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Santo del giorno 4 luglio Beato Giuseppe Kowalski sacerdote salesiano martire PDF Stampa E-mail
Giovedì 04 Luglio 2013 00:00

Santo del giorno 4 luglio Beato Giuseppe Kowalski sacerdote salesiano martireIl beato Giuseppe (Jozef) Kowalski nacque a Siedliska, in Polonia, nel 1911. Entrò tra i salesiani nel 1927, fece la sua professione solenne il 29 giugno 1934 e ordinato sacerdote il 29 maggio 1939, era segretario dell’Ispettoria Salesiana di Cracovia in Polonia. Apprezzato conferenziere, secondo il carisma della congregazione di don Bosco, fu educatore anche attraverso la musica e diede vita infatti a un coro giovanile. In quel periodo, non solo gli ebrei furono vittime delle persecuzioni naziste, che imperversarono anche contro gli zingari, malati di mente, omosessuali. In Polonia, vittima privilegiata, fu anche la Chiesa Cattolica che era vista come guida del popolo molto seguita e, dato che nel programma nazista vi era l’annientamento del popolo polacco come entità politica, era chiaro che bisognava colpire, prima di tutto l’Istituzione che maggiormente lo rappresentava e guidava, cioè la Chiesa. Questa persecuzione ebbe luogo durante l’occupazione nazista dal 1939 al 1945 che provocò più di cinque milioni di vittime tra la popolazione civile polacca. Così anche l’apostolato del beato Giuseppe Kowalski presso la parrocchia di Maria Ausilio dei Cristiani fu interrotto il 23 maggio del 1941, quando i nazisti lo prelevarono con 11 confratelli e lo deportarono nel campo di sterminio di Auschwitz, dove divenne la matricola 17.350 e vi restò 14 mesi. Fu sottoposto a lavori massacranti, fino a quando il 4 luglio 1942 venne torturato e annegato dalle guardie del campo per il suo rifiuto di calpestare un rosario. Il Papa Giovanni Paolo II, nel corso del suo settimo viaggio apostolico in Polonia, lo beatificò il 13 giugno 1999, con altri 107 martiri morti per la loro appartenenza alla Chiesa Cattolica, sia come consacrati, sia come laici impegnati, accusati di inventati tradimenti, complotti, resistenze, quasi tutti deportati in campi di concentramento, tristemente noti come Auschwitz, Dachau, Majdanek, Ravensbrück, Sachsenhausen, dove morirono uccisi dalle guardie o dalle torture inflitte. Altri morirono in prigioni varie come i cinque laici capogruppo di Associazioni salesiane giovanili a Poznan, tutti decapitati nel carcere di Dresda il 24 agosto 1942. I 108 beati martiri polacchi appartenevano a 18 diocesi e a 22 Congregazioni religiose; 3 vescovi, 52 sacerdoti diocesani, 3 seminaristi, 26 sacerdoti religiosi, 7 fratelli professi, 8 suore professe, 9 laici; testimoni in vita ed in morte della loro grande fede in Cristo e nella Chiesa Cattolica.

Da: http://www.santiebeati.it