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Home Comunità giustiziagiusta Napoli: “giustiziagiusta” sull’arresto di Alfredo Romeo già coinvolto nello scandalo Consip
Napoli: “giustiziagiusta” sull’arresto di Alfredo Romeo già coinvolto nello scandalo Consip PDF Stampa E-mail
Mercoledì 08 Novembre 2017 16:17

Napoli giustiziagiusta sull arresto di Alfredo Romeo già coinvolto nello scandalo ConsipDalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: “Apprendiamo dalla stampa nazionale le notizia che il Giudice per le Indagini Preliminari di Napoli ha firmato sedici misure cautelari nel nuovo capitolo dell’inchiesta napoletana sugli appalti dell’ospedale Cardarelli che aveva già dato vita all’inchiesta Consip, la centrale acquisiti della pubblica amministrazione che ha fatto finire nei guai anche Tiziano Renzi e il ministro dello Sport Luca Lotti. Le sedici misure cautelari per corruzione e frode riguardano, tra i destinatari del provvedimento, l’imprenditore Alfredo Romeo, protagonista dell’inchiesta Consip, e il direttore generale dell’ospedale Cardarelli di Napoli Ciro Verdoliva. Stessa misura per Giovanni Annunziata, ex direttore generale dell’ufficio patrimonio del Comune di Napoli, e per Ivan Russo, collaboratore dell’imprenditore Romeo. L’inchiesta sull’appalto per il servizio di pulizie del Cardarelli era emersa l’anno scorso con una perquisizione negli uffici dell’ospedale ed era a sua volta scaturita da una indagine anti camorra condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Romeo era già stato arrestato lo scorso 17 marzo e su ordine del Riesame di Roma era tornato libero il 16 agosto. La nuova inchiesta, che ha portato alle misure oggi, riguarda tre diversi filoni di ipotesi corruttive, relativi ad appalti riconducibili all’Ospedale, al Comune e alla Soprintendenza per i beni culturali di Roma. Tra le misure di interdizione emesse figurano quelle a carico di Emanuele Caldarera, direttore generale al ministero della Giustizia, e di Rossella Pesoli, funzionaria della Soprintendenza archeologica delle belle arti di Roma. Ciò ha comportato una trasmissione, per competenza territoriale, di buona parte degli atti, alla Procura di Roma che sta operando in stretto contatto con i colleghi della Procura partenopea”.

da giustiziagiusta

 

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