Oggi 26 settembre ... accadde. Pillole di storia montenovese: Quando si preveniva il colera rassegnandosi Stampa
Sabato 26 Settembre 2009 20:48
Gli stessi medici si tutelavano contro il colera mettendo erbe odorose nel lungo becco della mascheraDal diario manoscritto "Miscelanea Veritas" (1815-1840) del concittadino Francesco Procaccini ricaviamo le seguenti notizie dei fatti occorsi quasi due secoli fa a Montenovo, era il lunedì 26 settembre 1836: "Trascrivo Una Ricetta Venuta di Ancona trovata Efficaciss.a per il Colera; ed è S.re Grani 2: d'indifferenza, Grani 5: di pazienza, Once 4: di Allegrezza, Once 6. di Devozione; Mesto il tutto in un Boccone, Pronto ingoja senza Omei, Poscia fiat Voluntas Dei:=: Tutti guariscono". Per chi ha difficoltà a leggere la prosa del primo Ottocento del diario di Procaccini, sciogliamo qualche abbreviazione e diamo qualche interpretazione a parole desuete: "di" sta per da, "Efficaciss.a" sta per efficacissima, "S.re" sta per servire, "Omei" sta per tentennamenti. Procaccini sfoga così, con la burla, il terrore che attanagliava tutti in quell'anno di terribile pestilenza che nei due mesi precedenti solo ad Ancona aveva causato la morte di ben 1.500 contagiati dal colera, contro il quale la medicina dell'epoca nulla poteva, limitandosi a suggerire il blocco della circolazione di beni e persone, sbarrando le porte del paese, facendo suffumigi agli abiti, mentre gli stessi medici si tutelavano dal contagio con quella buffa maschera dal lungo becco, riprodotta nel disegno dell'epoca, entro il quale mettevano erbe odorose da inspirare, nella ingenua speranza che avessero un qualche potere disinfettante, toccando i contagiati solo con una canna. Altri che i vaccini dell'era attuale.

Chiara Fiorani