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Giovedì 01 Marzo 2018 16:07 |
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in atti giudiziari. l’imprenditore laziale e il magistrato della Commissione tributaria regionale si conoscevano già. E Russo, invece di astenersi per conflitto d’interessi, era stato il relatore ed estensore del giudizio che aveva ribaltato quanto deciso in primo grado dalla Commissione tributaria provinciale, con l’intenzione di salvare la holding Magiste Real Estate Property, grazie al giudizio favorevole di Russo arrivato con una sentenza anomala, stando alla ricostruzione degli investigatori. L'imprenditore laziale e il magistrato della Commissione tributaria regionale, Nicola Russo, avevano raggiunto un accordo che prevedeva l'aggiustamento della sentenza in cambio di denaro e serate nei locali romani. Soldi, cene, serate nei locali notturni romani in cambio della sentenza favorevole in un contenzioso da 20 milioni di euro con l’Agenzia delle Entrate. E’ “Altamente probabile” che il giudice tributario Nicola Russo “sia inserito in un contesto corruttivo ben più ampio di quello effettivamente accertato” scrive il Giudice per le Indagini Preliminari di Roma nell’ordinanza di custodia cautelare”.
da giustiziagiusta |
