Le droghe e la malacultura del '68 hanno segnato tragicamente la società attuale Stampa
Lunedì 21 Settembre 2009 09:15

Li effetti allucinogeno della drogaDal Circolo di Scelta Popolare riceviamo una riflessione sulla società contemporanea: "Colpisce e impressiona il recente volume di Mario Arturo Iannaccone "La Rivoluzione psichedelica", edito da Sugarco Edizioni, di 400 pagine. E' la storia degli hippies e della cosiddetta "rivoluzione culturale" degli anni Sessanta che produssero gli sconvolgimenti del '68, dal maggio parigino in poi, l'anno dei giovani contestatori le cui aspirazioni erano di rivoluzionare in meglio il mondo. Invece l'uso delle droghe, lo stravolgimento del senso della vita, la rivoluzione culturale che promosse aborto, divorzio, rifiuto di Dio, ne fiaccarono la spinta innovativa e produssero la società odierna, i cui frutti perversi sono sotto gli occhi di tutti. In quegli anni tanti furono coinvolti: grandi attori, noti cantanti, medici e scienziati, santoni e guru, presentarono la droga come un sogno di libertà, una sostanza miracolosa che avrebbe liberato le menti. In milioni ci credettero, e morirono. Quelle sostanze magiche che venivano proposte come liberatrici, invece distruggevano il cervello e la salute. I consumatori diventarono schiavi in ottusa marcia verso la morte. La locuzione "Rivoluzione psichedelica" dava a intendere che la massiccia diffusione di droghe avrebbe provocato effetti rivoluzionari con uno slittamento dei paradigmi mentali, religiosi e morali. Fu un periodo rivoluzionario durato vent'anni, il cui apice è stato il Sessantotto. I "paradisi artificiali" erano ricercati dall'élite artistica e intellettuale inizialmente circoscritta, ma l'improvvisa disponibilità di droghe a basso prezzo formò una massa di consumatori interessati a un ricco mercato nero, nella convinzione che l'estasi psichedelica potesse sostituire le religioni rivelate, e riportare in auge gli antichi misteri pagani, sulla scia di una spiritualità senza religione. La cultura del Sessantotto, edonistica e individualistica, passata la sua fase "politica" che fu una febbre presto guarita, si rivelò per quello che era: il nichilismo puro. La cultura contemporanea, basata sul consumo, sul diritto incondizionato al piacere, sui "diritti" ad ogni costo, sul rifiuto del passato, della tradizione e degli odiatissimi e incompresi "dogmi", vinse. Lo shock che le droghe psichedeliche hanno operato in milioni di menti, trasformando la mentalità degli strati giovanili della popolazione, ha portato come conseguenza la distruzione della tradizione musicale e artistica europea, la rivoluzione sessuale, la secolarizzazione e la crisi religiosa della cristianità. Fu uno stravolgimento antropologico: la diffusione epidemica delle droghe psichedeliche, fu celebrata con imponenti riti di massa, che furono modellati secondo cerimonie Buddhiste o Indù. La fusione di falsa tradizione e modernità fu profondamente sovversiva, propagò un'ondata psichica e ideologica potentissima, riformulata in un linguaggio marxista, di "sinistra". Negli anni Ottanta questa polarizzazione di "estrema sinistra" si dissolse quasi da un giorno all'altro, ma restarono gli effetti, rimase l'edonismo, il laicismo, l'antidogmatismo del partito radicale di massa che proclama il "tutto e subito". Questo fu l'ambiente culturale della società dello spettacolo che oggi mostra effetti devastanti. Oggi, i raduni di massa sono sostituiti da raduni più circoscritti, i rave party, per tacere delle discoteche. Lo "sballo" è entrato nella normalità, la rivoluzione psichedelica ha veicolato e alimentato la cultura del rifiuto, le manifestazioni contro l'ordine morale e le autorità, le campagne per l'aborto e il divorzio, l'utilizzo delle pillole contraccettive, la pratica diffusa della riduzione delle nascite. La cultura della droga e del piacere incondizionato, diede l'illusione a molti che le regole morali fossero un "prodotto culturale" da scartare. L'utilizzo delle droghe era indicato come pratica per liberare l'umanità dai condizionamenti, e poi si parlava della scoperta di mondi segreti, della rivelazione dei misteri, della conoscenza di una spiritualità universale. In questo contesto i fautori della rivoluzione psichedelica hanno teorizzato e scritto anche della creazione di una nuova religione che le comprendesse tutte, i cui sacerdoti erano dispensatori delle droghe come strumento di conoscenza. Questa nuova religione universale si oppose decisamente al cristianesimo e alla Chiesa cattolica. Molti beat, consumatori di psichedelici e anfetamine si scoprirono, a modo loro, buddhisti. Il movimento New Age, prodotto di sintesi dell'età psichedelica, riunì sotto un'unica sigla pratiche di autorealizzazione contro la Rivelazione cristiana. La cultura e l'utilizzo delle droghe ha fatto e fa ancora milioni di vittime per un progetto malvagio che invece di liberare ha reso schiavi e ucciso. Ci vorranno generazioni, per ricostruire quello che è stato distrutto. Ma è necessario incominciare. Rimbocchiamoci tutti le maniche e diamoci da fare: solo così il futuro sarà migliore dell'oggi".