Dalle Marche: Notiziario agrometeorologico Ancona n° 3 Stampa
Mercoledì 25 Gennaio 2023 18:31
giornaliere rilevate sono state dell’ordine dei 50mm mentre quelle del giorno 23 hanno sfiorato i 70mm (69mm a Spinetoli). Considerato l’intero periodo 17-23 gennaio, la stazione che ha misurato la maggiore cumulata è stata quella di Montefelcino con 164mm seguita da Sant’Angelo in Vado con 156mm. Sempre nel periodo 17-23 gennaio, le temperature hanno assunto un andamento decrescente, pressoché continuo rilevato dalle stazioni dell’entroterra; quelle situate sulla fascia costiera hanno misurato invece un assestamento nel corso del fine settimana. Nella nostra provincia spicca la stazione di Camerano che ha cumulato ben 139,6 mm. Il calo dei valori termici ha favorito il ritorno delle nevicate fino a quote collinari così come testimoniato dalle cronache locali. Secondo il servizio MeteoMont attualmente, sull’Appennino Umbro-Marchigiano settentrionale l’altezza neve si attesta sui 80-120 cm; sull’Appennino Umbro-Marchigiano meridionale l’altezza neve è invece di 90-150 cm. Tabella dei 10 maggiori accumuli di precipitazione per i giorni 17, 22, 23 e per l’intero periodo 17 - 23 gennaio (totali espressi in mm). CEREALI AUTUNNO VERNINI • Concimazione azotata. Nelle indicazioni sottostanti sono evidenziate in giallo gli obblighi previsti dal disciplinare di produzione agronomica approvato dalla Regione Marche con DGR 936 del 25 luglio 2022, che individua standard obbligatori per le aziende che aderiscono ad accordi agroambientali ai sensi del PSR Marche, al marchio Qm, al marchio SQNPI. In giallo sono evidenziate le parti che costituiscono un obbligo ai sensi del disciplinare di produzione. Si ritiene quindi utile fornire le indicazioni per la concimazione azotata in copertura da effettuarsi appena sarà possibile in corrispondenza del raggiungimento della fase fenologica di pieno accestimento. Il nutriente chiave nel periodo di fine inverno-inizio primavera per il frumento è l’azoto: la disponibilità di azoto infatti è fra le variabili che maggiormente influenzano la quantità e la qualità della granella e fondamentale è la modalità della distribuzione intesa come momento dell’applicazione, quantità utilizzata e tipo di fertilizzante impiegato. Per l’individuazione della corretta quantità di fertilizzante da distribuire è necessario effettuare il calcolo del bilancio azotato facendo riferimento alle indicazioni riportate sul Notiziario n. 42 del 2 novembre 2022, e alla tabella riportata a lato, tratta dal Disciplinare di Tecniche Agronomiche di Produzione Integrata Regione Marche 2022, che evidenzia le unità di azoto assorbite per produrre un quintale di granella, compresa la paglia e le parti che rimangono in campo. Per una ottimale gestione dell’azoto è necessario considerare che tutte le forme azotate presenti nel terreno o apportate con la concimazione vengono trasformate in forma nitrica, che è disponibile per le piante ma, non essendo trattenuta dal suolo, è soggetta a dilavamento e quindi può originare perdita di unità fertilizzanti ed inquinamento delle falde. La concimazione deve tenere in particolare conto di questo aspetto ed assecondare quindi gli effettivi asporti del momento di intervento: in termini pratici ne consegue che si dovrebbe frazionare il più possibile gli apporti azotati, compatibilmente con la sostenibilità “agronomica” ed economica. Per una corretta gestione della nutrizione azotata rivestono importanza fondamentale l’epoca e la modalità di distribuzione. Prima dell’accestimento la coltura necessita di quantità di azoto molto limitate viste le ridotte dimensioni della pianta e lo sviluppo vegetativo rallentato; a partire dalla fase di accestimento la disponibilità di azoto risulta molto più importante, in quanto incide direttamente sul numero di culmi e quindi di spighe, pertanto i fabbisogni tendono ad aumentare. La fase di massimo assorbimento si ha in corrispondenza della levata. Per mantenere una buona copertura del fabbisogno azotato nel tempo se si riducono il numero dei passaggi, è possibile utilizzare fertilizzanti a lenta cessione, molto meno esposti al rischio di dilavamento e perché rendono disponibile l’azoto in modo progressivo, assecondando i flussi di assorbimento delle colture. Al fine di ottimizzare gli apporti di fertilizzante azotato in accestimento è utile una valutazione delle condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato il periodo precedente l'effettuazione dell'operazione (a partire dal mese di ottobre), in particolare con lo scopo di valutare l'entità delle perdite per dilavamento. E’ utile ricordare che precipitazioni abbondanti favoriscono maggiori perdite dell'elemento azoto per lisciviazione e nello stesso tempo temperature miti favoriscono lo sviluppo della coltura. I mesi di ottobre, novembre e dicembre sono tutti caratterizzati da temperature superiori alla media del periodo, in particolare a dicembre l'anomalia a è stata pari a circa 2,5°C in più rispetto alla media. Nello stesso periodo le precipitazioni hanno anch'esse assunto un andamento molto anomalo, con ottobre e dicembre caratterizzati da precipitazioni molto scarse, addirittura nel mese di ottobre prossime allo zero in molte stazioni. Nel mese di novembre le piogge sono risultate circa il 20-25% in più rispetto alla media. Con questa situazione si è arrivati ad inizio gennaio in condizioni che potevano essere considerate di basso o moderato dilavamento; tale scenario è però radicalmente modificato negli ultimi giorni, a causa delle precipitazioni intense ed abbondanti che hanno interessato tutto il territorio, di cui si è dato riscontro nella nota pubblicata su questo notiziario. Allo stato attuale possiamo considerare una situazione di elevato dilavamento della componente azotata del terreno. Si ribadisce pertanto che, in corrispondenza del raggiungimento della fase fenologica di pieno accestimento, non appena le condizioni di praticabilità del terreno lo renderanno possibile, si consiglia di procedere con la prima concimazione azotata, tenendo conto che il dilavamento dell’azoto si può considerare elevato. Al fine di ottimizzare gli obiettivi quanti-qualitativi e limitare le perdite di azoto, si consiglia di frazionare la distribuzione dell’intero fabbisogno in copertura in tre interventi, distribuendolo come segue: 1. in corrispondenza della fase di accestimento circa il 20-30% dell’intero fabbisogno, 2. in corrispondenza della fase di inizio levata un ulteriore 50-60%, 3. completamento dell’apporto azotato nella fase di botticella (quest’ultima distribuzione di azoto risulta particolarmente importante quando l’obiettivo produttivo prevede un elevato tenore proteico). Nel caso di utilizzo di concimi minerali il quantitativo da distribuire per singola concimazione non deve superare i 100 Kg/ha di azoto (limite valido da Disciplinare di Tecniche Agronomiche di Produzione Integrata Regione Marche 2022 per le tutte colture erbacee ed orticole). Nel caso di strategie aziendali che prevedono l’impiego di concimi a lenta cessione di origine minerale oppure organica, nella fase di accestimento può essere distribuita l’intera dose. Coltura (pianta intera) Unità di Azoto assorbite, Kg per q.le di prodotto: Grano duro 2.94, Grano tenero 2.59, Grano tenero biscottiero 2.30, Grano tenero Frumenti di Forza/Frumenti Panificabili Superiori 2.96, Orzo 2.24 , Farro 2.70, Avena 2.12, Segale 2.78.

da Assam