Lettera aperta del nostro direttore al sindaco e agli amministratori comunali sulla vicenda dei Crocefissi Stampa
Giovedì 05 Novembre 2009 20:38
risarcimento di 5.000 euro di danni morali alla ricorrente. Le è certamente noto anche il fatto che la deprecata sentenza diverrà definitiva entro tre mesi dalla pronuncia, dopo di che lo Stato Italiano dovrà procedere alla rimozione dei Crocefissi dalle aule scolastiche. Mi associo alla corale protesta conseguita nella pubblica opinione italiana e internazionale ed esprimo stupore, sgomento e assoluto dissenso dalla sentenza della Corte europea di Strasburgo sulla rimozione dei Crocefissi dalle aule scolastiche. Essa calpesta la sensibilità sia dei credenti che anche degli altri laici senza preconcetti e incrina la fiduciosa adesione di tutti agli ideali dell'europeismo, rimettendoli purtroppo in discussione. Prendo positivamente atto che nel frattempo il Governo italiano ha annunciato l'intenzione di interporre ricorso, mentre alcuni Sindaci stanno facendo predisporre apposite ordinanze, tra cui quello della vicina città di Loreto, volte al rispetto della fede di cui Loreto è emblema, al fine di contrastare l'eventualità che la decisione della Corte europea di Strasburgo contro il Crocefisso nelle aule scolastiche divenga operativa. Ciò sulla base dell'assunto che "il Crocefisso non è solo un simbolo religioso, ma fa parte della nostra identità culturale e storica in cui anche i laici si riconoscono". Premesso quanto sopra, chiedo se anche Lei non ritenga doveroso, nella Sua veste di rappresentante istituzionale della comunità locale che rappresenta, assentire al moto spontaneo di ripulsa per una incondivisibile decisione giurisdizionalistica, che rischia di far tornare ideologicamente indietro l'Italia di 150 anni, all'epoca delle contrapposizioni postunitarie fra anticlericali e cattolici, e addirittura di 200 anni, all'epoca dell'invasione francese e dei moti popolari dell'insorgenza antinapoleonica, frantumando la corale e spontanea adesione alle idealità europeiste che si riteneva definitivamente acquisita da larga parte della opinione pubblica, che, come me, assiste sgomenta all'impensabile ridestarsi di un malevolo giacobinismo tutt'altro che cancellato dalla storia. Grato per quanto potrà fare per la difesa della comune identità cristiana, civile ed europeista, porgo i migliori saluti. Alberto Fiorani".