Ostra Vetere: E bravo Bersani, che ha ragione anche quando ha torto e viceversa Stampa
Giovedì 02 Aprile 2015 20:12

Ostra Vetere E bravo Bersani che ha ragione anche quando ha torto e viceversaL’onorevole PD Pierluigi Bersani non è propriamente al centro degli interessi di “montenovonostro”. Tuttavia gli dobbiamo riconoscere che ha ragione anche quando ha torto e riesce ad aver torto anche quando ha ragione. Non è uno scioglilingua, questo. E’ che Bersani non sempre è chiarissimo nelle sue esternazioni e così riesce a perdere anche il filo della logica dei discorsi che fa. Dunque, “la questione è questa qua”, come direbbe lui. E riguarda la riforma della legge elettorale, che il presidente del Consiglio dei Ministri e segretario del suo partito Matteo Renzi vorrebbe far approvare in fretta e furia, forse a colpi di fiducia, anche contro i malumori della minoranza interna del PD, tra cui si colloca l’onorevole Bersani, ostile all’impostazione generale della legge. Anzi, Bersani fa sapere che la fiducia su una legge elettorale "è stata messa una sola volta e dopo un ostruzionismo feroce. Era il '53, la legge truffa. Sono cambiati i regolamenti, non so se Renzi si spingerà fino a quel punto". Ma se lo fa, che succede, gli hanno chiesto i giornalisti? "Stavolta - è la risposta - prima viene il Paese, poi la Ditta". E ancora: “Non sono così convinto che abbia i numeri per approvare l’Italicum. A partire dalla commissione Affari costituzionali. Ne dovrà sostituire tanti di noi per arrivare al traguardo. E se continuerà a fare delle forzature, io stesso chiederò di essere sostituito“. Tradotto significa che Bersani non voterà la legge che vuole Renzi. E fin qui ha ragione, come abbiamo già detto altre volte, anche se ha torto a richiamare la cosiddetta “legge truffa” del ’53, bocciata allora dalla sinistra, mentre oggi è proprio la sinistra che vorrebbe varare una nuova “legge truffa”. Quindi ha ragione anche se ha torto. Poi c’è l’altra questione sulla quale, invece, ha torto pur avendo ragione ed è quella relativa alla “Ditta”, che lui cita ripetutamente come sinonimo del suo partito, il PD. Ohè! Può mai essere Ditta un partito? No, e ha quindi torto Bersani: un partito è una associazione senza personalità giuridica che persegue fini pubblici, mentre una Ditta o società è una persona giuridica che persegue fini privati, quelli “di lucro”, di guadagno e di profitto. Ripetiamo la domanda in altro modo: può un partito avere scopo di lucro a fini privati? Certo che no, e quindi ha torto Bersani a chiamare Ditta il suo partito, a meno che non sia d’accordo con quel che sta succedendo ormai da molti mesi con le troppe inchieste che coinvolgono il PD mandando in galera i suoi esponenti che fanno interessi privati, tanto per ricordare che il partito non è proprio per niente una Ditta. E quindi ha proprio torto Bersani, che però ha ragione quando dice che ritiene prevalente l’interesse del Paese, rispetto a quello della Ditta-partito. E così si dimostra che riesce ad avere torto anche quando ha ragione. Ma benedett’uomo, non gli verrà mai in mente di essere un po’ troppo contorto per essere credibile? E bravo Bersani, che ha ragione anche quando ha torto e viceversa.

da montenovonostro