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Home Gazzetta dj Comunicati Reggio Calabria: Onorevole è “per sempre” la PD Marilina Intrieri, che così pretende di essere chiamata
Reggio Calabria: Onorevole è “per sempre” la PD Marilina Intrieri, che così pretende di essere chiamata PDF Stampa E-mail
Mercoledì 11 Settembre 2013 14:48

Onorevole è per sempre la PD Marilina Intrieri che così pretende di essere chiamataDal Circolo di Scelta Popolare di Ostra Vetere riceviamo la seguente comunicazione: “La stampa nazionale di questi giorni dà grande rilievo alla notizia della Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, l’ex deputata PD Marilina Intrieri che, alterata per il fatto che non gli sia stato attribuito il titolo di Onorevole, ha deciso di bloccare un iter amministrativo che vede interessata la prefettura di Crotone, fino a quando l’interlocutore non deciderà di “Integrare i documenti in questione facendo ricorso a più appropriati appellativi”. Si offende perché non la chiamano “Onorevole”. Evidentemente ritiene che "Onorevole è per sempre", anche se non lo è più. E infatti continua a percepire la relativa indennità. Ha cambiato tanti partiti, l'ex onorevole PD Intrieri, ma il titolo non vuole cambiarlo: è suo, gli spetta, ha fatto tanto per meritarselo e guai a chi glielo tocca. E vediamo che cosa ha fatto per meritarselo: 35 anni fa inizia il suo impegno politico nel movimento giovanile della DC di Crotone, ma non ha gran successo e nel 1978 è solo prima dei non eletti in Comune. Però si dà da fare e viene nominata consigliere di amministrazione dell'azienda municipale dei pubblici servizi. Entra in consiglio comunale nel 1983 e viene rieletta nel 1988, membro della commissione istituzionale per la nascita della provincia di Crotone ed è tra i 21 consiglieri che, rassegnando le dimissioni, provocano lo scioglimento anticipato del consiglio e la caduta della giunta social-comunista. Nel 1992 diventa assessore comunale ai servizi sociali, sanità e ambiente nella giunta sostenuta da una maggioranza PDS-DC (udite, udite), ma l'esperienza termina l'anno successivo quando l'alleanza si rompe e gli assessori democristiani, tra cui Intrieri, si dimettono in polemica con la posizione del PDS. Successivamente è capogruppo della DC in consiglio comunale. Nel 1994, dopo lo scioglimento della DC, Marilina Intrieri aderisce al PPI, entrando a far parte del consiglio nazionale del partito, con cui nel 1995 viene eletta consigliere regionale della Calabria e presidente del gruppo PPI. Poi segue la linea Buttiglione e aderisce al CDU, ma si allontana successivamente dal partito e aderisce al gruppo misto. Nel 1998 promuove la costituzione in Calabria dei Cristiano Sociali, il movimento politico di Pierre Carniti, ex segretario CISL, sindacato di cui la Intrieri è stata dirigente calabrese nel settore scuola agli inizi degli anni ottanta. Nel 1999 partecipa alla fondazione dei Democratici di Sinistra (DS), di cui diventa vice responsabile nazionale degli enti locali. Nel 2000, però, candidata dai DS al consiglio regionale calabrese, non viene eletta. Ma non demorde. Nel 2003 diviene presidente del consorzio universitario di Crotone e nel 2006 viene candidata alla Camera dei Deputati con la lista dell'Ulivo: finalmente eletta, entra nelle Commissioni Giustizia, Politiche dell'Unione europea e Bicamerale per l'infanzia: un posto adatto alle sue aspirazioni. Nel 2007 aderisce al Partito Democratico, lanciando la sua candidatura a segretario regionale PD, ma stavolta non ce la fa, anzi, nel 2008 non viene nemmeno ricandidata al Parlamento. È l'inizio della rottura con il PD e il centrosinistra: rimane nel partito per circa un anno, finché, nel marzo 2009, annuncia la sua nomina a presidente del consiglio nazionale dei Popolari UDEUR, dimettendosi contestualmente dagli incarichi ricoperti nel PD. Nel dicembre 2010, con decreto del presidente del consiglio regionale della Calabria, viene nominata "autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza". Ed è in questa veste che stoppa le pratiche della Prefettura di Crotone che "ardisce" omettere nella corrispondenza ufficiale l'appellativo di "Onorevole" cui lei tiene tantissimo e che viene ben prima delle pratiche dell'infanzia perché, secondo la Intrieri, “è impossibile proseguire il proprio lavoro senza il riconoscimento formale di un titolo onorifico”. Lo sconcertante caso fa il paio con un precedente, quello del senatore PdL-Grande Sud Mario Ferrara che a Palermo nel giugno scorso, giustamente multato ad un posto di blocco perché non aveva nemmeno esposto l'assicurazione dell'auto, non solo aveva litigato con i poliziotti, ma da loro pretendeva anche il saluto militare. Ecco, un onorevole di sinistra e un senatore di destra che ancora non avvertono la rabbia che cova nel popolo anche a causa di simili atteggiamenti. Scelta Popolare, che pure è disposta a continuare a chiamare l'onorevole "Onorevole" e "Senatore" il senatore, non per quello che sono (meriterebbero infatti ben altro), ma solo per la funzione che (purtroppo) assolvono, li invita a rendersi finalmente conto di che cosa stanno scatenando nell'opinione pubblica con simili comportamenti. Per favore, cambiate registro. Fatelo per voi, ma soprattutto per noi: non meritiamo simili rappresentanti".

 

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