Santo del giorno 17 ottobre: Beate 11 Martiri Orsoline di Valenciennes Stampa
Lunedì 17 Ottobre 2022 00:00

Santo del giorno 17 ottobre: Beate 11 Martiri Orsoline di Valenciennes  Il massacro delle orsoline di Valenciennes s'inquadra nella storia del Terrore scoppiato nella diocesi di Cambrai (nord Francia) durante la rivoluzione francese. Tutto cominciò il 30 settembre 1790. Quel giorno i commissari della municipalità di Valenciennes, in ottemperanza al decreto della Costituente, si presentarono al convento delle orsoline per fare l'inventario dei beni della comu­nità da requisire e chiedere alle suore se avevano l'intenzione di perseverare nella loro vocazione. Le suore erano allora trentadue e la loro superiora era madre Clotilde Paillot, che era stata eletta il 13 febbraio precedente. La loro risposta fu unanime: intendevano restare orsoline vota­te all'educazione delle giovinette della città. Per un paio d'anni le cose andarono avanti confusamente, e nonostante intralci di ogni genere, la comunità riuscì a sopravvivere. Ma la posizione strategica della città, al centro della zona di frontiera nel corso delle alterne vicende della guerra che allora si combatteva fra la Francia e il resto d'Europa, avrebbe finito per aggravare enormemente la loro situazione. Il 13 settembre 1792 Valenciennes fu assediata dalle truppe avversarie e il 17 successivo le orsoline, essendo i loro locali requisiti dai rivoluzionari difensori della città, furono costrette a riparare presso le consorelle di Mons in Belgio, da cui erano venute le fondatrici nel 1654. Ma il 6 novembre le truppe francesi, vincitrici della battaglia di Jammapes, occuparono Mons col risultato che le orsoline, qualche settimana dopo, dovettero nuovamente sloggiare. Ma la occupazione francese di Mons non durò a lungo. Sconfìtte nella battaglia di Neerwinden, le truppe fran­cesi evacuarono il 21 marzo 1793. Il 29 luglio era la volta di Valenciennes a essere abbandonata dai rivoluzionari francesi e le orsoline di Valenciennes potevano ora pensare a fare ritorno nella loro città. Gli austriaci, padroni della città, incoraggiavano infatti la ricostituzione delle comunità. Quando le orsoline di Valenciennes rimisero piede nella loro casa, iniziando subito a ricostituirla, essendo stata saccheggiata: era l'11 novembre 1793. L'attività delle suore non tardò a riprendere in tutta la sua intensità, tanto che il 29 aprile 1794 avevano luogo nel loro convento una professione e una vestizione. Senonché il 26 giugno 1794 le truppe rivoluzionarie francesi ottennero una grande vittoria a Fleurus e il 26 agosto 1794 gli austriaci si ritirarono da Valenciennes. Alcune suore restarono nel convento con la madre Clotilde, ma furono arrestate il 1° settembre 1794 e tenute prigioniere nelle loro stesse stanze. Le altre furono subito ricercate e infine arrestate insieme con numerosi altri sospetti. Il rappresentante della Convenzione era allora un certo Giovanni Battista Lacoste, uno dei personaggi più ripu­gnanti di quest'epoca. Diversamente dal suo collega Lebon ex oratoriano, era stato giudice di pace ed avrebbe concluso la sua carriera tranquillamente come prefetto dell'impero. La sua grande ansia era di poter disporre sul posto di una ghigliottina, che era divenuta per lui una vera ossessione. Suo malgrado non potè riceverne una se non il 13 ottobre 1794. A questa data, il colpo di Stato del 9 termidoro (27 luglio 1794) era già avvenuto, ma lui, approfittando della vacanza del potere, non volle tenerne conto e il 14 ottobre 1794 fece erigere la sinistra macchina per le decapitazioni e quello stesso giorno 5 condannati furono giustiziati. Il 15 ottobre1794 alle nove della sera, 116 prevenuti furono riuniti nel municipio e messi a disposizione del tribunale costituito illegalmente da Lacoste. Particolarmente numerosi erano i preti e le religiose: le ragioni per cui li si voleva condannare erano occultate sotto accuse di tradimento ed emigrazione. I prigionieri si trovavano ammucchiati in condizioni igieniche incredi­bili e per di più promiscuamente, per cui molte suore poterono approfittarne per confessarsi e comunicarsi. Le prime orsoline a comparire davanti al tribunale, il 17 ottobre insieme con tre preti refrattari, furono:

