Festa e fiera della Maddalena Stampa
Mercoledì 22 Luglio 2009 12:09
e la fine del '700, favorita dalla franchigia del porto, raggiunge la massima importanza. Alla "Fiera della Maddalena" affluivano le popolazioni dell'entroterra e anche da Montenovo. I nostri vecchi ricordano ancora quella che era l'unica occasione per le donne di uscire dalle loro attività domestiche e andare finalmente a vedere il mare a Senigallia. Si partiva al notte fonda in gruppo con i birocci carichi dei prodotti agricoli da portare a vendere. Qualcuno saliva sopra il carro, ma molti dovevano fare il percorso a piedi, alternandosi con quelli che potevano riposarsi (si fa per dire) sui birocci. Si giungeva a Senigallia nella primissima mattinata. Lungo le due sponde del canale urbano avvenivano i commerci delle granaglie, del legname, delle spezie e dei manufatti, e negli anni di maggior splendore approdarono nel porto, in occasione della fiera, fino a 500 imbarcazioni e vi affluirono oltre 50.000 forestieri provenienti dall'Italia centro-settentrionale e dall'Europa Centrale. A conferma della sua fama, Carlo Goldoni, nel 1760 intitola a "La Fiera di Sinigaglia" una sua commedia per musica e vi ambienta l'azione. Nei mesi estivi grandi spettacoli teatrali intrattenevano il pubblico e le scene venivano calcate dai più grandi artisti e compositori del tempo, che rimasero memorabili, fin quando il teatro di Senigallia venne distrutto da un incendio. La nuova ricostruzione della "Fenice" non ha niente a che vedere con l'antico teatro senigalliese.

Francesco Fiorani