Ascoli Piceno: Falso Verdicchio DOC, ci mancava anche questa Stampa
Mercoledì 17 Febbraio 2021 18:47
noi: è il Verdicchio. Talmente tanto buono che è stato riconosciuto come vino "doc", cioè a "denominazione di origine controllata", ovvero che certifica la zona di origine e delimitata delle uve utilizzate per la produzione del prodotto sul quale è apposto il marchio. Roba buona, insomma. E anche di valore. E quando c'è di mezzo il "valore" ci sono di mezzo anche i soldi. E i soldi attirano però anche interessi meno nobili del vino. Purtroppo. E' di oggi la notizia che la Procura della Repubblica di Fermo ha emesso l’avviso di chiusura delle indagini preliminari per il falso Verdicchio doc, formulando pesanti capi d’imputazione a carico di tutti gli indagati soggetti di attività investigative del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere, finalizzata alla contraffazione di vino a DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi, alla frode in commercio, con l'aggravante prevista per i prodotti tutelati a marchio DOC. La Procura ha contestato anche il reato di falsità nelle fatture e nei documenti di trasporto emessi con l’indicazione Verdicchio doc, anziché vino bianco come invece indicato nei documenti dalla società venditrice. Ciò consentiva alle società indagate di acquistare del comune vino bianco, inserendolo nella propria tracciabilità aziendale, e di venderlo poi spacciandolo per Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC. Per tali reati, l’Autorità Giudiziaria ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti i soggetti indagati negli anni dal 2013 al 2018, ad opera di società della provincia di Ascoli Piceno, con cantina a Cossignano (AP). Vatti a fidare delle cose buone!