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Home Comunità montenovonostro Ostra Vetere: Cassandra e la miseria
Ostra Vetere: Cassandra e la miseria PDF Stampa E-mail
Martedì 06 Gennaio 2015 20:01

Ostra Vetere Cassandra e la miseriaCassandra, secondo la mitologia greca, era figlia di Ecuba e di Priamo re di Troia. Fu sacerdotessa nel tempio di Apollo da cui ebbe la facoltà della preveggenza: prevedeva terribili sventure ed era pertanto invisa a molti. Profetizzò sciagure quando il fratello Paride partì per raggiungere Sparta, predicendo il rapimento di Elena e la successiva caduta di Troia. Quando il cavallo di legno fu introdotto in città, rivelò a tutti che al suo interno vi erano soldati greci, ma rimase inascoltata. Troia fu così conquistata dai greci, che le diedero fuoco, massacrandone i cittadini. Cassandra, rifugiatasi nel tempio di Atena, fu trascinata via dall'altare, divenne ostaggio di Agamennone e fu portata a Micene. Giunta in città, profetizzò all'Atride la sua rovina, ma quest'ultimo non volle credere alle sue parole, cadendo così nella congiura organizzata contro di lui dalla moglie Clitemnestra e da Egisto, nella quale morì la stessa Cassandra. È frequente l'attribuzione dell'appellativo "Cassandra" alle persone che, pur annunciando eventi sfavorevoli giustamente previsti, non vengono credute, mentre viene detta "sindrome di Cassandra" la condizione di chi formula ipotesi pessimistiche ed è convinto di non poter fare nulla per evitare che si realizzino. “montenovonostro” può anche sembrare una “Cassandra”, quando ormai da tempo prevede sciagure per il nostro paese. Certo però che non soffre della “sindrome di Cassandra” e non pensa di sicuro che non si possa fare nulla per evitare il peggio, perchè qualcosa si può e si deve fare. Continua quindi a suonare la sveglia a chi detiene, nel nostro piccolo mondo locale, la responsabilità e la guida della comunità. Alle gravi notizie dei mesi e delle settimane scorse, un nuovo dato agghiacciante viene rivelato in questi ultimi giorni: la crisi in atto ha prodotto 9,2 milioni di italiani in grave difficoltà economica e sociale. In crescita del 5%, con quasi mezzo milione in più rispetto al 2013, il numero di italiani senza lavoro o in condizioni precarie e deboli. Il totale dell'area di disagio sociale è calcolata dal Centro studi di Unimpresa sulla base dei dati Istat relativi al terzo trimestre del 2014. La stessa situazione si riverbera anche a livello locale e l’abbiamo già detto anche altre volte che la situazione è troppo grande e grave perché possa essere affrontata solo a livello locale. Ma purtroppo non scorgiamo nemmeno alcun segno di percezione della gravità della crisi da parte degli amministratori locali e questo preoccupa molto. Quando si porta una responsabilità così grande, non si può rimanere indifferenti, altrimenti si rischia di apparire incapaci. Che ci state a fare, sennò. Il Comune non può far finta di niente, gli amministratori comunali non possono continuare a baloccarsi con trastulli, frizzi e lazzi e nessuna iniziativa concreta. La casa comune brucia: volete muovervi e rimboccarvi le maniche per tentare, almeno, di fare qualcosa per difendere gli interessi del paese e dei compaesani, o no? Se ne siete capaci, mannaggia alla miseria.

da montenovonostro

 

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