Santo del giorno 26 giugno: San Vigilio vescovo e martire Stampa
Sabato 26 Giugno 2021 00:00
dando all’intera Chiesa apostoli e maestri. Così arrivano nel Trentino questi tre orientali: Sisinnio, Martirio e Alessandro suo fratello. Il vescovo Vigilio affida loro la predicazione nell’Anaunia, ossia nella Val di Non. E certo li prepara al difficile compito secondo il suo personale stile di pastore, arricchito dalla conoscenza delle popolazioni da raggiungere. Non vuole farne dei travolgenti conquistatori, ma piuttosto dei veicoli della Parola con l’intera loro vita, attraverso l’esempio, l’amicizia e la carità senza distinzioni. E’ molto efficace la loro parola, perché i tre sono i soccorritori di tutti, gli amici di tutti, e accolgono tutti nella casa che si sono costruiti con le loro mani. Dopo dieci anni di annuncio attraverso l’esempio, ecco però una tragica crisi: una lite a Sanzeno, tra seguaci dei vecchi culti idolatrici e un cristiano che rifiuta di venerare Saturno, scatena una parte degli abitanti contro i tre missionari, percossi a morte e poi bruciati. Accorre Vigilio a raccogliere quanto rimane di loro; tuttavia, anche di fronte alla tragedia, il suo stile non muta. Onorati i martiri, egli si oppone risolutamente al castigo dei colpevoli: li perdona e poi chiede di persona la grazia per essi all’imperatore Onorio, che all’epoca è un ragazzo: in suo nome governa il generale Stilicone. Il gesto riassume tutta la linea pastorale del vescovo Vigilio: "Vincere soccombendo", come scrive in una lettera. Egli manda poi reliquie dei tre evangelizzatori a Costantinopoli, dove le accoglie san Giovanni Crisostomo; e a Milano, dove a riceverle c’è san Simpliciano, successore di Ambrogio. Nel XX secolo, Milano donerà parte di quei resti alla chiesa di Sanzeno. Non sappiamo esattamente come sia morto Vigilio: una leggenda del suo martirio dice che venne ucciso a zoccolate in Val Rendena; altre versioni dicono che la sua lapidazione prese il via da una zoccolata datagli da una donna. I suoi resti sono custoditi nella cattedrale di Trento.

estratto da: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare