Oggi 17 novembre ... accadde. Pillole di storia montenovese: Quando il "Valentino" locale festeggiò Sant'Omobono Stampa
Martedì 17 Novembre 2009 22:24
La settecentesca chiesa di San SebastianoDal diario manoscritto "Miscelanea Veritas" (1815-1840) del concittadino Francesco Procaccini ricaviamo le seguenti notizie dei fatti occorsi quasi due secoli fa a Montenovo, era la domenica 17 novembre 1839:"Q.ta Mattina il Nostro Capo Sartore Rafaelle Sebastianelli di Barbera qui Domiciliato; Tutto a Suo Conto ha fatto Festa in Onore di Santomobono nella Chiesa di S. Sebastiano con gran Apparatura Damaschi Composta l'Orchestra, ove vi fù a Suonare la Nostra gia Solita Banda, con Sbari, La Sera al Borgo lasciò il Pallone Areostatico, mà fù inutile, mentre non fù possibile, che si fosse potuto alzare, per cui Cadde Subito in Terra; vi furono molti Raggi, e così terminò. Il sud.o Capo passò la Cioccolata a t.ti i Bandisti". Per chi ha difficoltà a leggere la prosa del primo Ottocento del diario di Procaccini, sciogliamo qualche abbreviazione e diamo qualche interpretazione a parole desuete: "Q.ta" sta per questa, "Capo Sartore" sta per maestro di sartoria, "Rafaelle" sta per Raffaele, "Barbera" sta per Barbara, "Tutto a Suo Conto" sta per tutto a sue spese, "Santomobono" sta per sant'Omobono protettore dei sarti, "Apparatura" sta per addobbi, "Sbari" sta per fuochi artificiali, "Pallone Aerostatico" sta per mongolfiera, "Raggi" sta per girandole di fuochi artificiali, "sud.o" sta per suddetto, "t.ti i Bandisti" sta per tutti i componenti della banda musicale. Generosità da "Valentino" d'altri tempi.

Chiara Fiorani