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Home Centro Cultura Popolare Comunicati Ostra Vetere: Mensilario della grazia intercessa dalla Beata Suor Maria Crocifissa Satellico il 9 ottobre 2001
Ostra Vetere: Mensilario della grazia intercessa dalla Beata Suor Maria Crocifissa Satellico il 9 ottobre 2001 PDF Stampa E-mail
Giovedì 09 Febbraio 2023 18:48

Ostra Vetere: Mensilario della grazia intercessa dalla Beata Suor Maria Crocifissa Satellico il 9 ottobre 2001 Nel silenzio sofferente delle vicende umane e familiari possono nascere capolavori di dedizione che sono veri e propri miracoli devozionali alla Beata Suor Maria Crocifissa Satellico, la suora Clarissa vissuta a Montenovo (oggi Ostra Vetere) reclusa nel Monastero di Santa Lucia e di cui abbiamo dato notizia nella ricorrenza della nascita avvenuta a Venezia il 9 gennaio 1706, più di trecento anni fa (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/69103-ostra-vetere-anniversario-della-nascita-della-beata-suor-maria-crocifissa-satellico-il-9-gennaio-1706).  Una Beata cui il Centro di Cultura Popolare aveva dedicato ben 3 volumi della sua collezione di testi storici (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/pubblicazioni): il numero 5 - p. Pietro Bussoletti o.f.m., Sulle orme di Santa Chiara, suor Maria Crocefissa Satellico religiosa del sec. XVIII, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1981, pp. 151; il numero 37 - Aldo Ciuccoli, Aldo Rossetti, Pellegrinaggio per la beatificazione di suor Maria Crocifissa Satellico a Roma in Vaticano nella domenica 10 ottobre 1993, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1993, pp. 80, e il numero 74 - p. Valentino Natalini o.f.m., Una nuova lettera della Beata M. Crocifissa Satellico - Tentativo di lettura teologica, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 2004, pp. 40, a riprova dell’interesse che la figura della Beata che, ancora giovanissima, divenne badessa del nostro monastero e che morì ancora giovane, consumata dalla tisi, l’8 novembre 1745 all’età di soli 39 anni e venne sepolta nella chiesa di Santa Lucia di Montenovo. A seguito della straordinaria fama di santità, avvalorata anche da numerose grazie e favori attribuiti alla sua intercessione, già sette anni dopo la sua morte, si aprì il primo processo ordinario, il 18 agosto 1752, poi le difficoltà di quei tempi fecero accantonare la pratica, che riprese il suo iter nel 1826 con papa Leone XII e nel 1914 con papa san Pio X. Il 14 maggio 1991 si ebbe l’approvazione del miracolo attribuito alla sua intercessione e infine il 10 ottobre 1993, il papa San Giovanni Paolo II l’ha proclamata Beata. Non solo la devozione alla Beata ha avuto seguito tra la popolazione, ma nel complesso monastico delle Clarisse di Santa Lucia è stato istituito il Museo civico-parrocchiale intitolato proprio alla Beata Suor Maria Crocefissa Satellico a testimoniare il plurisecolare culto popolare, che non è mai venuto meno. E proprio nell’ambito di tale diffuso culto per la Beata che registriamo la notizia del silenzio sofferente delle vicende umane e familiari che hanno fatto nascere anche un capolavoro di dedizione che è anche vero e proprio miracolo delle devozione alla Beata Suor Maria Crocifissa Satellico. Ne è autrice Marta Angeloni Baldoni che ha dedicato la sua attività professionale infermieristica per lunghi anni presso il nostro Ospedale “Antonio Canova” e la cui famiglia è stata toccata da una vicenda sanitaria improvvisa e preoccupante: il proprio marito Vittorio Cameruccio nel 2001 venne colpito da un infarto e ricoverato all’UTIC di Senigallia e Marta, preoccupata, chiedeva al dottor Sacchi, presso cui aveva lavorato, se chiedeva ai cardiologi come stava Vittorio. Ma lui rispondeva: “Mi dispiace Marta, mi dispiace Marta”, come se non avesse scampo. La sera stessa ricorreva in paese la festa con la processione per la Beata e lei la pregò tanto di salvarlo, poiché non si poteva credere a una morte repentina senza alcun preavviso. L’ispirazione di familiari indusse poi Marta a sollecitare il trasferimento di Vittorio all’Ospedale Regionale di Torrette dove venne sottoposto alle cure del caso e così Vittorio, dopo una settimana di ricovero, potè tornare finalmente a casa salvato, seppure con la comprensibile paura di entrambi. Marta ne attribuì il merito salvifico alla Beata e per ringraziarla della grazia ricevuta decise di applicarsi a farle un dono simbolico: lo splendido ricamo all’uncinetto di cm. 120x90, per realizzare il quale ha lavorato ben due anni, di cui un anno per preparare il disegno esecutivo e un altro anno per realizzarlo infine. Ma ha impiegato molti più anni a decidersi di farne umilmente dono al Museo della Beata Suor Maria Crocifissa Satellico, presso cui ora il ricamo è esposto. Merita davvero di essere adeguatamente valorizzato, oltre che segnalato alla Postulazione della causa di beatificazione per accertare se nel caso di insperata guarigione possa ravvisarsi l’intervento salutifico della nostra Beata Suor Maria Crocifissa Satellico, nella speranza che possa così giungere alla proclamazione di Santa.

 

da Centro Cultura Popolare.

 

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