Ostra Vetere: Tutti insieme, bianchi, neri, rossi, verdi e gialli Stampa
Venerdì 30 Marzo 2018 22:47
bianchi erano i democristiani, i neri erano i missini, i rossi erano i comunisti, ma i verdi e i gialli non si sapevano chi fossero. Diceva così per indicare che erano uguali tutti, anche quelli che non si riconoscevano in alcuno dei partiti tradizionali ed avevano idee diverse fuori dal coro. Allora. Oggi le cose sono molto cambiate e i verdi ci sono davvero (i leghisti) e ci sono anche i gialli (i grillini). Evidentemente quel sindaco anticipava di molto i tempi: vedeva a lungo. Poi è successo i finimondo politico. Già nel 1985 era arrivata ad amministrare la sinistra e sono incominciate le discriminazioni, le divisioni, i contrasti, le denunce, le ripicche ed è finita come oggi tutti sanno. Non c’è più pace in paese, non c’è più sviluppo, non c’è più uguaglianza. Uguali sono solo i loro, i compagni, che presuntuosamente sono convinti di avere sempre ragione e di non sbagliare mai, perché fanno “la buona politica, le buone pratiche, la buona scuola” e via con fanfaronate simili, mentre la realtà e ben diversa. Tutti gli altri che non la pensano come loro sono fuori. Nessuno può dissentire, altrimenti mal gliene incoglie. La prova? Fino al 1985 la piazza era piena di gente, alla domenica era un pienone, tutti parlavano liberamente e nessuno veniva escluso. E ogni tanto venivano i parlamentari a tenere comizi sulla Tribuna dei Comizi, per informare gli elettori. Oggi la piazza è vuota, rimangono solo i soliti cinque (anzi quattro, adesso, e forse meno) sfegatati clacchisti in servizio permanente effettivo sulla pubblica piazza a zittire chi si azzarda a dissentire e a non  essere d’accordo. Silenzio. Nessuno può più parlare. Nessuno può più tenere comizi. Non c’è più nemmeno la Tribuna dei Comizi e il misero sostitutivo palchetto inadatto viene concesso solo a pagamento (e che sberla di pagamento, fino a 604 euro, per noi). E se proprio qualcuno vuole parlare nonostante quel salasso, allora scatta un’altra procedura: chi “comanda” nemmeno risponde più. E così, senza “autorizzazione”, nessuno può più parlare in piazza della Libertà. Se questa non è tirannia, allora cos’è? Noi siamo democratici e cristiani: perdoniamo fino a settanta volte sette. Ma sperimentiamo che una di più non serve a niente e legittima solo l’abuso e la tirannia. E adesso diciamo quello che pensiamo: tutti coloro che hanno davvero a cuore le sorti del paese non possono più subire. Lanciamo un appello a tutti, al di là delle divisioni politiche: bianchi, neri, rossi, verdi e gialli insieme per una “Unità paesana” contro le prevaricazioni e le tirannie. Una Resistenza Civile anti-Sfascista che porti a una nuova Liberazione dalla ideologia liberticida retta da un Partito Deformatico che progetta addirittura di svendere l’Autonomia Municipale e sottomettere il paese a nuovi invasori per ridurlo a smunta e misera frazione senigalliese, senza più Comune, senza più Libertà, senza più Autonomia, senza più Giustizia. La Democrazia Cristiana storica, di cui noi siamo gli ultimi eredi, non c’è più, ma noi ci siamo ancora e tuttavia, come avevamo promesso subito dopo che il partito della Democrazia Cristiana storica aveva presentato una propria lista per le elezioni amministrative del 1990, di cui alleghiamo il programma amministrativo di allora e ancora largamente valido (http://www.ccpo.it/comunita/scelta-popolare/42775-ostra-vetere-scelta-popolare-e-il-programma-elettorale-dc-del-1990), invitando tutti a raccoglierne l’eredità improvvidamente abbandonata e sospesa, da tutti meno che da noi. Perché può tornate il tempo della Rinascita, il tempo bello della Libertà. Ma solo se tutti lo vogliono davvero, con il libero voto degli elettori come si fa in Democrazia, senza distinzioni e divisioni: bianchi, neri, rossi, verdi e gialli tutti insieme. Dal Circolo di Scelta Popolare di Ostra Vetere”. E noi siamo perfettamente d’accordo a raccogliere questo appello del Circolo di Scelta Popolare e a rilanciarlo a tutti, affinchè tutti insieme, in un’unica lista da presentare alle prossime elezioni amministrative anticipate del 10 giugno prossimo, ci mettiamo a lavorare concordemente per ricostruire Montenovo libero e forte. E intanto accogliamo il suggerimento di inserire nel nostro programma amministrativo tutti i punti ancora attuali e condivisibili del programma indicato dal Circolo di Scelta Popolare, con l’invito all’Unità paesana: tutti insieme, bianchi, neri, rossi, verdi e gialli.

da montenovonostro

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