La risposta del Direttore a Montenovo_nostro Stampa
Venerdì 07 Agosto 2009 16:45
La statua dell'imperatore Traiano ritrovata alle MuracceIl nostro lettore "Montenovo_nostro", commentando l'articolo del 27 luglio 2009 "Le sorprese degli scavi archeologici", il giorno dopo scriveva: "Sono perplesso... Le precedenti amministrazioni dicevano che alle "Muracce" non aveva più senso scavare perché gran parte dei reperti di valore archeologico-artistico erano stati trafugati. Questi riprendono e sembra spuntare fuori ogni giorno qualcosa di nuovo. Chi dei due ha ragione? Certo che i pavimenti o i manti stradali nessuno se li dovrebbe essere portati via, ma quali sono le prospettive? Ho visto la recente campagna di scavi, basta togliere si e no 50 cm di terreno e si trovano i pavimenti. Non si potevano togliere prima? Chiedo anche a chi, dello staff di questo sito, nel passato ha amministrato il nostro comune. Grazie mille". Nella stessa data del 27 luglio usciva un altro nostro articolo dal titolo "Scoperta una parte del Foro e la strada principale di Ostra antica" e qualche giorno dopo, il 4 agosto 2009, il nostro lettore "Montenovo_nostro" scriveva ancora: "Nonostante i miei commenti, non ho ricevuto risposta in merito al fatto che gli scavi archeologici delle "Muracce" fossero stati abbandonati dalle precedenti amministrazioni di Ostra Vetere. La mia domanda non è critica allo stato puro, è solo per conoscere le motivazioni. Mi rivolgo quindi sia a Fiorani che a Brunetti, anche se il primo frequenta di sicuro questo sito ed ho invece molti dubbi sul secondo... Perché non si è scavato in passato: - si credeva che tutto fosse stato trafugato? - non c'erano fondi? - c'erano problemi prioritari da affrontare in maniera urgente? La mia è solo curiosità perché mi è venuto in mente che se avessimo investito nel patrimonio storico archeologico 20/25 anni fa, forse oggi staremmo raccogliendo i frutti! Ripeto la mia è solo curiosità pura e non rivolgo il dito contro nessuno, lungi da me, mi piace sapere le cose. Tutto qui. Ringrazio chi mi vorrà rispondere". Rispondo doverosamente al nostro lettore, che adopera il nomignolo "Montenovo_nostro" e che ci segue con costanza. Gli scavi archeologici di questi ultimi anni alle Muracce e i risultati che si stanno ottenendo confermano che il Centro di Cultura Popolare e l'amministrazione comunale da me guidata dal 1975 al 1985 avevano colto nel segno: di Ostra antica rimaneva la memoria storica negli scritti di tanti autori classici e di quello che ci aveva  lasciato alla fine del Seicento lo storico montenovese don Pietro Paolo Brunacci. Ma, salvo sporadici ritrovamente avvenuti nel corso dei secoli e che in parte sono andati dispersi, tracce certe di quel che rimaneva sottoterra sono state rinvenute solo grazie ai pionieristici scavi del maggiore Baldoni a inizio Novecento (1903-1904) che vennero però ricoperte a scopo cautelare. Negli anni fra il 1968 e il 1985 ebbi più occasioni di interessarmi al problema, sia come appassionato di storia antica, prima, che come amministratore comunale, poi. Ebbi numerosi incontri anche con la Soprintendenza ai Monumenti di Ancona per sollecitare interventi di tutela e di ricerca. Ma la materia era disciplinata dalla legge n. 1089 del 1939 che attribuiva vaste competenze e più che esigui finanziamenti al solo organo periferico dello Stato, la Soprintendenza. Non ci fu modo di ottenere interventi, ma non per questo cessò il mio interesse e quello della amministrazione comunale e del Centro di Cultura Popolare. Per questo, grazie all'opera del professore Mario Spadoni che si recò appositamente a Ginevra, riuscimmo a prendere contatti con quel Museo dove era conservata la statua dell'imperatore Traiano rinvenuta nel 1841 alle Muracce, con l'intento di chiederne almeno un calco, se non fosse stato possibile il ritorno. La legge all'epoca non consentiva, nè consente ancora, quest'ultima eventualità, ma la speranza delusa non ci impedì di cogliere la positiva occasione