Ostra Vetere: Cane famelico non molla nemmeno l’osso Stampa
Martedì 13 Gennaio 2015 19:47

Ostra Vetere Cane famelico non molla nemmeno l osso   “Un cane vero non molla mai l’osso”. E’ questa la sentenziosa definizione della cinofilia dominante, che enfatizza la dote di “costanza” e “determinazione” dell’animale a quattro zampe. In un mondo in cui, ormai, l’interesse quotidiano sembra dirottano monomaniacalmente verso “il migliore amico dell’uomo”, non sorprenda questa citazione. Anche “montenovonostro”, che pure non ha grandi vocazioni cinofile, concorda con la definizione: “Un cane vero non molla mai l’osso”. Ed è anche quello che viene in mente a molti altri, apprendendo oggi, dalla stampa nazionale, la notizia che nella Regione Lombardia ben 54 consiglieri comunali, con “costanza” e determinazione”, non ci stanno all’idea che il loro vitalizio venga tagliato del 10%: troppo per la casta degli ex consiglieri regionali della Lombardia. Il più classico dei privilegi che i politici si sono attribuiti da sé non va messo in discussione, neppure di un centesimo. Così ben 54 fra i beneficiari del “gruzzolo garantito” hanno già presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. Secondo i ricorrenti la legge regionale che ha ridotto le rendite del 10% fino al 2018, ha alzato l’età necessaria per beneficiarne da 60 a 66 anni e ha previsto un divieto di cumulo con stipendi per incarichi pubblici, è a rischio illegittimità costituzionale. Una identica convinzione unisce tutti, al di là che siano di destra, centro o sinistra: i diritti acquisiti sono sacrosanti e di metterli in discussione nemmeno a parlarne. E, ovviamente, scattano le polemiche: “Un cane vero non molla mai l’osso” dicono già in molti. E passi la similitudine tra l’osso e il vitalizio, anche se l’osso è spolpato e duro mentre il vitalizio è morbidamente grasso e succulento, ma dove sarebbe la similitudine tra il “cane vero” e un “consigliere regionale”? I più maliziosi indicano la differenza nell’aggettivo “vero”.

da montenovonostro