Dall’Europa: I funerali del principe Filippo “servo dei servi di Dio” |
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Sabato 17 Aprile 2021 18:03 |
Giorno di lutto nel Regno Unito che si stringe intorno alla famiglia reale per la morte del principe Filippo, consorte della Regina Elisabetta. E' stato tributato un minuto di silenzio alle 15 per indicare il dolore dei sudditi, che non possono celebrare pubblicamente il funerale a causa delle restrizioni anti-Covid che impediscono gli assembramenti. Anche le esequie precedute dal corteo reale sono a numero chiuso con soli 30
invitati, rigidamente selezionati fra i familiari stretti della casa dei Windsor. Elisabetta e Filippo sono stati sposati per ben 73 anni. I funerali vengono celebrati nella cappella di St George dall'arcivescovo anglicano di Canterbury, Justin Welby, e dal rettore delle chiese di Windsor, David Connor, mentre la regina è seduta da sola al primo banco. "Siamo qui per dare l'ultimo saluto a un servo dei servi di Dio". Con queste parole David Connor, rettore della cappella di St George e del Castello di Windsor e concelebrante dei funerali del principe consorte, ha aperto oggi il rito religioso delle esequie, evidenziando "lo spirito di servizio" del duca nei confronti del Regno Unito, del Commonwealth, della corona e "della Regina", ma anche sottolineandone "la fede". Quell'appellativo di "servo dei servi di Dio", che per noi cattolici è riservato solo al papa successore di San Pietro a capo della Chiesa Cattolica, si giustifica nel rito protestante anglicano in cui è il re (in questo caso la regina) che è il capo della Chiesa Anglicana e quindi anche al suo legittimo consorte è riservato quell'appellativo. Anche le musiche eseguite nel funerale hanno una salda radicazione nella tradizione britannica, fra cui quelli cari alla tradizione della marina britannica - a ricordare i trascorsi da veterano della Royal Navy e della Seconda Guerra Mondiale del duca Filippo - e quelli della tradizione ortodossa delle Chiese greca e russa, in memoria del Paese d'origine di Filippo, nato Filippos nella famiglia reale della Grecia e cresciuto in Gran Bretagna da esule e rifugiato, nonché dei legami di sangue che lo univano alla Russia zarista, oltre che alla aristocrazia danese e tedesca. La funzione si conclude con l'inno nazionale "God save the Queen", dopo di che il feretro sarà infine tumulato nella cappella reale. |