Marche: Accordo di collaborazione tra imprese marchigiane e brasiliane Stampa
Giovedì 27 Gennaio 2011 20:10
commessa pubblica in Brasile. “Dieci anni fa – ha ricordato Spacca – eravamo dinanzi a un processo di globalizzazione che sembrava a esclusivo appannaggio delle grandi imprese e di fronte al quale c’era il rischio che le piccole dimensioni del nostro sistema produttivo fossero escluse. Abbiamo avviato allora una strategia di presenza produttiva e non solo di promozione commerciale in alcuni mercati in forte sviluppo e che oggi sono tra le principali potenze economiche mondiali: Brasile, Cina, Russia e India”. Una strategia “combinata” in relazione alle esigenze di ogni singolo distretto produttivo marchigiano (ad esempio la calzatura per la Cina, il mobile per il Brasile). Lo strumento: la realizzazione di sistemi e reti di imprese grazie al supporto dei centri servizi e la creazione di relazioni strutturali tra la Regione Marche e Regioni brasiliane, cinesi, russe e indiane. “In Brasile, per esempio – ha aggiunto – abbiamo stretto intese con le Regioni di Parà, Amazonas e San Paolo. Intese a tal punto significative che l’agenzia di sviluppo del Brasile Sebrae ha deciso di sostenerle finanziariamente. Nostro obiettivo era ed è entrare nel processo di crescita di questi Paesi, spingendo le nostre imprese a superare i limiti dimensionali tramite l’organizzazione in rete e l’aggregazione. Nonostante questa esperienza abbia già dieci anni, la strada è ancora agli inizi: vogliamo ora arricchirla di conoscenze e di organizzazione di sistema. Da parte sua – ha concluso - la Regione è pronta a rafforzare una strategia nella quale crede fortemente e ad investire ancora di più. E’ la strategia d’internazionalizzazione attiva verso questi Paesi, in grado di creare flussi di cassa da reinvestire  nel nostro territorio e di generare reddito e occupazione. E, con il senno del poi, guardando ai bilanci delle imprese, possiamo dire che se dieci anni fa non avessimo avviato questa strategia, alcuni distretti marchigiani oggi sarebbero in maggiori e più gravi difficoltà”.