Maria Luisa Giuseppe Vanot, nata a Valenciennes il 12 giugno 1728, professa il 31 agosto 1749 col nome di suor Maria Natalia Giuseppe di San Luigi;

Giovanna Regina Prin, nata a Valenciennes il 9 luglio 1747, professa il 28 aprile 1767 col nome di suor Maria Lorenzina Giuseppe Regina di San Stanislao;

Agostina Gabriella Bourla, nata il 6 ottobre 1746 e Maria Genoveffa Ducrez, nata il 27 settembre 1756: tutte e due di Condé (dipartimento del Nord), professe insieme il 28 aprile 1779 con i nomi rispettivamente di suor Maria Orsola Giuseppe di San Bernardino e di suor Maria Luisa Giuseppe di San Francesco (il 31 agosto 1794 erano partite per Condé, dove erano state arrestate e rispedite a Valenciennes);

l'ultima era suor Maria Madda­lena Giuseppe Déjardin, nata a Cambrai l'11 giugno 1760, professa il 22 agosto 1781 col nome di suor Maria Agostina Giuseppe del Sacro Cuore di Gesù.

Furono ghigliottinate quello stesso giorno.

Il secondo gruppo di religiose subì il martirio il 23 ottobre 1794:

madre Clotilde fu ghigliotti­nata per prima: ricorreva il trentottesimo anniversario della sua professione. Era nata il 25 novembre 1739 a Bavay ed era stata battezzata in pari data col nome di Clotilde Giuseppe. In religione aveva assunto quello di suor Maria Clotilde Giuseppe di San Francesco Borgia. Nel 1789 era stata nominata consigliera; il 13 febbraio 1790 era stata eletta superiora e il 26 novembre 1793 confermata in questa carica.

Le altre furono:

Laura Margherita Giuseppe Leroux, nata il 14 luglio 1749 a Cambrai, professa tra le orsoline il 9 agosto 1775 col nome di suor Maria Scolastica Giuseppe di San Giacomo: era stata arrestata la notte dal 31 agosto al 1° settembre, allo stesso tempo di sua sorella

Anna Giuseppa, spesso chiamata Giuseppina, nata il 23 gennaio 1747 a Cambrai, professa il 10 maggio 1769 tra le Clarisse urbaniste di Valenciennes, e due brigidine, che erano state arrestate insieme nella notte dal 4 al 5 settembre, nate tutte e due a Pont-sur-Sambre, Maria Livia Lacroix il 24 marzo 1753, Maria Agostina Erraux il 20 ottobre 1762: erano passate dal convento delle brigidine di Valenciennes, dove portavano i nomi di Anna Maria Giuseppe e di Livia, al convento delle orsoline di Valenciennes, che le avevano accolte Livia col nome di madre Francesca.

Ultima, una conversa, Giovanna Luisa Barré, nata il 23 aprile 1750, a Sailly-en-Ostrevent (diocesi di Arras), professa tra le orsoline il 20 gennaio 1777 col nome di suor Maria Cordola Giuseppe di San Domenico.

Bisogna sottolineare l'aspetto di testimonianza data dalle 11 religiose in occasione del processo che le mandò a morte. La priora Clotilde Paillot diede ai giudici risposte degne dei martiri della Chiesa primitiva e manifestamente ispirate dallo Spirito Santo. Condanna­te alla ghigliottina, le suore si tagliarono esse stesse i capelli e si sguarnirono gli abiti intorno al collo perché la mannaia potesse far meglio la sua opera. Ansiose di far conoscere il loro perdono ai persecutori, giunsero a baciare le mani dei carnefici. Tale era l'ardore che spingeva queste religiose al martirio, che suor Déjardin cercò invano di precedere le altre sui gradini del patibo­lo.

Le 11 religiose ghigliottinate a Valenciennes sono state beatificate da Benedetto XV il 13 giugno 1920 e insieme a loro furono elevate alla gloria degli altari anche 4 Figlie della Carità di Arras. La causa era stata introdotta il 29 maggio 1907, la dichiarazione di martirio e la dispensa dai miracoli sono del 6 luglio 1919, il decreto de tuto reca la data del 29 febbraio 1920. La loro festa è stata fissata il 17 ottobre. Esse attendono ora la canonizzazione.

estratto da: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare