Ostra Vetere: A cavallo delle mura castellane sopra i Landroni Stampa
Venerdì 11 Agosto 2017 23:03

Ostra Vetere  A cavallo delle mura castellane sopra i LandroniSarà vero che il terremoto che ha colpito oggi la Calabria è causato dall’antico Oceano che sprofonda, come riferiscono i giornali? Il violento terremoto di magnitudo 4.3 che nella notte scorsa, tra il 10 e l’11 agosto, è stato registrato al largo delle coste della Calabria con ipocentro a 227 chilometri di profondità, sarebbe proprio dove l’antico oceano della Tetide sprofonda sotto al mantello terrestre, come spiegato da Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (INGV), all’Ansa, la maggiore agenzia giornalistica italiana: “L’antico oceano della Tetide sprofonda sotto il mantello terrestre e si piega sotto la costa della Calabria, del Cilento e della Sicilia, dando luogo a un’attività sismica particolarmente profonda”. Sarebbe attivo un processo chiamato ‘subduzione’, simile a quanto accade in alcune aree dell’Oceano Pacifico e dell’Oceano Indiano: in pratica un pezzo di litosfera, che comprende crosta e mantello, e che in questo caso è il relitto dell’antico oceano, sprofonda in verticale nel mantello e genera terremoti profondi: “La profondità è ben maggiore di quella dei terremoti che avvengono nell’Appennino e nella stessa Calabria, che è generalmente compresa tra 15-20 chilometri”, prosegue Amato. Dal 2005, ha rilevato Amato, nell’area ci sono stati 20 terremoti di magnitudo superiore a 3.5, di questi, 4 erano di magnitudo superiore a 4.0. Il più forte dei 20 è stato il terremoto di magnitudo 5.1 registrato nel Mar Tirreno il 17 dicembre del 2008, avvenuto alla profondità di 269 chilometri. Quindi i terremoti sono diversi e ce ne siamo accorti in quest’ultimo anno in cui ripetutamente abbiamo dovuto lanciare allarmi per il frequente ripetersi di scosse sismiche. Ma, nonostante la nostra sollecitudine, l’amministrazione comunale che purtroppo abbiamo non ci sente, né si decide a pubblicare quel tanto magnificato “piano ben preciso per le emergenze” che c’è, ma non si vede. Benedetta imprevidenza! (e “benedetta” è ovviamente tanto per dire, perché ci sarebbe da dire ben altro. Chissà se riuscirà a smuovere i sonnolenti amministratori la nuova immagine dei danni che il terribile terremoto di Senigallia del 1930 provocò anche da noi? Mostra le numerose chiavarde di serraggio dei tiranti in acciaio che fu necessario mettere a consolidamento delle pareti laterali degli edifici a cavallo delle mura castellane sopra i Landroni.

da montenovonostro