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Ostra Vetere: La democrazia è ben altra cosa PDF Stampa E-mail
Giovedì 28 Dicembre 2017 22:16

Ostra Vetere La democrazia è ben altra cosaTorna oggi protocollata dall’Ufficio Protocollo del Comune di Ostra Vetere con il numero 9093 del 28/12/2017 la nostra lettera dello scorso 20 dicembre di oggetto “Partecipazione popolare” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/41427-ostra-vetere-il-popolo-sara-chiamato-a-giudicarla-per-quello-che-avra-fatto). Come si ricorderà, in questi ultimi tempi abbiamo dovuto affrontare più volte l’argomento della difesa dell’autonomia municipale montenovese, preoccupati prima dalle insistenti proposte di legge avanzate dal PD per costringere alla fusione i Comuni, riducendo quelli periferici a smunte frazioni di Comuni più grandi: la proposta dell’onorevole PD falconarese Lodolini prevedeva l’obbligatorietà della fusione per i Comuni sotto i 5.000 abitanti e poi una nuova proposta di legge, sempre PD, addirittura aumentava il livello di fusione fino a 10.000 abitanti, mentre la Regione Marche a guida PD aveva approvato una legge per la “fusione per incorporazione” ma con l’obbligo preventivo di referendum fra le popolazioni interessate. E’ stato un fiasco per il PD, perché i referendum hanno sonoramente bocciato le fusioni, con grave smacco per il partito. Basti ricordare che il referendum per la fusione di Morro d’Alba con Senigallia è stato sonoramente bocciato, nonostante i due sindaco avessero caldeggiato la fusione e si fossero personalmente impegnati a sostenerla nel referendum. Ma Morro d’Alba con il 70% e la stessa Senigallia con oltre il 60% ha detto giustamente no. Ciononostante i due sindaci sono rimasti al loro posto come se nulla fosse, ma non si danno per vinti e adesso quello di Senigallia, ammaestrato dalla sconfitta, ci riprova con una procedura ancora più sottile: non spacca più le montagne ma preferisce altre strade più soffici: prima l’Unione e poi la Fusione. Non ci piace né la prospettiva e tantomeno il metodo. Così, infatti, agendo in fretta e furia prima delle elezioni amministrative prossime, si salta a piedi pari l’obbligo del referendum e l’opinione pubblica viene tenuta all’oscuro sulla più grossa e grave trasformazione istituzionale delle comunità locali. Ostra Vetere conserva gelosamente la sua autonomia municipale da 900 anni e ora, senza informare nessuno, questa facoltà verrebbe annullata per una impuntatura del PD, che nonostante la caduta del muro di Berlino ormai da vent’anni, continua a coltivare i principi bolscevici del collettivismo e della collettivizzazione. Siamo contrari, l’abbiamo detto e lo diremo ancora, ma intanto avevamo scritto al sindaco per chiedere almeno il referendum, democratico strumento di partecipazione popolare. Invece, in fretta e furia, lo scorso 22 dicembre la sola maggioranza ha deliberato e solo adesso ritorna, dopo molti giorni, solo protocollata la nostra lettera, ma senza alcuna risposta. E sarebbe questi i “democratici”? La democrazia è ben altra cosa.

da montenovonostro

 

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