Marche: Il presidente Spacca sul 40° anniversario delle Regioni Stampa
Giovedì 10 Giugno 2010 18:05
Il presidente della Regione Gian Mario Spacca commenta il 40° anniversario delle RegioniIn occasione del 40° anniversario della prima elezione dei Consigli regionali, che è stato celebrato nei giorni scorsi in Senato alla presenza del Capo dello Stato, si propone una riflessione del presidente della Regione, Gian Mario Spacca, sul ruolo dell'istituzione. "Quaranta anni fa, con la prima elezione dei Consigli regionali, si apriva una nuova pagina nella storia del nostro Paese. Una storia fatta di rinnovato protagonismo dei territori, in cui le Regioni sono state gli attori principali di un percorso di crescita, di scelte forti a favore dello sviluppo, di resistenza alle criticità. Il modo in cui le Regioni italiane hanno affrontato la grave crisi economica che si è abbattuta sull'Italia come sul resto del mondo ne è la testimonianza. Oggi, a distanza di 40 anni, le Regioni si apprestano a scrivere una nuova pagina, altrettanto significativa rispetto a quella aperta nel 1970: l'avvio del federalismo fiscale. Un nuovo capitolo nella storia delle Regioni che può e deve costituire l'occasione per affermare l'autonomia di entrata e di spesa e la responsabilizzazione amministrativa e finanziaria ad ogni livello di governo. Il tutto in un'ottica di lealtà istituzionale, di concorso di tutte le amministrazioni pubbliche al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e di premialità delle Regioni virtuose, come le Marche, che presentano ‘conti in ordine' ed equilibri finanziari certificati. La via da seguire è quella del federalismo solidale finalizzato ad efficienza ed equità. Efficienza, perché di fronte alla velocità del cambiamento anche le istituzioni devono essere veloci nelle decisioni e pienamente responsabilizzate rispetto agli equilibri di bilancio e al controllo della spesa. Equità, perché è indispensabile assicurare a tutti i cittadini lo stesso livello di copertura dei diritti essenziali e garantire uguali condizioni di sviluppo ai territori più in difficoltà. Allo stesso tempo, mentre ci apprestiamo a imboccare la strada del federalismo, è necessario potenziare la filiera sociale e istituzionale, perché è attraverso la partecipazione, l'ascolto e la condivisione progettuale che parte dal basso che è possibile realizzare un'azione di governo incisiva attraverso nuove forme di governance con le comunità e le istituzioni locali. In questo senso la Conferenza delle Regioni, che pochi giorni fa ha rinnovato i suoi organismi, ha segnato nell'ultima riunione dei presidenti un passo importante. Nel documento approvato all'unanimità, è infatti scritto che la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ispira il proprio lavoro al principio di ‘autonomia istituzionale', per favorire la crescita del Paese e la promozione dei diritti fondamentali dei cittadini; che fonda la propria attività sulla leale collaborazione istituzionale con gli organismi costituzionali e dell'Unione europea; che promuove relazioni con il Governo finalizzate alla ‘cooperazione istituzionale', su un piano di pari dignità fra le componenti costitutive della Repubblica, secondo quanto stabilito dall'articolo 114 della Costituzione. E, soprattutto, che ribadisce la propria piena autonomia e la tutela delle prerogative delle Regioni. Nell'augurare alle istituzioni regionali italiane un futuro luminoso, sento l'obbligo, in questa importante ricorrenza, di ricordare i miei predecessori Giuseppe Serrini, Dino Tiberi, Adriano Ciaffi, Emidio Massi, Rodolfo Giampaoli, Gaetano Recchi, Vito D'Ambrosio, accanto a tutti i consiglieri regionali che in 40 anni hanno condotto le Marche nel loro sentiero di crescita e hanno lavorato per rendere la nostra regione più forte e più bella".