Dall’Italia: Nessuno si inginocchia per l’ambasciatore e il carabiniere uccisi in Congo? Stampa
Martedì 23 Febbraio 2021 18:57
morte del nostro ambasciatore e del carabiniere, ha deciso di lasciare in anticipo i lavori del Cae e sta rientrando in Italia. "Ho appreso con grande sgomento e immenso dolore della morte del nostro ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo e di un militare dell'Arma dei Carabinieri. Due servitori dello Stato che ci sono stati strappati con violenza nell'adempimento del loro dovere. Non sono ancora note le circostanze di questo brutale attacco e nessuno sforzo verrà risparmiato per fare luce su quanto accaduto", ha assicurato in una nota Di Maio. "Oggi lo Stato piange la perdita di due suoi figli esemplari e si stringe attorno alle loro famiglie e ai loro amici e colleghi alla Farnesina e nell'Arma dei Carabinieri", ha detto ancora il ministro. Ma accanto alle note di dolore e rammarico espresse dalle istituzioni e dalle forze politiche, dobbiamo registrare per dovere di cronaca anche il crescente moto di insofferenza per quella parte politica stavolta muta, mentre ben diverso attivismo aveva espresso non molti mesi fa per la morte di un pregiudicato spacciatore rimasto ucciso negli Stati Uniti in una azione di polizia, fino al punto di inscenare addirittura alla Camera dei Deputati una plateale manifestazione di cordoglio con tanto di inginocchiamenti clamorosi. Non altrettanto ha sentito di dover fare in questa occasione ben più funesta.