Oggi 27 settembre ... accadde. Pillole di storia montenovese: Quando si risposò il genero di Procaccini Stampa
Domenica 27 Settembre 2009 21:13
Le seconde nozze del genero rimasto vedovoDal diario manoscritto "Miscelanea Veritas" (1815-1840) del concittadino Francesco Procaccini ricaviamo le seguenti notizie dei fatti occorsi quasi due secoli fa a Montenovo, era il martedì 27 settembre 1831: "E' giunta la Sposata del mio ex Genero S.r Ni.la Brunetti Sig.a Caterina Figlia di Ant.o Moriconi di Monsanvito col accompagno della di Lei Madre, Fratello, Sorella Anna, il Cog.to della med.a Federico Guerini, e finalm.e Lo Roffiano D.n Pacifico Petrini intervenne anche mia Sorella a Ricevere d.a Sposa. Dette un lautissimo Pranzo, fù accompagnato con Sbari, Suoni di Corni, e Tamburro. Intervennero a q.to Li SS.i Ant.o Innocenzj, Gaet.o Monti, D.n Luigi Can.co Gasparini, Gius.e e Teresa Conjugi Mancini, ed altri N.° otto di Monsanvito in tutti N.° 13: in Tavola, cosi vengo assicurato". Per chi ha difficoltà a leggere la prosa del primo Ottocento del diario di Procaccini, sciogliamo qualche abbreviazione e diamo qualche interpretazione a parole desuete: "S.r Ni.la" sta per signor Nicola, "Sig.a" sta per signora, "Ant.o" sta per Antonio, "Cog.to" sta per cognato, "med.a" sta per medesima, "finalm.e" sta per finalmente, "Roffiano" sta per intermediario, "D.n" sta per don, "d.a" sta per detta, "lautissimo" sta per abbondantissimo, "Sbari" sta per fuochi artificiali, "Tamburro" sta per tamburo, "q.to" sta per questo (intendendo al pranzo), "SS.i" sta per signori, "Gaet.o" sta per Gaetano, "Can.co" sta per canonico, "Gius.e" sta per Giuseppe. Procaccini dà conto con equilibrato distacco del matrimonio cui era convolato suo genero dopo la dolorosa morte prematura di sua figlia. Il senso più intimo di equilibrato distacco sta tutto in quella frase conclusiva "così vengo assicurato" che è una pudica perifrasi per indicare che lui al pranzo nuziale non aveva partecipato. Eppure Procaccini si era fatto una ragione della morte della figlia e delle nozze contratte dal genero rimasto vedovo, che mantenne con lui sempre rapporti di rispettoso ossequio, come si doveva fra persone ben educate.

Chiara Fiorani