Il giro delle Dolomiti di trent'anni fa Stampa
Lunedì 31 Agosto 2009 17:22
La funivia verso la Forcella del Sassolungo sulle DolomitiContinuiamo a pubblicare qualche stralcio del diario di Beniamino Puerini "Vacanze che non saranno dimenticate" (1979), edito dal Centro di Cultura Popolare e ormai esaurito. Era il martedì 21 agosto 1979: "Sveglia alle 6.45 dalla campana della vicina Chiesa, poi l'andirivieni dei corridoi e poco dopo tutti a Messa officiata dall'Abate (mentre io sto scrivendo). Alle 8.30 pronti per la prima colazione ottima e abbondante servita da due graziose ragazze: Patrizia e Gabriella. Poi io, l'altro autista, Raoul Mancinelli, Giambattista Paoloni e Valentino Ciarloni, guidati dal Sindaco fummo condotti alla visita delle cime dolomitiche; gli altri della comitiva li lasciammo alla sorveglianza di Paola Puerini come Direttrice, insieme al Dott. Paoloni. La nostra gita ebbe inizio verso le 9 partendo subito verso il passo Rolle, S. Martino di Castrozza, ritorno al Rolle, poi al Passo Valles, Falcade, il Passo S. Pellegrino, Moena, Vigo di Fassa, il Passo di Costalunga, il Lago Carezza, ritorno a Vigo di Fassa e poi a Canazei e infine al Passo Sella. Qui ha inizio la fase più brillante: erano le quattordici e trenta e la fame si faceva sentire. Siccome il Sindaco ci aveva promesso che ci avrebbe fatto mangiare polenta e capriolo, attendemmo questo momento. Appena giunti al Rifugio del Sella fummo invitati a seguire il Sindaco, ma quando lui ci invità a salire sulla funivia per raggiungere la cima della Forcella del Sassolungo a circa 2.700 metri di altezza dove era posta una trattoria, a questo punto venne subito il mio rifiuto a seguire il Sindaco e questa mia decisione fu copiata da Ciarloni e da Magagnini, mentre gli altri andarono all'avventura. Assistemmo alla partenza in funivia e poi decidemmo di pranzare al rifugio. Mangiammo al Self-Service dove trovammo carino il locale, mentre "carone" era il vino: 2.900 lire al litro. Dopo il pranzo io e Magagnini eravamo in cerca di sigarette, ma per questo dovevamo raggiungere la vetta del Passo Sella e per questo abbiamo subito rinunciato, Mentre mi davo da fare per cercare di chiedere le sigarette ai numerosi turisti stranieri che in continuazione giungevano con numerosi ed eleganti pulmanns. Elio cercava il camion del Comune parcheggiato nelle vicinanze dove ci dovevano essere le sigarette lasciate dall'autista Brunetti che invece le aveva tolte. A tal punto a Elio vaniva spontaneo di dire ... "vaffan... a Valentino e a ..." e a questo dire Ciarloni, che dormiva insospettatamente sul sedile posteriore del camion si è alzato non dando la possibilità a Elio di continuare la seconda parte della frase, che doveva essere completata allo indirizzo del capogruppo... Tutta questa storia è stata raccontata durante il viaggio di ritorno verso Predazzo. Nell'attesa del rientro dei quattro che erano saliti con la funivia, ci trovammo che solo due di loro ritornarono con lo stesso mezzo, mentre gli altri due ... coraggiosi si sono fatti la discesa a piedi. Appena giunti alla base hanno giurato che non saliranno più su una funivia, poi insieme, scambiandoci qualche chiacchiera, partimmo alla volta di Ortisei, dove visitammo la mostra dell'artigianato del legno: veramente bella, come bella è la cittadina. Poi il ritorno a Predazzo per la cena che fu anche abbondante". Come giro sulle Dolomiti non c'è male: sei passi dolomitici in un giorno solo!

Francesco Fiorani