Italia: Dal Vaticano nessun pronunciamento a favore della patata transgenica Amflora Stampa
Venerdì 05 Marzo 2010 14:31
Roma Città del VaticanoDal Vaticano nessun pronunciamento ufficiale a favore della coltivazione in Europa della patata transgenica Amflora. Lo afferma l'edizione del 4 marzo del quotidiano della Santa Sede, "L'Osservatore Romano". Ciò dopo la decisione della Commissione europea di autorizzare la coltivazione della patata transgenica sviluppata dalla azienda chimica tedesca "BASF", che contiene solo amilopectina, ed è quindi ricca di amido, che sarà utilizzata nella produzione di carta e collanti. "Perplessità e preoccupazioni sono espresse da più parti - afferma l'articolo dell'Osservatore Romano - soprattutto riguardo ai rischi per la salute umana". La patata contiene un gene marker che conferisce resistenza a due antibiotici attivi contro molti batteri. Si teme però l'effetto domino, che il via libera della Commissione potrebbe innescare, con conseguenze negative sull'agricoltura tradizionale e biologica in Europa. "La Santa Sede non possiede soluzioni tecniche da offrire ma ha una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell'uomo, della sua dignità, della sua vocazione. Missione nella quale rientra, per esempio, la severa denuncia dello scandalo della fame nel mondo, che oggi - scrive Benedetto XVI nella "Caritas in veritate" - 'non dipende tanto da scarsità materiale, quanto piuttosto da scarsità di risorse sociali, la più importante delle quali è di natura istituzionale'". "E non è un caso - conclude L'Osservatore Romano - che proprio nel 2009 - anno in cui nei Paesi in via di sviluppo le coltivazioni ogm sono cresciute del 13 per cento, contro una media mondiale del 7, raggiungendo quasi la metà dell'intera superficie del pianeta coltivata con piante transgeniche - gli affamati nel mondo abbiano superato per la prima volta quota un miliardo".