Ostra Vetere: Sempre più anziani devono rimanere al lavoro che non c’è più per i giovani Stampa
Venerdì 02 Gennaio 2015 20:06

Ostra Vetere Sempre più anziani devono rimanere al lavoro che non c è più per i giovani“montenovonostro” non nutre alcuna simpatia per il pastrocchio politico che tre anni fa ha condotto l’Italia a fare una nuova esperienza politica e istituzionale: un illustre sconosciuto ai più, di cui si dice che fosse professore, venne d’improvviso nominato senatore a vita per potergli poi dare l’incarico di formare un nuovo governo composto di “professori” come lui, del tutto digiuni di esperienza politica ma ben dotati di supponenza intemerata, anche se del tutto sforniti di alcun mandato elettivo. E fin qui, il male era ancora poco. Ma è successo di peggio: tutte le forze politiche, anziché gridare allo scandalo del tradimento dello spirito costituzionale e dell’attentato alle libertà democratiche per rivendicarsi il ruolo di “mandati” dal popolo, si sono fatti “mandare” a quel paese, supinamente subendo e annuendo belanti. L’orribile risultato antidemocratico è stata l’inaugurazione della peggiore stagione politica degli ultimi settant’anni, che ha visto succedersi alla guida del Paese ben tre governi mai eletti dal popolo. C’era da piangere di disperazione e invece ci siamo sobbarcati l’onere di veder piangere inspiegabilmente la ministra Fornero. Per essere una sconosciuta inspiegabilmente salita al vertiginoso ruolo di ministro, ci saremmo aspettati che avesse invece riso a squarciagola per l’inusitata fortuna capitatagli. E invece pianse, la tapina. Adesso sappiamo il perché. Con tre anni di ritardo anche noi veniamo messi a parte del perché di quelle lacrime: era per come già immaginava che finisse l’Italia, grazie a lei e alla sua “riforma” cui diede il nome. Allungò l’età pensionabile e bloccò le assunzioni. Risultato? Ce lo spiega oggi il Centro studi di Confindustria: durante la crisi sono aumentati gli occupati tra 55-64 anni, in assoluto +1,1 milioni con un tasso di occupazione salito al 46,9% nel terzo trimeste 2014, dal 34,2% nel terzo 2007. Nel contempo sono molto diminuiti gli occupati tra i 25-34enni: -1,6 milioni di persone e -11,2 punti percentuali il tasso di occupazione, sceso dal 70,3% al 59,1%. Un milione e passa in più di anziani trattenuti al lavoro e oltre un milione e mezzo in più di giovani disoccupati. Un “capolavoro”, nemmeno Attila avrebbe potuto fare più terra bruciata delle speranze di tutti. Così si uccide il futuro.

da montenovonostro