Piano forestale regionale: criteri e modalità per il recupero dei codici camaldolesi Stampa
Mercoledì 06 Gennaio 2010 11:19
L'eremo benedettino di Fonte Avellana che aveva possedimenti anche a MontenovoFonte Avellana ha avuto nel Medioevo una grande influenza a Montenovo, dove numerosi erano gli insediamenti benedettini avellaniti, sitriani e laurentini: San Severo, Santa Maria, Santa Croce, San Pietro, San Vito e altri. La Giunta regionale ha fissato, su iniziativa di Paolo Petrini, assessore regionale all'agricoltura, i criteri e le modalità di finanziamento per il recupero del Codice forestale camaldolese. Il progetto, avviato nel 2002, anno internazionale della montagna, e in parte finanziato nel 2004, si prefigge lo scopo di riscoprire e valorizzare le radici storiche dello sviluppo sostenibile della montagna, con particolare riferimento alle molteplici implicazioni spirituali, etiche, tecniche ed economiche che hanno caratterizzato il rapporto tra il monachesimo benedettino camaldolese e la forestazione. Sulla base della delibera, il punteggio maggiore sarà assegnato al progetto finalizzato al recupero dei documenti archivistici sull'intero territorio nazionale; seguono altri criteri, tra cui la digitalizzazione del materiale archivistico e il suo utilizzo su supporto informatico, il riordino dei documenti forestali, la loro archiviazione e classificazione, la pubblicazione di un testo e la sua divulgazione presso gli istituti scolastici e le associazioni giovanili. Previsti punteggi graduati anche per l'allestimento di un convegno presso il Monastero camaldolese di Fonte Avellana, per l'illustrazione dei risultati e per la digitalizzazione dello studio sul sito web. Il termine per la presentazione delle domande è stabilito in 12 mesi. La valutazione del progetto, da finanziare con un contributo regionale di 50mila euro, spetterà a un'apposita commissione tecnica. (s.p.)