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Senigallia: Brava senatrice Amati che voterà NO PDF Stampa E-mail
Martedì 22 Novembre 2016 16:36

Senigallia Brava senatrice AmatiLa stampa regionale da molto rilievo alla dichiarazioni rilasciate dalla senatrice PD senigalliese Silvana Amati che, a proposito del prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre, annuncia la sua intenzione di votare NO. “Uno dei punti fermi della mia vita politica ed istituzionale è stata la difesa della nostra Costituzione, da tanti considerata la più bella del mondo, che certo andrebbe prima di tutto interamente applicata – dichiarato la senatrice PD Amati - Dal 1994 ho aderito all'appello di Dossetti all'allora sindaco di Bologna Walter Vitali e con Carlo Emanuele Bugatti ed Enrico Moroni abbiamo dato vita al primo comitato italiano per la difesa della Carta, tanto che conservo gelosamente la lettera che allora Dossetti ci scrisse invitandoci a Monteveglio”. Una lunga militanza, quindi, dalla quale non intende derogare, tanto è vero che “le opportunità che la mia vita istituzionale mi ha offerto mi hanno consentito di dibattere nel merito molti tentativi di cambiamento. Così da presidente della Conferenza dei Presidenti dei Consigli Regionali Italiani mi sono spesa già nella bicamerale D'Alema contro l'elezione diretta dei presidenti delle giunte regionali e contro la modifica del titolo quinto. Modifica che fu votata allora a stretta maggioranza e che si rivelò poi foriera di quei problemi che avevamo denunciato”. Conseguentemente “nel 2001 ho votato No a quel referendum costituzionale”. Eppure, dice ancora la Amati, “in tanti hanno continuato a predisporre modifiche che alteravano l'assetto scelto dai Padri Costituenti e così siamo giunti alla modifica proposta nel 2006 dal Governo Berlusconi, più nota come devolution. In quel caso fu compreso e condiviso l'attacco che veniva mosso al cuore dello Stato e il referendum di allora raccolse il No corale di una grande maggioranza degli italiani. Colpisce non poco che nessuno oggi voglia ricordare quella netta espressione della volontà popolare”. Svolge poi articolate motivazioni di ordine istituzionale, politico e sociale per spiegare perché intende votare ancora No anche al prossimo referendum del 4 dicembre, sulle quali “montenovonostro” concorda pienamente. Ci lascia tuttavia perplessi una sua affermazione: “Il mio agire è stato sempre sommesso per non dare la sponda a strumentalizzazioni”. Apprezziamo sempre la cautela in ogni circostanza, ma in questo dissentiamo: un politico non può ritrarsi nell’angolo per paura di esporsi troppo. Deve gridare ai quattro venti le idee giuste per le quali in tanti hanno offerto la propria vita per assicurare a noi la libertà e la democrazia. Per questo, ora che ha pubblicamente rotto il suo riserbo per gridare in pubblico il suo No, ne siamo felici e l’apprezziamo ancora di più. Brava senatrice Amati.

 

da montenovonostro

 

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