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Home Gazzetta dj Comunicati Da Copenaghen un monito: umanità a rischio
Da Copenaghen un monito: umanità a rischio PDF Stampa E-mail
Lunedì 07 Dicembre 2009 07:32
I cambiamenti climatici affrontati in questi giorni a CopenaghenE' iniziato a Copenaghen il vertice sul clima, anche se non mancano le complicazioni, perché la Cina fa sapere che raggiungerà un picco tra il 2030 ed il 2040 e solo dopo comincerà a diminuire le proprie emissioni inquinanti. Per l'Onu: "Popolazioni a rischio, le calamità naturali sono destinate ad aumentare". A parlarne, durante l'apertura della Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima in corso a Copenaghen, è stato Rajendra Pachauri, capo del Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite di esperti sul clima (Giec). Durante il discorso di apertura, Pachauri ha ricordato i rischi a cui il mondo andrebbe incontro in assenza di politiche che contrastino i cambiamenti climatici: scioglimento dei ghiacciai alla fine del 21mo secolo; aumento della frequenza di fenomeni climatici estremi con stagioni molto più calde, ondate di calore e forti piogge; aumento dell'intensità dei cicloni tropicali; diminuzione delle riserve di acqua in molte zone semi-desertiche come il bacino del Mediterraneo, gli Stati Uniti orientali, il sud dell'Africa e il nord-est del Brasile; scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e un aumento dei livelli del mare di circa 7 metri; rischio di estinzione di circa il 20-30% delle specie conosciute finora con un aumento di 1,5-2,5 gradi centigradi delle temperature globali medie; riduzione delle risorse di acqua conseguente, oltre che ai cambiamenti climatici, anche alla crescita della popolazione. "Sulla base di questo scenario - ha dichiarato Pachauri - questa conferenza deve realizzare misure per finanziare progetti di adattamento ai cambiamenti climatici in alcune delle aree più vulnerabili del mondo". Intanto il vertice sul clima prosegue. La 15ma Conferenza della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici (Cop15) porterà avanti i lavori per due settimane nella speranza di arrivare, il 18 dicembre prossimo, a un accordo per fermare la febbre del pianeta. Due settimane di tempo in cui i 192 paesi presenti dovranno trovare un'intesa con 110 capi di stato e di governo che confluiranno a Copenaghen gli ultimi due giorni di vertice, al momento delle decisioni. Sei giorni per definire le basi dell'accordo: "Il tempo è scaduto - ha commentato Yvo de Boer, il segretario generale della Convenzione sui cambiamenti climatici - è arrivato il momento di unirci. Abbiamo 6 giorni per definire l'accordo prima che arrivino i ministri e poi solo una manciata di ore prima dell'arrivo dei capi di stato. Il tempo è finito. E' ora di essere uniti, di trasformare gli accordi in azioni reali e pensare ai milioni di bambini nel mondo". Intanto arrivano novità importanti: India, Cina e Brasile hanno raggiunto un accordo di massima per operare insieme nel negoziato sui tagli alle emissioni di CO2 durante il Vertice di Copenaghen. Ad aprire il vertice un video shock con protagonisti i bambini.

Francesco Fiorani

 

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