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Home Comunità montenovonostro Ostra Vetere: Sugli ospedali la sinistra fa due pesi e due misure
Ostra Vetere: Sugli ospedali la sinistra fa due pesi e due misure PDF Stampa E-mail
Venerdì 27 Febbraio 2015 21:12

Ostra Vetere Sugli ospedali la sinistra fa due pesi e due misureCon vivo stupore (e non solo) abbiamo letto la pubblica dichiarazione rilasciata ai giornali dal dottore senigalliese Carlo Girolametti, consigliere comunale de “La Città Futura” di Senigallia, che testualmente dichiara: “Ricordo, quando intorno al 1985 da giovane medico, assistetti alla chiusura degli ospedali di Ostra, Ostra Vetere, Corinaldo e Arcevia. Scelte giuste perché non garantivano più livelli assistenziali adeguati ad una moderna sanità”. E’ ben strano che il consigliere ritenga che, se quegli ospedali “non garantivano più livelli assistenziali adeguati ad una moderna sanità”, allora per lui era meglio il niente, che è quello che ci hanno lasciato. Possiamo essere d’accordo con lui? Certo che no. Sbaglia il consigliere di SEL-Verdi-PDCI. E sbaglia doppiamente perché adesso fa lui per Senigallia lo stesso discorso di chi nel 1985 difendeva gli Ospedali dell’entroterra contro il progressivo smantellamento, e  ai quali continua a dare incomprensibilmente torto. Più sotto dice infatti: “Un bambino capirebbe che, a riorganizzazione completata, tra qualche anno, l'ospedale di riferimento di questa Area Vasta non sarebbe Senigallia! Gran parte della Lista “Città Futura” (SEL-Verdi-PDCI) alle regionali voterà il candidato di “Le Altre Marche”- Sinistra Unita che si opporrà in modo netto e chiaro a questo progetto”. Peccato che quelli che adesso lui critica, perché vogliono “razionalizzare” Senigallia, fanno adesso lo stesso discorso di chi trent’anni fa voleva “razionalizzare” l’Ospedale di Ostra Vetere con lui che a quell’epoca era d’accordo: “perché non garantiva più livelli assistenziali adeguati ad una moderna sanità” e continua a dirlo anche oggi per noi, ma non per Senigallia. Se davvero il criterio fosse questo (“perché non garantiva più livelli assistenziali adeguati ad una moderna sanità”), perché mai solo adesso minaccia tuoni e fulmini? “Chi è causa del suo male pianga se stesso”, verrebbe da dirgli oggi. Lui può anche cambiare opinione per come gli conviene, anche senza accorgersi delle evidenti contraddizioni. Noi, invece, rimaniamo oggi della stessa idea del 1985: “montenovonostro” “si opporrà in modo netto e chiaro a questo progetto”. Trent’anni fa come oggi. Noi non cambiamo opinione: non si possono sottrarre servizi al territorio perché d’inverno è meglio rimanere con il cappotto sdrucito e logoro, piuttosto che toglierselo di dosso perché è brutto e rimanere al freddo senza niente, come ci hanno lasciato quest’inverno con la RSA. Se una cosa non va, bisogna migliorarla, non distruggerla. Così ci fanno solo gli “sfascisti”. Per questo siamo convinti che abbia ragione “oggi” il dottor Girolametti sull’Ospedale di Senigallia, mentre riteniamo che abbia proprio torto a provocarci a trent’anni di distanza, continuando a dire che nel 1985 hanno fatto bene a chiuderci l’Ospedale di Ostra Vetere.

 

da montenovonostro

 

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