Ostra Vetere: Un lettore scrive a “montenovonostro” per apostrofare il greve linguaggio della politica locale Stampa
Venerdì 31 Gennaio 2014 17:42

Un lettore scrive a montenovonostro per apostrofare il greve linguaggio della politica localeUn lettore scrive a “montenovonostro” per apostrofare il greve linguaggio della politica locale: "Continuo a leggere sempre facebook del "Patto per Ostra Vetere" la seguente frase "questa giunta Meme' eterodiretta e pilotata da figure grigie ed innominabili" e poi un altro post dove si rimprovera "l'assessorina" al turismo di avere sbagliato foto del comune che non era Ostra Vetere ma Ostra, su un giornalino del Comune che poi del Comune non era, ma non e' importante questo punto, ma il nome "assessorina" e "figure grigie ed innominabili". Continuando di questo passo dove si va a finire, con la vecchia politica e i vecchi politicanti (non anagraficamente) non si ha futuro, povero il mio paese, e povera la mia Italia. Ciao". Ecco la risposta: "Da troppo tempo la politica, a tutti i livelli, ha cessato di avere un alto profilo di servizio alla comunità, offerto con sobrietà e rigore formale e sostanziale, nel pieno esercizio di regole comportamentali rispettose di tutti. Da un trentennio la politica è diventata lotta serrata e senza regole morali, fatta di colpi bassi e feroci insulti. E' questa ormai la cosiddetta "seconda Repubblica", oscena parodia della "prima". Non si può che concordare sul giudizio conclusivo: "povero il mio paese e povera la mia Italia". Fatta questa doverosa premessa, è però necessario non limitarsi agli ultimi fatti deprecabili segnalati, ma arrivare alla vera radice del problema. Già da tempo "montenovonostro" aveva avvertito gli amministratori locali che la strada intrapresa sarebbe degenerata fino a scadere nell'odio personale per reazione. Il fatto è che la parte politica presa di mira oggi (anche se i termini usati non sembrano ferocemente offensivi e si limitano a un vezzeggiativo sulla funzione di un Assessore e a un giudizio di certo negativo, ma comunque abbastanza sfumato sugli altri esponenti) farebbe bene a ricordarsi di aver praticato per decenni un ben peggiore linguaggio contro avversari politici scambiati per "nemici", fino ad accuse gravi, anche recentemente riproposte, fino alla lite e alle denunce o anche a miserandi dispetti come lo strappo delle gigantografie in piazza. Verrebbe da dire che "chi è causa del suo male, pianga se stesso", se non fosse che il male sono costretti a sopportarlo tutti, anche chi non c'entra niente con questi litigi politici. Ecco il frutto di un trentennio di "rampantismo" assordante e irrefrenabile, figlio di una lotta senza ritegno. "montenovonostro" pensa che si possano fare critiche anche molto dure, ma non è necessario scendere sul piano degli insulti personali e delle accuse bugiarde. E a questa regola cerca di attenersi. Purtroppo da lungo tempo nessuno insegna più un minimo di buona educazione. E trent'anni di cattivi maestri fanno presto una pessima scuola".

 

da montenovonostro