di patrocinare la stampa del volume del giornalista Paolo Pierpaoli "Ostra Antica", che l'amministrazione comunale nel 1983 distribuì gratuitamente a tutte le famiglie del paese affinchè i nostri concittadini imparassero ad amare e custodire la memoria dell'antica città romana, nella speranza di poter vedere la Soprintendenza dare il via ai lavori di scavo. Nessuna iniziativa venne omessa fino al 1985 per approfondire la materia. Mi risulta che negli anni successivi cambiò anche il clima culturale in materia di tutela dei beni archeologici, poichè una sensibilità nuova incominciò a rafforzarsi nella opinione pubblica e nella pubblica amministrazione circa i beni archeologici. E fu un vero peccato che questo spirito nuovo, anzichè essere raccolto a favore degli scavi di Ostra antica, venne in quegli anni dirottato verso l'antica Suasa. Quando si sarebbe potuto fare molto di più per Ostra Vetere, le amministrazioni dell'epoca stranamente avallarono questo dirottamento senza compensazione. Non conosco i reconditi motivi politici che possano aver indotto le amministrazioni comunali succedutesi a Ostra Vetere fra il 1985 e il 2004 ad abbandonare le Muracce al loro destino. Il nostro lettore "Montenovo_nostro" afferma che "Le precedenti amministrazioni dicevano che alle "Muracce" non aveva più senso scavare perchè gran parte dei reperti di valore archeologico-artistico erano stati trafugati". Certamente nè le due amministrazioni che ho guidato, nè le precedenti hanno mai affermato una cosa del genere, che ripugna a ogni intelligenza: chi ha mai potuto sapere quanta roba c'era prima alle Muracce e quanta veramente ne è stata trafugata, nè, per converso, quanta ne è rimasta, poco o tanta che fosse? Per le quattro amministrazioni succedutesi fra il 1985 e il 2004 non posso certo rispondere. Semmai posso commentare che mentre proprio in quegli anni le Università stavano avviando interventi di scavo anche nei centri romani vicini a noi (a Senigallia sotto il Teatro La Fenice, a Sassoferrato nell'area archeologica di Civita e a Suasa con gli scavi a Pian Volpello) niente si è mosso invece alle Muracce. Di certo questa omissione avrà avuto un padrino cui addebitare la responsabilità. Prendo invece atto con soddisfazione che negli ultimi cinque anni la situazione si è rovesciata. Un vecchio adagio, sempre attuale, dice che "chi cerca trova", ma certo non può trovare chi non può cercare (per impedimenti legislativo o per limiti di bilancio), nè tantomeno trova chi, peggio, non vuole cercare, anche quando potrebbe, come in quel ventennio. Conservo ancora un ritaglio di giornale di quegli anni e nel quale veniva data per imminente la realizzazione di un antiquarium presso la vecchia scuola elementare di Muracce con tanto di fotografia del malridotto immobile. Ma nemmeno questo è stato fatto in quel famoso ventennio. Adesso si scava e si trova anche. Certo non possono essere campagne di scavo quindicinali a distanza di un anno dall'altro a consentire chissà quali eclatanti scoperte. E' certo però che qualcosa di nuovo ogni anno sta affiorando e arriverà il momento in cui potremo sapere molto di più della città che, se non ha dato i natali a Montenovo, come una dotta tradizione seicentesca vorrebbe sostenere, certamente gli ha dato, seppure impropriamente, il nome di Ostra Vetere quasi 130 anni fa. Sono convinto da sempre che questa ridenominazione sia stata un errore politico, storico, civile e culturale, perchè Ostra Vetere è Montenovo e non viceversa. E non perchè lo dico e l'ho detto da sempre, ma perchè lo dicono anche i nostri concittadini che, numerosi, intestano le loro attività commerciali a Montenovo (oleificio, forno, ecc.) e ne adoperano il nome anche come nomignolo, come ha fatto il nostro lettore "Montenovo_nostro". Segno evidente che il nome che il paese ha avuto per almeno settecento anni non è ancora morto, nè deve morire. Anzi, dovremmo tutti contribuire a tenerlo in vita con tutto l'amore e l'attenzione che merita.
Alberto Fiorani