati Giorgio Napolitano: contro la crisi coraggio e riforme
Giorgio Napolitano: contro la crisi coraggio e riforme PDF Stampa E-mail
Sabato 02 Gennaio 2010 08:32

Il presidente della repubblica Giorgio NapolitanoNel messaggio di fine anno, il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha detto che l'Italia non è ancora fuori dalla crisi economica e per questo occorrono coraggio, riforme economiche e sociali, equità, più cura per chi subisce i danni più gravi: i ceti deboli e il Mezzogiorno. Ma servono anche le altre riforme: quelle istituzionali e della giustizia "non possono essere ancora tenute in sospeso, bloccate da un clima di sospetto" e da pregiudiziali. Sono questi i passaggi più significativi del messaggio di fine anno del presidente della repubblica, che ha invitato ad avere fiducia e speranza nelle capacità del paese di mostrarsi più unito, di reagire alle difficoltà. Nel 2010, ha detto, è a rischio soprattutto l'occupazione, e già centinaia di migliaia di lavoratori hanno perso il lavoro perchè i loro contratti non sono stati rinnovati. "Solidarietà" è stata una delle parole chiave del discorso. L'Italia ne è ricca, ha detto Napolitano, come si è visto in occasione dell'assistenza ai terremotati abruzzesi, nella vicinanza ai familiari dei caduti in Afghanistan, nelle tante iniziative di volontariato. La solidarietà deve ispirare anche l'accoglienza ai lavoratori immigrati e ai rifugiati che scappano da guerre e persecuzioni, mentre le esigenze di maggior sicurezza "non possono far abbassare la guardia contro razzismo e xenofobia, nè possono esser fraintese e prese a pretesto da chi nega ogni spirito di accoglienza con odiose preclusioni". "Abbiamo vissuto mesi molto agitati sul pian politico" ha ricordato il presidente, ma la società ha reagito e perciò "guardiamo con più fiducia di un anno fa" alla crisi e alla possibilità di realizzare le riforme non più rinviabili, che non possono essere bloccate da un clima di sospetto fra le forze politiche e da opposte pregiudiziali. Napolitano si è detto convinto che gli spiragli di dialogo che si sono aperti si consolideranno e ha rinnovato la condanna dell'aggressione a Silvio Berlusconi e l'impegno a operare per attenuare le tensioni. "E' mio dovere", ha detto, realizzare "una maggiore unità della nazione: un impegno che richiede ancora tempo e pazienza, ma da cui non desisterò". "I cittadini italiani in tempi difficili come quelli attuali - ha concluso - hanno bisogno di maggiore serenità e a questo bisogno devono corrispondere tutti coloro che hanno responsabilità elevate nella politica e nella società". E' stato un messaggio largamente condiviso, sia dalla maggioranza che dalla opposizione. Lo stesso presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha immediatamente telefonato al capo dello stato per complimentarsi e condividere la sua analisi e gli auguri.

Francesco Fiorani

 

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