Ci ha colpito un recente saggio di Corrado Stajano, giornalista, scrittore, docente universitario, senatore indipendente eletto nel PDS nel 1994-94, dopodiché non si è voluto ricandidare nelle elezioni successive. Il suo recente libro ha per titolo “I cavalli di Caligola. L'Italia riveduta e corretta”. Come si sa, il giudizio comune sul pazzo imperatore Caligola, quello che aveva fatto senatore il suo miglior cavallo, non è proprio benevolo. Il gesto folle di Caligola era un atto dal clamoroso significato politico nei confronti di un'assemblea senatoria recalcitrante. Ma la storia, in un modo o nell’altro, talvolta si ripete, seppure per paradossi. E Stajano, nel suo libro, ci racconta le assurdità di questo nostro scorcio di storia italiana, con una Repubblica svilita, comprata, svenduta. E l'associazione con i tempi di Caligola non pare del tutto impropria. I valori del vivere civile e i principi della democrazia vengono svuotati, il confronto politico diventa impossibile, si alzano alti steccati tra i gruppi sociali, feroci barriere tra le persone che hanno segnato la vita italiana di questi decenni. Ma non si rassegna al degrado del «paese dei furbi» per una crisi che è prima morale che economica o ideologica. Per sfuggire all'antipolitica e per reagire ad un ottimismo vanesio che aleggia ancora nei palazzi del potere, I cavalli di Caligola esercita una spietata e lucida critica del presente. Guardare senza illusioni ai giovani e al futuro, serbando però vivo il ricordo delle esperienze e degli uomini che hanno plasmato l'Italia, serve a smascherare le mezze verità e le bugie, le finzioni e i tatticismi che stanno intrappolando l’Italia per poter lucidamente immaginare quello che può e deve essere il nostro paese. I libri aiutano a riflettere.

da montenovonostro