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Home Gazzetta dj Comunicati In Svizzera mai più altri minareti islamici
In Svizzera mai più altri minareti islamici PDF Stampa E-mail
Lunedì 30 Novembre 2009 11:42
No ai minareti in Svizzera con il 57 % al referendum di ieriSmentendo a sorpresa i sondaggi dei giorni scorsi, gli svizzeri hanno risposto con una schiacciante maggioranza del 57,2% al referendum sul divieto assoluto di costruire nuovi minareti promosso da esponenti della destra nazional-conservatrice per dire "no all'islamizzazione della Svizzera". Il sorprendente esito del referendum non colpisce né le moschee, né i quattro minareti già esistenti, ma lancia un segnale forte sull'immagine della Svizzera, da sempre terra di pacifica convivenza tra culture, lingue e religioni diversi. Per il governo e la maggioranza dei partiti che avevano fatto campagna contro l'iniziativa si tratta di una cocente e imbarazzante sconfitta, che rischia di oscurare l'immagine del Paese neutrale, soprattutto nei rapporti con il mondo musulmano. Esulta in Italia la Lega Nord, interpretando il messaggio politico che viene dalla Svizzera "Sì ai campanili, no ai minareti". Il leghista Roberto Castelli parla di "lezione di civiltà" e afferma che ora l'Italia deve inserire la croce nel tricolore: "Ancora una volta dalla confederazione ci viene una lezione di civilta. Il messaggio, che arriva soprattutto a noi che viviamo vicini a questa terra, è forte. Occorre un segnale forte per battere l'ideologia massonica e filoislamica che purtroppo attraversa anche le forze alleate della Lega. Credo - ha detto l'ex ministro Castelli - che la Lega Nord possa e debba nel prossimo disegno di legge di riforma costituzionale chiedere l'inserimento della croce nella bandiera italiana". Il ministro della semplificazione Roberto Calderoli, afferma che c'é "la necessità di mettere un freno agli aspetti politici e propagandistici legati all'Islam". Appena quattro dei 26 cantoni del Paese di 7,7 milioni di abitanti hanno bocciato l'iniziativa anti-minareti: Ginevra, Basilea città, Neuchatel e Vaud. Nel resto della Svizzera hanno vinto dappertutto i sì all'iniziativa con percentuali significative, come in Ticino con il 68% e punte oltre il 70% ad Appenzello interno. L'esito del voto modifica la Costituzione svizzera, alla quale aggiunge un capoverso che recita: "L'edificazione di minareti è vietata". Una frase brevissima, ma il cui impatto appare ancora difficile da misurare. Gli stessi promotori dell'iniziativa sono rimasti sorpresi dal loro successo. A guidare la campagna anti-minareti sono stati in primo luogo, numerosi esponenti del grande partito dell'Unione democratica di centro (Udc) che, come nelle precedenti campagne contro l'immigrazione, ha fatto leva sulla paura con cartelloni che prefiguravano un'invasione del Paese da minacciosi minareti e donne in burqa.
 

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