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Home Comunità giustiziagiusta Roma: “giustiziagiusta” sull’imprenditore che per difendere la moglie da tre rapinatori incappucciati ha ucciso un delinquente
Roma: “giustiziagiusta” sull’imprenditore che per difendere la moglie da tre rapinatori incappucciati ha ucciso un delinquente PDF Stampa E-mail
Lunedì 01 Luglio 2013 15:10

giustiziagiusta sull’imprenditore che per difendere la moglie da tre rapinatori incappucciati ha ucciso un delinquenteDalla associazione di cittadinanza attiva "giustiziagiusta" riceviamo la seguente comunicazione: “Apprendiamo dalla stampa nazionale che tre rapinatori romeni incappucciati sono entrati in una villa isolata sulla via Nomentana a Roma. Hanno sorpreso la padrona di casa al piano terra, bloccata e imbavagliata con nastro adesivo che le stringeva il collo e rischiava di soffocarla. Lei si dimenava per attirare l'attenzione del marito in una stanza al piano superiore. L'imprenditore ha sentito i rumori e ha visto qualcosa di atroce. Presa una pistola, detenuta regolarmente, ha esploso quattro colpi. Il romeno Nicolae Valentin Barbat, che era in giardino a fare il “palo”, è stato raggiunto da un proiettile ed è morto sul colpo. Gli altri due sono scappati a piedi. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma li hanno fermati: sono altri due romeni di 35 e 24 anni, con precedenti, ora reclusi nel carcere di Regina Coeli. La procura della Repubblica ha disposto l'autopsia del delinquente che non delinquerà più. Ma l’imprenditore 81enne che ha difeso la moglie dalla violenza dei tre delinquenti è stato indagato per omicidio volontario. Passerà gli ultimi anni della vita a difendersi per aver osato tanto. “giustiziagiusta” comprende bene che in uno stato di diritto nessuno deve essere costretto a difendersi e farsi giustizia da solo. Deve pensarci lo “stato di diritto”. Però si pone una domanda: questo “stato” ha ancora diritto ad arrogarsi diritti che non difende, lasciando i cittadini in balia dei delinquenti e contemporaneamente privandoli di ogni diritto all’autodifesa? Concludiamo con un invito: lo “stato”, invece che difendere i diritti dei delinquenti e blaterare di amnistie, condoni e abolizioni radicali di ergastoli, restituisca certezza di diritto ai cittadini. I delinquenti avranno anche loro dei diritti (pochi), ma quelli dei cittadini onesti (tanti) vengono ben prima di quelli (pochi) dei delinquenti. Altrimenti i cittadini onesti penseranno di essere costretti a dover difendere da soli i loro diritti, se lo “stato” incapace non vi provvede. Comprendiamo bene che il “decreto svuota-carceri” discusso in questi giorni in Parlamento rischia di diventare un “decreto riempi-città di delinquenti”. E questa non è esattamente una “giustiziagiusta”. Un tempo i partiti e la politica avrebbero dato risposte certe a queste osservazioni. Ma siamo nella cosiddetta “seconda” o forse “terza” Repubblica! Abbiamo fatto un bel passo indietro”.

 

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