Europa: Il contributo statale sull’acquisto dei decoder deve essere recuperato |
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Domenica 27 Giugno 2010 08:08 |
delle emittenti satellitari” è la sintesi del pronunciamento. Nell’ambito del processo di conversione dei segnali televisivi al sistema digitale, che prevede il passaggio definitivo al sistema digitale entro il novembre del 2012, la legge finanziaria del 2004 aveva previsto un contributo pubblico di 150 euro per ogni utente che avesse acquistato o locato un apparecchio per la ricezione di segnali televisivi digitali terrestri. Lo stesso aiuto veniva rifinanziato, nel 2005, per un importo ridotto a 70 euro. Il limite di spesa del contributo ammontava, per ogni anno, a 110 milioni di euro. A seguito di denunce presentate da emittenti satellitari (in particolare, Centro Europa 7 Srl e Sky Italia Srl), la Commissione avviava un procedimento formale di indagine e, nel 2007, qualificava il contributo come aiuto di Stato a favore delle emittenti digitali terrestri che offrivano servizi di televisione a pagamento, in particolare servizi «pay per view», nonché di operatori via cavo fornitori di servizi televisivi digitali a pagamento. A suo parere, ancorché il passaggio alla radiodiffusione televisiva digitale costituisse un obiettivo di interesse comune, il contributo risultava sproporzionato e non evitava inutili distorsioni della concorrenza. Infatti, non applicandosi ai decoder digitali satellitari, la misura non era tecnologicamente neutra. La decisione imponeva all’Italia di procedere al recupero, nei confronti dei beneficiari, dell’aiuto e dei relativi interessi. La società Mediaset SpA, emittente di programmi digitali terrestri, ha proposto ricorso al fine di ottenere l’annullamento della decisione. Nella sentenza pronunciata il Tribunale ha respinto il ricorso in toto.
Francesco Fiorani |