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Home Centro Cultura Popolare Santo del Giorno Santo del giorno 18 giugno: Santi Marco e Marcelliano martiri di Roma
Santo del giorno 18 giugno: Santi Marco e Marcelliano martiri di Roma PDF Stampa E-mail
Venerdì 18 Giugno 2021 00:00

Santo del giorno 18 giugno: Santi Marco e Marcelliano martiri di RomaForse fratelli di carne, ma certamente fratelli nel martirio durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, Marco e Marcelliano vengono arrestati nel 304 dal prefetto Cromazio, che concede loro un mese per rinnegare la loro fede. Rifiutatisi, vengono martirizzati e poi sepolti nel cimitero di Balbina sulla via Ardeatina, secondo il Martirologio Romano. Il Martirologio Geronimiano li commemora il 18 giugno. L’indicazione cronologica è confermata dal Sacramentario Gelasiano del secolo VIII, dal Gregoriano e dai martirologi storici fino al Romano (il Sinassario Costantinopolitano, invece, li ricorda insieme con altri martiri il 18 dicembre), mentre l’indicazione topografica, sebbene accettata anche dall'Indice dei cimiteri (secolo VI circa), non è sicura. Infatti gli Itinerari del secolo VII riferiscono che i loro sepolcri erano venerati sotto l’altare di una chiesa che sorgeva accanto a quella in cui era sepolto il papa Damaso e alquanto distante da quella in cui giaceva il papa Marco. Ora, dal Liber Pontificalis sappiamo che la basilica del papa Marco stava proprio nel cimitero di Balbina, e per conseguenza quella di Damaso insieme con quella dei nostri martiri doveva trovami in un altro nucleo cimiteriale. Nella leggendaria passio Sebastiani si narra che erano fratelli, figli di un certo Tranquillino. Arrestati dal prefetto Cromazio, furono affidati al primigenio Nicostrato con una dilazione di trenta giorni, perché riflettessero sulla loro sorte. Preghiere di parenti e amici però non valsero a farli recedere dal loro proposito, anche perché erano confortati dalle parole di san Sebastiano. Durante l'attesa del martirio furono ordinati diaconi dal papa Gaio e con lui servivano i cristiani ed operavano miracoli. Traditi da un certo Torquato, il preside Fabiano li sottopose a crudeli torture e infine li fece trafiggere con lance. I loro corpi furono sepolti "in via Appia, miliario secundo ab Urbe, in loco qui vocatur ad arenas, quia cryptae arenarum illic erant". Sulla sorte delle loro reliquie si hanno notizie discordanti: secondo una tradizione sarebbero state portate nella basilica dei santi Cosma e Damiano a Roma, secondo un'altra sarebbero state trasferite nella chiesa di san Medardo a Soissons.

estratto da: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare

 

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