Ostra Vetere: Il pollo a testa di Trilussa Stampa
Venerdì 10 Aprile 2015 17:23

Ostra Vetere Il pollo a testa di Trilussa  Trilussa, poeta, scrittore e giornalista romano, è noto per le sue composizioni in dialetto romanesco come seguace del ben più noto Belli. Le opere di Trilussa sono diventate fonti di massime e detti, ma nessuno ha superato per notorietà quello dei "polli di Trilussa": se qualcuno mangia due polli, e qualcun altro no, in media hanno mangiato un pollo a testa, anche se uno ha fatto una scorpacciata solenne e l'altro è morto di fame. Trilussa anticipa così un tema attuale con la diffusione della statistica a fini di promozione politica, economica e non solo. Come infatti sosteneva Darrell Huff nel suo Mentire con le statistiche (How to Lie with Statistics) spesso il numero statistico, magari privo di informazioni dettagliate, può essere interpretato in modi diversi a seconda dei dati correlati. Così la media è un dato spesso poco significativo o addirittura fuorviante se non si sa esattamente su quale base è calcolata e con quale criteri è definita: e questa imprecisione, a volte, può essere voluta, con lo scopo intenzionale di ingannare. Il tema del "pollo di Trilussa" esemplifica bene la sovrapposizione che si fa a livello popolare tra la statistica in generale e la media statistica, che è una misurazione tanto nota ed esaltata da essere spesso confusa con la statistica stessa. Viene in mente Trilussa, leggendo le entusiastiche notizie ottimisticamente diffuse dal governo a proposito del supposto successo del cosiddetto “Jobs Act” che avrebbe creato 150.000 posti di lavoro in più già nei primi mesi del 2015. Così annunciava appena un mese fa, il 4 marzo scorso, il ministro del Lavoro Poletti. Puntualmente smentito ora dalle statistiche. Nei primi due mesi dell'anno sono sì aumentati i contratti a tempo indeterminato (+12,3%) ma sono diminuiti quelli a termine (-7%) e in apprendistato (-11,3%) rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, portando di fatto a zero la variazione dell'occupazione sul 2014. È quanto emerge dalle tabelle dell'Inps sui rapporti di lavoro attivati. Ci ha pensato il quotidiano Libero a fornire la risposta alla domanda: “Quanti nuovi posti di lavoro hanno generato gli sgravi contributivi decisi nella legge di Stabilità?” Tredici. La risposta l'ha fornita l'Inps che ha diffusi i dati relativi ai rapporti di lavoro attivati nei primi due mesi del 2015: sono 968.883, appunto 13 in più rispetto ai 968.870 dei primi due mesi del 2014.  Solo tredici. Consoliamoci con il numero così tanto striminzito: 13 porta fortuna. Per adesso non molta. E i polli di Trilussa rischiano di essere coloro che credevano alle favole parolaie di certa politica.

da montenovonostro