Santo del giorno 11 settembre Santi Proto e Giacinto Martiri di Roma Stampa
Mercoledì 11 Settembre 2013 00:00
furono trovate in un cubicolo, con il sepolcro intatto di san Giacinto e il suo corpo consumato dal fuoco, che papa Damaso, nel secolo IV, aveva fatto ripulire dalla terra franata e dotare di una scala d'accesso e di un lucer­nario e in cui aveva fatto porre una lapide ove parlava del sepolcro dei martiri già nascosto sub aggere montis e da lui reso accessibile e che ricordava come Proto e Giacinto fossero fratelli martiri, celebrandoli con suoi versi poetici in cui, rivolgen­dosi ai due santi, scriveva: “Te Protum retinet melior sibi regia coeli / sanguine purpureo sequeris yacinthe probatus / germani fratres animis ingentibus ambo. / Htc victor meruit palman prior ille coronam”. Successive riparazioni furono apportate al se­polcro, come ricordano alcune iscrizioni ed il Lib. Pont. (I, p. 261), e alcune testimo­nianze parlano di un culto assai diffuso. La storicità dei due martiri è quindi un fatto indi­scusso: la loro memoria è infatti celebrata anche nella Depositio martyrum di Roma, nel Sacramentario Gelasiano (manoscritto di San Gallo), nel Gregoriano, in vari Itinerari (Salisburgense, Epitome de locis sanctis...) e nel Calendario marmoreo napoletano. Quando nei secoli VIII-IX i papi cominciarono la traslazione delle reliquie dei martiri dalle cata­combe alle chiese urbane, anche le ossa di Proto (e non quelle di Giacinto) furono trasferite in Roma. In realtà fino al 1845 si era creduto che i resti dei due martiri si trovassero in città, ma una fortu­nata scoperta archeologica del padre Marchi dimostrò che la tomba di san Giacinto era rimasta intatta nel cimi­tero di Sant’Ermete. Il 21 marzo 1845, infatti, uno scavatore mise in luce una lastra con questa iscrizione: « dp III idus septebr Yacinthus martyr » rimasta al suo posto originario; non molto distante fu ritro­vato un frammento di lapide con scritto sepulcrum Proti M. Nella tomba furono rinvenute ossa bruciacchiate, indizio del genere di martirio subito da Giacinto. Dato che la tomba era molto scarna si è pensato che fosse stata scavata durante la persecuzione di Valeriano, allorquando era proibito ai cristiani l'accesso ai sepolcri. Attualmente le ossa di Giacinto sono venerate nel collegio di Propaganda Fide; mentre quelle di Proto in San Giovanni dei Fiorentini. La festa di entrambi si celebra l'11 settembre.

 

Fonte: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare