Italia: Giornate di fuoco per il PdL in graticola. Escluse le liste di Lombardia e Lazio Stampa
Mercoledì 03 Marzo 2010 20:25
Il presidente uscente della Lombardia Roberto FormigoniPer l'esclusione della lista Formigoni in Lombardia, i giudici scrivono che la democrazia è il rispetto della legge. L'esercizio dei diritti di partecipazione democratica "non può che svolgersi nel rispetto dei limiti e delle forme previste dalla legge". Lo scrivono i giudici della Corte d'Appello di Milano nel provvedimento con cui hanno respinto il ricorso della lista di Roberto Formigoni, dichiarandola non ammissibile alle elezioni regionali lombarde. I giudici, nelle cinque pagine del provvedimento, richiamano un passaggio del ricorso presentato dalla lista di Formigoni. Secondo i giudici non si può dire "che le conclusioni raggiunte importino, al di là delle difficoltà materiali e sostanziali, un pregiudizio giuridicamente rilevante all'interesse pubblico 'ricollegato alla tutela della volonta' manifestata dal corpo elettorale secondo i principi di democrazia e partecipazione costituzionalmente garantiti, nonché il principio di conservazione dell'atto amministrativò (confronta ricorso pag.11), perché l'esercizio di tali diritti non può che svolgersi nel rispetto dei limiti e delle forme previste dalla legge". Analogo provvedimento di esclusione per la lista PdL a Roma. "Dagli atti emerge che alle 12 non c'era nessuno della Pdl in sala e che alle 12.30 tutto e' stato chiuso''. Lo affermano i giudici di Roma. La Corte d'Appello della capitale ha quindi respinto il ricorso del Pdl contro l'esclusione della lista Pdl Roma dalle elezioni regionali. I giudici hanno spiegato che per giungere a questa conclusione hanno esaminato tutti gli elementi compresi i verbali delle forze dell'ordine che attesterebbero il ritardo. Ma non finisce qui. Il partito di maggioranza relativa ricorrerà al TAR. Continua il tormentone.