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Home Comunità montenovonostro Ostra Vetere: Per l’emergenza terremoto meglio gli esempi del passato
Ostra Vetere: Per l’emergenza terremoto meglio gli esempi del passato PDF Stampa E-mail
Giovedì 02 Marzo 2017 23:02

Ostra Vetere Per l emergenza terremoto meglio gli esempi del passatoE’ vero. Per l’emergenza terremoto meglio gli esempi del passato. Lo dicono oggi i terremotati, Sindaci e amministratori abruzzesi che sono andati in piazza a Roma a manifestare contro le lentezze del governo e per chiedere modifiche al decreto sisma, nonchè procedure più urgenti e rapide per aiutare le popolazioni colpite da terremoto e maltempo. Naufraga così, come peraltro avevamo già illustrato con nostri precedenti comunicati, le solite panzane del Partito Deformatico che, subito dopo le prime scosse di terremoto aveva strombazzato impellenti misure di assistenza, criticando la ricostruzione berlusconiana de L’Aquila che, dicevano, tutti sanno che non è andata bene, mentre loro avrebbero fatto molto, ma molto meglio e anche prima. Poiché però tra il dire e il fare c’è purtroppo di mezzo il mare e le cose che avevano promesso di fare all’istante hanno preso il passo di lumaca, hanno sguinzagliato loro autorevoli rappresentanti ad andare ripetutamente nelle zone terremotate ad assicurare che sì, qualche modesto ritardo si era pure verificato, ma il grosso era imminente, anzi, quasi fatto. Ma il “mare” era largo e così hanno dovuto inviare nuovi alti papaveri ad assicurare “solidarietà” alle popolazioni intirizzite dal freddo d’alta montagna, giurando e spergiurando che le “casette” sarebbero arrivate presto o tardi. Più tardi che presto, anzi, non ancora e forse nemmeno mai. Tanto che nei giorni scorsi lo stesso Commissario per la Ricostruzione, quel Vasco Errani bolognese che non aveva ancora completato nemmeno la ricostruzione dell’Emilia flagellata dal terremoto anni fa, aveva dovuto ammettere che sì, la ricostruzione ancora non c’èra e non se ne vedeva l’ombra. Infatti sta sbattendo la porta al PD e se ne va fra i DP scissionisti. Ma le proteste e le rotture politiche non alleviano i drammi dei terremotati, che adesso manifestano rumorosamente a Roma per i sei mesi di prese in giro. E sulla ricostruzione post-terremoto, fra i sindaci abruzzesi a Roma, c’è chi rimpiange Berlusconi e Bertolaso: “Svelti e rapidi, non come oggi”. Cioè, per l’emergenza terremoto meglio gli esempi del passato. E poiché il PD è lo stesso che “deforma” le cose a Roma  quanto a casa nostra, vorremmo ricordare che anche da noi l’amministrazione di sinistra allevata dal PD annunciava trionfante su una pagina facebook, che non si sa quanto rappresenti “ufficialmente” il Comune e quanto invece, la maggioranza che lo amministra (amministra, si fa tanto per dire), con una supponenza senza limiti scriveva che “Nel nostro Comune esiste un piano ben definito per le emergenze. Non lo si decide certo con un post su un social network” (Giovedì 03 Novembre 2016 “Ostra Vetere: Ce lo dite a che punto è il piano per la protezione civile?” http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/35204-ostra-vetere-ce-lo-dite-a-che-punto-e-il-piano-per-la-protezione-civile). Ingenui come siamo, abbiamo preso per vero quanto dichiarato, ma poiché la materia è seria e il rischio è grosso, abbiamo chiesto di avere copia di quel “piano ben definito per le emergenze”. Ci è stato rifilato un malloppo indigeribile, sconclusionato e vecchio di 25 anni fa, che abbiamo allegato al nostro comunicato di Lunedì 16 Gennaio 2017 “Ostra Vetere: Nìnde sàccio” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/36312-ostra-vetere-ninde-saccio-). Ma insieme al fantomatico “piano” c’era anche la delibera con la quale l’amministrazione comunale di una trentina di anni fa aveva revocato il progetto finanziato dal Ministero dell’Interno per la realizzazione di una tendopoli dotata di eliporto. Ma il sindaco scriveva anche che “Circa il progetto della tendopoli non si conoscono le ragioni che hanno condotto ad accantonarlo né i nominativi degli amministratori responsabili di tale scelta”. Quello sì che era un “Piano”, altro che il “piano” venuto dopo. E si dimostra così che, rispetto all’insipienza e all’incapacità odierna, per l’emergenza terremoto meglio gli esempi del passato.

da montenovonostro

 

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