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Ostra Vetere: Al lettore che critica “montenovonostro” perché non conosce facebook gliene diciamo quattro PDF Stampa E-mail
Mercoledì 24 Settembre 2014 18:15

Ostra Vetere Al lettore che critica montenovonostro perché non conosce facebook gliene diciamo quattro“montenovonostro” ringrazia molto il gentile lettore che ci ha rimproverato di non conoscere le regole di facebook, come abbiamo puntualmente e integralmente pubblicato ieri (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/23624-ostra-vetere-un-lettore-rimprovera-montenovonostro-perche-non-conosce-le-regole-facebook). Lo ringraziamo, perché siamo convinti che la critica sia sempre necessaria, anche contro di noi, perché serve ad accorgersi degli errori e a correggerli. Per questo abbiamo integralmente pubblicato quanto ci ha scritto, criticandoci. E lo ringraziamo anche. Grazie, quindi, di nuovo. E ora proviamo a fornirle qualche considerazione al riguardo: 1) Concordiamo infatti pienamente con quanto lei ha scritto: “Premesso che, in ogni ambito, ognuno può pensarla come vuole ed esprimere le critiche che crede giuste”. Ha ragione, ha proprio ragione. E a questo principio abbiamo sempre cercato di attenerci. Tanto è vero che abbiamo pubblicato integralmente tutto quanto lei ha scritto. Siamo quindi perfettamente d’accordo con lei. 2) Ha anche ragione quando ci dice che: “non conoscete la differenza che c'è su Facebook tra un "PROFILO" ed una "PAGINA". E’ vero, ha ragione lei. Noi non conosciamo la differenza delle due forme di messaggistica. Siamo in difetto. Non conosciamo come funzionano le forme di comunicazione di Facebook. Non l’abbiamo mai capito. Anche perché più che alla forma noi cerchiamo di guardare alla sostanza. Comunque anche la forma è importante e per fortuna ce l’ha spiegata lei, e per questo la ringraziamo molto. Ora ne sappiamo un po’ di più e faremo tesoro del suo ammaestramento, che è davvero utile. Grazie. Abbiamo così appreso che, anche se noi non possiamo saperlo perché non compare il nominativo del gestore, i tre profili di sinistra “non sono anonimi”, dice lei, mentre le tre pagine di destra, di cui parimenti non possiamo sapere il nominativo del gestore che non vi compare, “erano profili anonimi” dice ancora lei. Lo sa lei perché, anche se noi non lo sappiamo. Quindi, noi non possiamo saperli i nominativi veri, perché non compaio, ma lei invece li sa. E com’è che lo sa solo lei? Come fa ad esserne cosìttanto sicuro? Chi glielo ha detto? Com’è che ne è stato informato? Com’è che lei sa cose che invece a noi non è dato sapere? Ecco, già qui comincia a sorgerci qualche dubbio. Perchè vorremmo saperlo anche noi, quel che sa solo lei. Se si può, naturalmente. 3) Non siamo invece per niente d’accordo su quanto lei ha scritto a proposito di: “cosa centrerebbe in tutto questo il sindaco e l'amministrazione che avete tirato in ballo come autori della cosa??”. No, qui dobbiamo proprio smentirla: non c’è un solo passo dei nostri comunicati in cui abbiamo scritto una cosa del genere. Per cortesia, non ci metta in bocca cose che non abbiamo mai detto, non storca il senso delle nostre parole a coprire sue supposizioni. Noi cerchiamo di essere sempre cautamente equilibrati, non abbiamo mai detto che il sindaco e l’amministrazione sono stati gli autori della chiusura delle tre pagine o profili che dir si voglia. Non ci dia colpe che non abbiamo. Noi cerchiamo di pesare le parole e di dar loro un ordine consequenziale. Non facciamo “giochi delle tre carte”, spostando le parole qui e là dove fa comodo. Noi abbiamo chiesto (e lo facciamo di nuovo, ribadendo): “Per questo “montenovonostro” chiede all’amministrazione comunale, ai partiti e alle associazioni locali di prendere posizione sulla vicenda che, se come descritta, sarebbe gravissima” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/23474-ostra-vetere-solo-i-tiranni-impongono-brutalmente-silenzio-agli-avversari). E non è la stessa cosa di quel che lei vuol metterci in bocca. Infatti chi meglio della amministrazione comunale ha titolo per esprimere un “giudizio” su una vicenda particolarmente delicata sul piano dei principi? A chi si può chiedere un giudizio al di sopra delle parti, se non alle istituzioni democratiche? Dalla amministrazione comunale ci aspettiamo una chiara presa di posizione a favore della libertà di parola per tutti. Non una ammissione di colpa per la chiusura di quelle tre pagine. Ci aspettiamo che l’amministrazione comunale sappia tutelare allo stesso modo la libertà di espressione per la maggioranza e per le minoranze, per i favorevoli e per i contrari, per i compagni e anche per gli avversari. Perché questo è quello che deve fare una amministrazione pubblica democratica, anche prendendo posizione pubblica su temi tanto delicati quali quelli dei diritti di libertà e della democrazia. Se non lo fa, è perché nutre “altri” pensieri, sul piano dei principi, rispetto alla difesa della libertà per tutti. 4) Lei scrive che “Comunque non penso sia l'anonimato il problema "reale" della questione, ma questa è un'altra storia... In conclusione, "...non dire più quel che non è vero. Ti sta brutto. Ne abbiamo fin sopra i capelli di quelli che dicono cose non vere, e tu non devi dirle” (cit.) Distinti saluti. PS: Santippe, Diogene, Socrate e Co. erano indifendibili... chiunque vi sia stato dietro...".”. E’ vero, non è l’anonimato il problema vero, non è la forma che può avere la prevalenza. E’ la sostanza che fa la prevalenza e la sostanza è una sola: c’è o non c’è la libertà? E’ ancora lecita la critica? E’ possibile dissentire da chi “comanda” se “non serve”? C’è ancora democrazia in paese? Queste domande sono la sostanza vera del problema, esattamente come lei scriveva all’inizio: “ognuno può pensarla come vuole ed esprimere le critiche che crede giuste”. Ma si contraddice già una prima volta quando introduce una subordinata della questione, affermando che “questa è un’altra storia…”. Perché, che storia è? Che cosa sottintende lei con quei puntini sospensivi? Qual è la parola che manca o non ha voluto dire? Forse che avrebbe voluto aggiungere la parola “politica”? Sarebbe quindi una “storia politica”? Comprende da sé che questa distinzione può essere interpretata malamente: valutazioni “politiche” che distinguono i diritti di libertà, fra cittadini e cittadini, fra cittadini di serie A o di serie B, hanno fatto già sufficienti danni oltrecortina e tali che il solo sospetto che quei metodi di distinzione possano riproporsi dovrebbe indurre chiunque ad andarci molto cauti con simili distinguo. Non vorremmo che già qui si nasconda una prima contraddizione. Soprattutto perché poi dobbiamo prendere atto di un’altra sua contraddizione, quando scrive, alla fine: “PS: Santippe, Diogene, Socrate e Co. erano indifendibili...”. Indifendibili, lei dice. Ma come. Prima afferma che ognuno può esprimere le critiche che crede giuste, ma poi nega la difesa ai critici? Non avverte la evidente contraddizione in questo? Indifendibile è tutto ciò che è lasciato soccombere. Si rende conto di che cosa sta affermando? Noi non difendiamo quelle tre pagine o profili anonimi in sè, perché non li condividiamo, bensì difendiamo il solo loro diritto alla critica. Quelle tre pagine o profili non li abbiamo mai condivisi, sono “incondivisibili” anche per noi. E tuttavia difendiamo comunque i loro diritti alla critica, che lei invece definisce addirittura “indifendibili”. “Incondivisibili” è una cosa, “indifendibili” è un’altra, ben più terribile. Non è una differenza di poco conto, non è una impercettibile sfumatura aggettivale: ci pare invece proprio grave, e anche molto, dal punto di vista democratico. Ci pare l’anticipazione concettuale di una radice ideologica intollerante e liberticida. Vorremmo proprio che si tratti solo di una svista, di un errore non voluto, di un lapsus involontario. E ci piacerebbe che in questi termini lei lo confermasse, anche nell’interesse della sua parte politica. Purtroppo nutriamo qualche dubbio che lo farà, proprio per quell’incisa citazione intermedia che lei ha apposto nella chiusa, carpendo una nostra frase da un ben preciso contesto (“Non è vero quello che hai scritto o fatto scrivere in quel comunicato, dove affermi: “I cittadini di Ostra Vetere sanno bene che mai gli amministratori hanno rifiutato di rispondere alle loro domande e che sono e saranno sempre disponibili al dialogo e al confronto civile”. Questo non è vero proprio: ti abbiamo scritto tante volte per chiederti cose di interesse pubblico, ma non ci rispondi o non ci vuoi rispondere proprio, e lo sai bene. Ma non lo fai solo con noi. Lo fai anche con altre associazioni e con altri cittadini. Per favore. Non dire più quel che non è vero. Ti sta brutto. Ne abbiamo fin sopra i capelli di quelli che dicono cose non vere, e tu non devi dirle”) (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/23564-ostra-vetere-non-per-contraddirti-meme-ma-quel-che-dici-non-e-vero), per sradicarla e adattarla ad un uso strumentalmente polemico (quel che più sopra abbiamo definito come “gioco delle tre carte”, spostando le parole qui e là dove fa comodo). Questi sono mezzucci che non le fanno onore. Ci riportano indietro nel tempo a quando simili pratiche andavano purtroppo di moda, durante il ventennio sfascista. E così gliene abbiamo dette quattro. Forse in modo un po’ troppo brusco, ma comprende anche lei che la delicatezza del tema non consente edulcoranti. Tuttavia la ringraziamo ugualmente, e molto, per averci fornito occasione di approfondire un argomento cosìttanto importante e delicato.

da montenovonostro

 

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